Cercis siliquastrum, ovvero l’Albero di Giuda

albero di giuda

Il Cercis siliquastrum è conosciuto dai più come Albero di Giuda, per via della tradizione cattolica che racconta l’impiccaggione dell’apostolo traditore tra i suoi rami. Ma questo non significa certo che sia un albero da disprezzare o che non si possa coltivare nei nostri giardini. Anzi, i suoi colori spettacolari contribuiranno a rallegrare l’ambiente circostante, offrendo uno spettacolo differente per ogni stagione.

Stiamo parlando di una pianta appartenente alla famiglia delle Fabacee ed originaria dell’Asia minore, che ha trovato poi larga diffusione in tutto il bacino del Mediterraneo.

E’ caratterizzato da fiori riuniti in racemi, dal colore rosso o rosa-violaceo, che fanno la loro comparsa ancor prima delle foglie. Queste ultime sono ovali o a forma di cuore e attraversate da caratteristiche nervature. I frutti invece sono rappresentati da legumi appiattiti dal colore rossiccio, che resistono sui rami per tutto l’inverno, assumendo via via una colorazione brunastra.

Generalmente il Cercis siliquastrum viene utilizzato per arredare giardini e parchi pubblici o come albero da viale, essendo molto resistente all’inquinamento atmosferico. Ciò non toglie però che possa rappresentare un’ottima soluzione per rallegrare la vista all’esterno delle nostre abitazioni, vista anche la facilità di coltivazione.

L’importante è scegliere una zona luminosa del giardino, considerando che in presenza di ombra continua, la fioritura può risultare meno spettacolare. L’Albero di Giuda sopporta bene il freddo, ma è nemico delle gelate invernali, per cui è consigliabile coltivarlo solo nelle zone a clima temperato o ripararne le radici con una corretta pacciamatura.

Le irrigazioni si rendono necessarie solo nel primo periodo di vita, mentre in età adulta il Cercis siliquastrum riesce a provvedere in modo autonomo al proprio fabbisogno d’acqua. La concimazione invece è di fondamentale importanza per una buona riuscita della coltivazione domestica. Il fertilizzante migliore è lo stallatico fresco nel momento della messa a dimora. La potatura, infine, si rende necessaria solo in presenza di rami secchi o rovinati nel periodo successivo a quella della fioritura.

Lascia un commento