Il Castagno bonsai

castagno bonsai

E’ presente in molte zone della nostra Penisola, maestoso e ricco di ottimi frutti, ma forse pochi sanno che il Castagno può essere allevato anche come bonsai, una pianta nana da tenere in casa e da mostrare agli ospiti. Inutile ricordare che il Castagno è una pianta che produce foglie e frutti di dimensioni non adatte ad un bonsai, ma se ne può comunque contenere la crescita, in modo da evitare che il nostro albero nano produca i famosi “ricci”.

Da dove cominciare la coltivazione del Castagno bonsai? Possiamo recarci in un vivaio e sperare che sia fornito della piantina che ci occorre, ma sarebbe meglio recarsi in un castagneto e prelevare qualche piccolo esemplare da piantare in vaso. Scegliamo dunque un contenitore non troppo ampio e piuttosto basso, riempiamolo con terriccio soffice, torba e sabbia e poi collochiamo al suo interno la pianticella di Castagno.

Le irrigazioni dovranno essere regolare, più abbondante in primavera e nel corso della stagione estiva, meno in autunno e durante l’inverno, ma facendo sempre il modo che il terreno si asciughi in superficie tra un intervento e l’altro. E’ opportuno che si eviti la formazione di ristagni idrici nel sottovaso, essendo il Castagno particolarmente sensibile all’attacco dei funghi. Nel corso della stagione vegetativa occorre intervenire con del fertilizzante liquido in piccole dosi, in modo che il nostro bonsai non assuma dimensioni esagerate.

Di fondamentale importanza è poi la potatura, da effettuare al termine della stagione invernale. Nel corso dell’anno si potrà intervenire in diverse fasi, eliminando via via le parti in eccesso. Su ogni taglio sarebbe opportuno applicare del mastice cicatrizzante, in modo che la pianta non risenta troppo degli interventi di potatura. Nel corso della stagione vegetativa, infine, si possono applicare fili e tiranti sui rami più giovani, per dare al nostro Castagno bonsai la forma desiderata.

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