Basilico, in Liguria si coltiva sott’acqua

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Il basilico è una delle erbe aromatiche estive più apprezzate in cucina ed è uno dei primi esperimenti di coltivazione che vengono effettuati. Cosa ne direste se vi dicessimo che in Liguria stanno coltivando questa stupenda pianta sotto l’acqua del mare? Incredibile vero? Vediamo insieme come sia possibile.

Questo fantastico esperimento avviene a Noli, in provincia di Savona grazie all’ausilio di due biosfere subacquee. Questo significa che il basilico è posto all’interno di una atmosfera protetta, all’interno di un progetto nato per verificare se fosse possibile, in caso di necessità, usufruire di metodi alternativi di coltivazione. Immaginate le potenzialità di una simile applicazione in quei paesi desertici e colpiti da siccità e quindi dall’impossibilità di coltivare con successo molti prodotti destinati ad essere importati. Simpaticamente la sperimentazione è stata ribattezzata “L’orto di Nemo” . Ecco cosa ha spiegato al Tgcom Sergio Gamberini, amministratore della Mestel Safety:

La biosfera ha una climatizzazione stabile, grazie al costante livello della temperatura del mare, e una umidificazione altrettanto costante grazie all’evaporazione dell’acqua marina che lambisce i semenzai nella parte bassa della biosfera. Inoltre, il ciclo clorofilliano mantiene livelli accettabili di ossigeno e Co2 e non vi sono potenziali pericoli di aggressione da parte di parassiti o insetti come nelle culture terrestri.

Tradotto in benefici per la coltivazione del basilico , significa che le piante non vengono infestate da parassiti potenzialmente dannosi con la loro attività trofica, non rischiano di perire sotto una forte siccità o un eccessiva umidità e sono sempre sottoposte ad una temperatura ideale per la loro coltivazione. I risultati? Piante di basilico germogliate in tre giorni dalla semina e piantine dallo sviluppo velocissime. Il particolare posizionamento.

Comprendete le potenzialità di questo progetto? Certo, si tratta di un metodo di coltivazione di erbe aromatiche (e forse ortaggi in futuro) non proprio fattibile per un privato, ma per la produzione industriale, i costi scenderebbero drasticamente, facilitandone l’acquisto per i consumatori.

Photo Credit | Thinkstock

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