La Basilicata ed i fiori: i luoghi da visitare

Continuiamo il nostro viaggio ideale per le Regioni italiane alla ricerca di luoghi di interesse florovivaistico parlando della Basilicata. In questo caso la zona di cui parliamo è così piccola a livello geografico e caratterizzata da una pianura quasi del tutta incontaminata, che la macchia mediterranea è l’elemento predominante dell’intero paesaggio. E l’unica struttura degna di attenzione florovivaistica è l’Oasi di Policoro protetta dal WWF.

Tutto questo non sminuisce affatto l’importanza della regione visto che la Riserva Orientata Bosco Pantano al suo interno offre uno spettacolo floristico davvero inimitabile. Soprattutto perché in grado di riunire in una sola zona diverse tipologie di ambiente, e tutto partendo dall’intero fino ad arrivare alla costa. A farla da padrone essenzialmente sono le suffutrici come l’edera, molti arbusti e alberi sempreverdi che compongono il bosco, ed a seconda della distanza dal mare, diverse tipologie di piante mediterranee come il mirto,  ed il lentisco.

Si può dire quasi che questa frazione di oasi dedicata al “bosco” rappresenti da sola una sorta di orto botanico naturale dove la macchia mediterranea ha modo di esprimersi in tutto il suo vigore e la sua forza. E’ possibile incontrare, camminando al suo interno, degli esemplari di frassino ossifillo, di ontano nero, di  pioppo bianco  e di olmo campestre . Contemporaneamente non mancano però il salice, l’acero e l’orinello, e arbusti come l’alloro.  Ed ancora piante autoctone da frutto come il melo ed il fico selvatico.

La riserva da molto spazio anche, grazie alla conformazione ed alla morfologia del terreno alla vegetazione tipica delle paludi, di cui il giunco è una delle maggiori espressioni. Rosmarino e timo sono le erbe officinali più diffuse, ma la vera chicca è rappresentata dalla diffusione di agave, una particolare pianta grassa molto diffusa in Messico e nelle zone calde dell’America centromeridionale. Attenzione, vi sono anche delle specie protette, come il giglio di mare e l’iris di palude.

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