Semine di settembre, la Calendula

Settembre è il mese giusto per seminare anche alcune piante officinali come ad esempio la calendula, una pianta erbacea apprezzata per le sue numerose proprietà benefiche, oltre che per la bellezza dei suoi fiori di colore giallo o arancio che spuntano da ottobre a luglio.

La calendula officinalis, questo è il suo nome botanico, è originaria dell’aria mediterranea e infatti cresce senza problemi in Italia, in Spagna e nelle Azzorre; in Italia meridionale si trova anche allo stato selvatico e, come dicevamo, è molto utilizzata in fitoterapia: il decotto aiuta a combattere l’influenza, l’infuso è utile in caso di mestruazioni dolorose, il succo e i fiori accelerano il processo di guarigione delle ferite e il vino alla calendula è utile in caso di mal di denti; inoltre, l’infuso di calendula è ottimo anche per tonificare e purificare la pelle.

La calendula è una delle piante che possono essere seminate a settembre; in realtà, nelle zone a clima freddo andrebbe seminata in aprile-maggio, mentre in quelle dal clima caldo è preferibile la semina autunnale che, tra l’altro, permette di ottenere rese più elevate rispetto a quella primaverile.

I semi di calendula vanno posti nel terreno ad una profondità di 2 centimetri e in file distanti l’una dall’altra circa 60 centimetri, in un terreno fresco e ben esposto al sole; prima di procedere con la semina lavorate bene il terreno, ossia eliminate la crosta superficiale rendendolo così meno compatto e concimatelo con delle sostanze organiche.

La fioritura della calendula è scalare e quindi anche la raccolta che, in linea di massima si protrae per qualche settimana a partire da metà maggio se l’avete seminata a settembre, e da agosto se l’avete impiantata in primavera.

 

Una volta raccolti i capolini di calendula, fateli seccare subito, ma per brevi periodi, intorno agli 80°C, in modo da garantirsi un alto contenuto di flavonoidi e carotenoidi.

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