Prato ornamentale, scelta delle piante erbacee

prato all'inglese

Creare e mantenere un prato ornamentale nel proprio giardino non è difficile, a patto però di possedere alcune competenze tecniche relative all’impianto e alla manutenzione e tener conto di alcuni fattori quali il tipo di zona climatica in cui il prato dovrà sorgere e le finalità che questo dovrà avere. Inoltre, nella progettazione del prato si dovrà tenere conto del tipo di suolo (più o meno soffice o compatto), delle caratteristiche acide, neutre o basiche del terreno, dell’esposizione della superficie prescelta al sole e al vento e, non meno importante, della quantità di tempo che potrà essere dedicata alla cura del prato stesso. Quest’ultimo fattore in particolare influenza anche la scelta delle dimensioni del manto erboso.

In linea di massima possiamo distinguere tre tipologie di prato ornamentale: il prato ornamentale rustico, il prato ornamentale estetico e il prato sportivo. Il prato ornamentale rustico si presta ad abbellire soprattutto i giardini di case di campagna anche in terreni non perfettamente pianeggianti e richiede interventi di manutenzione piuttosto contenuti. Anche la preparazione del terreno non presenta un grande impegno restando limitata il più delle volte all’aggiunta di fertilizzanti.

Agave, scelta ideale per il giardino

agave

Originaria delle zone tropicali e subtropicali del continente americano, l’agave appartiene al genere delle Agavaceae. Si tratta di una pianta grassa perenne a fusto breve che presenta lunghe foglie disposte a rosetta dotate di spine acuminate. Le agavi hanno forma cespugliosa e possono raggiungere anche dimensioni ragguardevoli, per questo motivo non sempre sono adatte ad essere coltivate in vaso mentre si prestano, come già detto a proposito dell’aloe, a dare un tocco esotico ai giardini. Allo stesso modo, anche l’agave pure prediligendo i climi caldi si adatta senza difficoltà a quelli più freddi e non richiede che irrigazioni saltuarie.

Distinguiamo quattro grandi gruppi di agavi:

  • a foglie non carnose senza spine;
  • a foglie rigide con margini dentati;
  • a foglie morbide e spinose;
  • a foglie rigide con margini spinosi.

Fiori da piantare in autunno, il croco

croco

Fiore di straordinaria bellezza, l’armonioso e delicato croco simboleggia la passione e l’amore sensuale, non è un caso quindi che appartenga a quelle specie in grado di prosperare nei giardini rocciosi. D’altra parte però il croco da questo punto di vista è un fiore particolarmente versatile e può essere coltivato tanto in aiuola quanto in vaso su balconi e terrazze cui non mancherà di dare un tocco di raffinatezza e di colore.

Ed è proprio l’autunno il momento giusto per mettere a dimora i cormi (tipi di bulbo) da cui nascerà la pianta fiorita. Più precisamente, da Settembre fino a Novembre possono essere piantati i crochi a fioritura invernale-primaverile (crocus aurens, crocus bifloreus, crocus angustifolius) che sbocceranno già a fine febbraio, mentre per quelli a fioritura autunnale bisognerà aspettare il mese di Luglio.

Aloe, pianta semplice e dal fascino esotico

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La pianta di aloe è nota sin dall’antichità per le sue virtù terapeutiche. Non è un caso se delle circa 250 varietà di aloe attualmente conosciute a godere di maggiore fama sono l’aloe arborescens e l’aloe barbadensis miller, meglio nota come aloe vera. Sono proprio queste due infatti ad essere maggiormente utilizzate a scopi cosmetici e medicamentosi. In particolare, mentre gli estratti dell’aloe vera vengono usati per le proprietà anti-infiammatorie e antisettiche oltre che rigenerative dei tessuti ed emollienti, secondo alcuni l’aloe arborescens avrebbe proprietà anti-cancro presentando una concentrazione di principi attivi tre volte superiore rispetto all’aloe vera.

Ma veniamo alle caratteristiche botaniche della pianta e alle cure colturali necessarie. La pianta di aloe appartiene al genere della famiglia delle Liliaceae ed è originaria del continente africano, ne consegue che l’aloe predilige i climi caldi e aridi, pur riuscendo a sopravvivere anche in climi più freddi senza particolari problemi. Le piante possono presentarsi con il fusto corto oppure lungo ed eretto con le foglie disposte a rosetta.

Piante grasse, scelta ideale anche per chi non ha il pollice…green

piante grasse

Le piante grasse sono caratterizzate da capacità di adattamento tali da riuscire a prosperare negli ambienti e nei climi più disparati: le troviamo infatti tanto nel caldo deserto africano quanto nelle gelide montagne del sud-america, sia sulle alpi che vicino al mare. Una prima distinzione può essere fatta tra piante grasse a fusto carnoso e piante grasse a foglie carnose.

Le prime trattengono l’acqua all’interno del fusto che appare privo di foglie, tondeggiante o cilindrico, le seconde trattengono l’acqua all’interno delle foglie e raramente sono dotate di un fusto vero e proprio. Per ridurre la traspirazione spesso le foglie sono ricoperte di peli o di sostanze cerose. La medesima funzione è svolta dalle spine tipiche delle specie desertiche utili anche a proteggere la pianta dalle temperature eccessive, sia fredde che calde, e dall’attacco degli animali erbivori.

Fiori da piantare a Settembre, gli anemoni

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Il nome di questo fiore deriva dal greco anemos. La leggenda vuole infatti, solo una in realtà delle tante che lo vedono protagonista, che la dea dei fiori Chloris, gelosa dell’amore suscitato in Zefiro e Borea da una ninfetta, abbia trasformato quest’ultima in un fiore, l’anemone appunto, destinato a schiudersi con il vento di Zefiro e a disfarsi sotto le carezze di Borea.

L’anemone appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae e in botanica se ne distinguono due tipi: a fiori di papavero (nome scientifico anemone coronaria), detti anche anemoni dei fioristi, e a fiori di margherita. I primi hanno fiori piuttosto grandi, singoli, doppi o semidoppi i cui petali si distribuiscono intorno a un centro nero. Crescono a partire da un impianto radicale carnoso e fioriscono in estate o in autunno.

Le ortensie, qualche informazione per cominciare

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Con il nome di ortensie si indicano comunemente le piante appartenenti al genere Hydrangea, al quale appartengono circa 90 specie di piante sia rampicanti che arbustive. La varietà maggiormente diffusa in giardini e appartamenti è la Hydrangea Macrophylla (o Hydrangea Ortensis), varietà della quale fanno parte anche le cosiddette Lacecap.

Il colore dei fiori delle ortensie (rosa, azzurro, violaceo, rosso e così via) può variare in base al ph del terreno: le stessa varietà può produrre fiori rosa o rossi in terreni alcalini e azzurri in terreni acidi.

Ma veniamo alle cure colturali:  Le ortensie coltivate in giardino sono in genere molto longeve e possono raggiungere anche dimensioni piuttosto ragguardevoli, le varietà più grandi possono raggiungere infatti anche i 3 metri tanto in larghezza, quanto in larghezza. In genere crescono bene in penombra, ma alcune varietà si mostrano resistenti anche in pieno sole, l’importante è che vengano annaffiate con regolarità. Le ortensie infatti hanno bisogno di molta acqua e le radici vanno mantenute costantemente umide.

Bulbose primaverili, il tulipano

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I tulipani (nome scientifico Tulipa) appartengono alla famiglia delle Liliaceae. Poichè si tratta di bulbose primaverili, l’autunno inoltrato è il momento ideale per metterli a dimora e attendere la fioritura che può avvenire da marzo a maggio a seconda della specie. Esistono infatti molte varietà di tulipani, suddivise in 15 gruppi: dei primi 11 fanno parte i cosiddetti tulipani da giardino, mentre gli ultimi 4 sono ibridi di specie già esistenti e vengono denominati tulipani botanici.

Entrambi vanno piantati a novembre-dicembre e necessitano di un terreno ben drenato e leggermente alcalino, pur adattandosi comunque a qualunque tipo di terreno. Se scegliete tulipani da giardino ricordatevi di impiantare i bulbi a una profondità di 15-20 cm, mentre per i tulipani ibridi limitatevi a 10 cm. Questi ultimi inoltre sono particolarmente adatti alla naturalizzazione in giardino, potete cioè lasciarli sotto terra quando la pianta non è più vitale e attendere che fioriscano nuovamente l’anno successivo. Diverso è per i tulipani da giardino i cui bulbi vanno estratti e conservati.

Bulbi, come prendersene cura

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La prima volta che piantai giacinti e narcisi ero tutt’altro che pratica di giardinaggio, ma avevo preso da poco la mia casa fuori città e fu tutto l’entusiasmo per avere realizzato il mio sogno di sempre a spingermi ad acquistare i bulbi e a impiantarli dentro a due piccoli vasi che avevo preso per l’occasione.

Era già tardi per la messa a dimora, ma volli tentare lo stesso. E ci riuscì. Qualche mese dopo giacinti e narcisi si ergevano fieri dai vasi. Peccato però che solo alcuni dei bulbi che avevo interrato avevano dato i propri frutti, mentre gli altri probabilmente si erano consumati sotto la torba magari perchè io li avevo sistemati al contrario!

E’ passato un pò di tempo da allora e la pratica costante mi ha insegnato a fare un pò meglio. Naturalmente però ho dovuto andare a caccia di qualche informazione su come fare, informazioni che oggi sono felice di dare a voi.

Piante bulbose, dove e quando acquistare

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Rallegrare il balcone, creare macchie di colore in giardino, ridare una veste nuova al terrazzo è semplicissimo se si scelgono le bulbose. Facili da impiantare e da curare, i bulbi si trovano molto facilmente in commercio. Ma dove conviene acquistare? E qual è il momento giusto?

Vediamo:

Dove acquistare i bulbi

Garden center

Vi si trova un assortimento piuttosto ampio di bulbi, sciolti e confezionati, già pronti per essere confezionati.

Fioristi

Presso i negozi di fiori l’assortimento non è sempre molto vasto a fronte di prezzi non sempre contenuti.

Supermercati e centri commerciali

In questo tipo di punto vendita i prezzi sono piuttosto contenuti, ma l’assortimento è ristretto. I giardinieri principianti potrebbero poi aver bisogno di suggerimenti e consigli che il personale non è sempre in grado di dare, a differenza di quanto accade nei garden center e presso i fioristi.

Bulbi e piante bulbose, come scegliere le piante in base al periodo di fioritura

bulbi

Settembre è arrivato. Non appena le temperature si saranno fatte leggermente più miti sarà il momento giusto per preparare il giardino alla fioritura autunnale e invernale. L’ideale per rallegrare l’atmosfera cupa che le stagioni più fredde conferiscono ai nostri spazi esterni è ricorrere alle bulbose, piante facilmente coltivabili anche da chi non ha esattamente il cosiddetto pollice verde.

A parte la straordinaria varietà di forme e colori, ciò che rende le bulbose ancora più amabili è che non necessitano di aiuole o fioriere gigantesche per essere interrate: per fiorire e rallegrare balconi, terrazzi e giardini basta loro un vaso, neppure troppo grande.

Ma vediamo di conoscerle un pò meglio:

Punteruolo rosso, micidiale nemico della palma

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Il punteruolo rosso

Il punteruolo rosso (rhyncophorus ferrugineus) è un coleottero curculionide originario dell’Asia sud-orientale e della Melanesia. Si è diffuso dall’Asia in quasi tutti i paesi del bacino meridionale del Mar Mediterraneo a causa del commercio di esemplari infetti, dapprima con gli Emirati Arabi e poi con altri paesi medio orientali.

Il micidiale insetto, che divora la palma fino a causarne il termine del ciclo vegetativo, è stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2004 e dal 2005, dopo aver arrecato enormi danni in Sicilia, si è rapidamente diffuso da nord a sud del paese.

I primi sintomi dell’infestazione da punteruolo rosso si manifestano a livello della chioma della palma che inizia a mostrare un caratteristico aspetto cascante, definito a “ombrello aperto”, che può culminare nella perdita totale delle foglie. Man mano che l’infestazione avanza, la palma collassa per essere poi abbandonata dal parassita.