L’aumento delle temperature sta danneggiando le coltivazioni

Il clima è il primo campanellino d’allarme: la natura sta subendo trasformazioni devastanti e non per suo volere. Anno dopo anno ci stiamo avvelenando, avveleniamo la nostra Terra e il risultato di tutto ciò sono le temperature. La colonnina di mercurio è salita davvero alle stelle in questo caldissimo autunno. A lanciare l’allarme è un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi alla prima decade del mese dopo che anche lo scorso ottobre è stato particolarmente caldo con temperature minime superiori di 2,8 gradi.

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Questa tendenza non riguarda solo l’Italia, ma ovviamente il Mondo intero. Perché ne parliamo qui, oggi? Perché ovviamente l’inverno sta per arrivare e le coltivazioni non saranno per nulla preparate al gelo, passando da un clima quasi estivo a uno più rigido. Anche gli insetti che prolificano sono la dimostrazione di questo caldo: i parassiti rimangono attivi e attaccano più facilmente le colture. Quali sono gli effetti?

Si sono manifestati anche in Italia con la più elevata frequenza di eventi estremi, con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, con vere e proprie bombe d’acqua e l’aumento dell’incidenza di infezioni fungine e dello sviluppo di insetti.

Nel dettaglio il vino italiano è aumentato di un grado in 30 anni e si spostata anche la zona di coltivazione tradizionale di alcune colture come l’olivo che è arrivato quasi a ridosso delle Alpi. E non è tutto perché in Pianura Padana si coltiva quasi la metà della produzione nazionale di pomodoro per le passate. Può sembrare normale o poco preoccupante, in realtà questa situazione mette a rischio i prodotti tipici del Made in Italy.

Photo Credits | Csaba Peterdi / shutterstock

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