funghi false credenze

Funghi, attenzione alle false credenze

funghi false credenze

Il mondo dei funghi è uno dei più affascinanti offerti da Madre Natura, ma – come spesso ricordato sulle pagine di Pollicegreen, può nascondere molteplici insidie. Un solo fungo velenoso in un cestino di funghi commestibili può portare all’avvelenamento o – nell’ipotesi più drammatica – alla morte di chi lo consuma. Come difendersi dal pericolo di avvelenamento? Sono in molti ad usare metodi empirici, basati su credenze popolari spesso assolutamente false e dunque pericolose per il cercatore della domenica. Cerchiamo allora di sfatare alcuni miti, nella speranza che queste poche righe servano a mettere in guardia quanti pretendono di verificare la commestibilità del fungo utilizzando metodi non validi.

Funghi Chiodini, ovvero la Famigliola buona

Quando il freddo autunnale comincia a farsi sentire, è il momento migliore per recarsi nei boschi alla ricerca dei cosiddetti Chiodini o Famigliola buona, scientificamente conosciuti come Armillaria mellea. Si tratta di un fungo che cresce in comunità di numerosi esemplari (da qui il nome di Famigliola) e si distingue da specie simili per caratteristiche ben precise.

Mostra micologica “I funghi e il bosco”, sabato 17 e domenica 18 a Roma

mostra micologia roma

Autunno, tempo di funghi, e per chi ama mangiarli o, semplicemente ammirarli, sabato 17 e domenica 18 novembre 2012 si terrà la XI edizione della mostra “I funghi e il bosco – visite guidate nel mondo dei funghi”, organizzata da Nuova Micologia e dall’Assessorato alle Politiche Ambientali e del Verde Urbano di Roma Capitale, presso la splendida cornice dell’Arancera del Semenzaio di San Sisto a Roma.

Mazza di tamburo, un gigante tra i funghi

Tra le varietà di funghi maggiormente apprezzate dai cercatori, occorre ricordare la Mazza di tamburo (Macrolepiota procera), considerata un vero e proprio “gigante” per via delle dimensioni. La Mazza di tamburo, infatti, può raggiungere i 30 centimetri di diametro ed i 35 di altezza, risultando difficilmente confondibile con altre varietà della stessa famiglia.

cortinarius

Funghi velenosi, come riconoscere le specie più diffuse

amanita phalloides

Il mondo dei funghi regala un fascino particolare, ma può nascondere anche grandi insidie per gli ignari cercatori, che potrebbero imbattersi in specie velenose mortali, come dimostrano i fatti di cronaca che puntualmente vengono riportati dai media nel corso dell’autunno. Distinguere una specie commestibile da una velenosa è abbastanza semplice agli occhi dell’esperto, ma può non esserlo per un cercatore occasionale, per chi pretende di confrontare il fungo con una foto o per chi pretende di verificare la commestibilità del fungo usando metodi empirici (il cucchiaino d’argento, l spicchio d’aglio o la “prova del gatto”).

L’Ovulo buono, delizioso e pregiato

Non solo Porcini. Il mondo della natura offre numerose prelibatezze per il palato, prima fra tutte l’Ovulo buono o Amanita Caesarea, uno dei funghi più apprezzati dai cercatori, tanto che il suo prezzo al chilo può raggiungere addirittura i cento euro. Riconoscerlo è abbastanza semplice, ma l’alta mortalità dovuta all’ingestione di funghi molto simili dimostra come spesso ci si lasci tradire da caratteristiche che non sono proprie dell’Amanita Caesarea. Per essere certi di trovarsi di fronte ad un esemplare di Ovulo buono è necessario verificare il colore del cappello (arancio intenso), ma soprattutto del gambo e delle lamelle, che devono essere di colore giallo. Inoltre, l’Amanita Caesarea presenta un anello membranoso (anch’esso giallo) al di sotto del cappello.

Porcino, il re dei funghi

Il Porcino o Boletus edulis è considerato a ragione il fungo per eccellenza, il “pezzo” più pregiato nella collezione dei micologi. E’ caratterizzato da un cappello per lo più tondeggiante, con diametro di misura variabile (da uno a trenta centimetri), che assume colorazioni diverse a seconda dell’habitat e dell’età. Il gambo è carnoso e robusto, solitamente bianco, ma con venature di colore diverso.