Cos’è il Telefono rampicante?

Tra le piante dai nomi strani dobbiamo menzionare il Telefono rampicante: infatti forse non tutti sanno che dietro ad un nome così particolare si nasconde una varietà di pisello rampicante.

Il nome botanico completo di questo ortaggio è Pisum sativum varietà Telefono rampicante, e si presenta come una pianta rampicante altra circa 160-180 centimetri, caratterizzata da un baccello di colore verde, lungo 12 centimetri contenente 8 grani tondi e rugosi. 

In cucina questo legume può essere consumato fresco oppure cotto, o ancora, essere usato per preparare zuppe, frittate o per arricchire contorni. Il Telefono rampicante contiene diverse vitamine, soprattutto quelle appartenenti al gruppo A, B e C, è ricco di fosforo, potassio e di altri minerali; contiene pochi grassi e poche calorie e risulta più digeribile rispetto ad altre leguminose perché contiene meno amidi.

Semine di marzo, il melone

Il melone è una pianta rampicante appartenente alla famiglia Cucurbitaceae che viene coltivata per i suoi frutti commestibili; il Cocumis melo, questo è il suo nome botanico, è una pianta annuale con il fusto erbaceo rampicante o strisciante con ramificazioni laterali.

Il frutto del melone, denominato anch’esso melone, è piuttosto grande e possiede una forma ovale oppure tondeggiante, la buccia liscia o leggermente rugosa di colore giallo più o meno intenso oppure verde; la polpa è molto succosa e profumata e può essere di colore arancio o bianco, e nella cavità centrale sono presenti molti semi.

I meloni possono essere invernali oppure estivi; tra le varietà di meloni invernali ci sono il  Melone di Malta, il Morettino e il Gigante di Napoli, mentre tra quelli estivi troviamo i retati come il Melone Ananasso e il Retato degli Ortoloni, e ancora, ci sono i meloni Cantalupi.

Marzo, i lavori nell’orto e nel giardino secondo il calendario lunare

Il lungo e freddo inverno sta battendo gli ultimi colpi e tra un po’ la terra comincerà a risvegliarsi, regalandoci i colori ed i profumi tipici della primavera. Il rischio delle ultime gelate non è ancora scongiurato, ma intanto questo non significa che non possiamo dedicarci a qualche lavoro all’aria aperta, in attesa della piena ripresa vegetativa. Nel mese di marzo, infatti, sono parecchie le operazioni da compiere nell’orto e nel giardino, seguendo il calendario lunare, in modo da ottenere risultati migliori nelle prossime stagioni. E allora andiamo a scoprire quali sono le fasi lunari nel mese di marzo 2011:

  • Ultimo quarto (Luna Calante) il 1° marzo
  • Luna Nuova il 4 marzo
  • Primo quarto (Luna Crescente) il 13 marzo
  • Luna Piena il 19 marzo
  • Ultimo quarto il 26 marzo

Semine di marzo, gli asparagi

L’Asparagus officinalis è una piante erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Liliaceae; questa pianta è provvista di un rizoma sotterraneo chiamato zampa, dal quale spuntano i turioni, ossia i germogli commestibili, che devono essere raccolti non appena escono dal terreno.

L’asparago è una pianta doica, ossia i fiori maschili e femminili si trovano su piante diverse; sopporta bene sia il caldo che il freddo e il terreno ideale nel quale coltivarlo è quello sciolto e molto fertile. La coltura degli asparagi è poliennale, nel senso che bisogna aspettare il terzo anno dalla semina per poterli raccogliere, in compenso però, è una coltura che garantisce molti anni di produzione.

Come seminare gli asparagi

La riproduzione degli asparagi può avvenire sia per semina che mettendo a dimora le zampe, ossia i rizomi, acquistabili presso i vivai. Se decidete di procedere con la semina, effettuatela all’inizio della primavera munendovi di un semenzaio e di semi di ottima qualità, da disporre alla profondità di un centimetro in file distanti circa trenta centimetri l’una dall’altra; per favorire il germogliamento, immergete i semi in acqua per qualche ora.

Cosa seminare a febbraio, la lattuga

La lattuga (Lactuca Sativa) è una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Compositae caratterizzata dalle foglie larghe di forma ovoidale o allungata e di colore verde in diverse tonalità a seconda della varietà, oppure rosso o, ancora, giallognolo. Le lattughe si possono dividere in lattughe romane, dalle foglie allargate e non sovrapposte, in lattughe cappucce, che si trovano in commercio tutto l’anno, e in lattughe da taglio, conosciute anche come lattughine, caratterizzate da foglie tenere e che si riformano velocemente.

La lattuga si sviluppa bene nei climi temperati e non ama né i freddi intensi né i caldi secchi; il terreno ideale nel quale coltivare la lattuga è quello sciolto e ben lavorato dato che il suo apparato radicale si sviluppa principalmente nello strato superficiale del terreno.

La riproduzione della lattuga avviene per semina da gennaio a settembre, da effettuare in semenzaio nei mesi più freddi e poi da trapiantare in piena terra dopo trenta o quaranta giorni dalla semina.

Fioriture primaverili, il Ciliegio ornamentale

Il Prunus cerasus o Ciliegio ornamentale è una pianta coltivata per lo più per la bellezza della sua fioritura, sebbene i suoi frutti siano commestibile come quelli del ciliegio comune. Appartiene alla famiglia delle Rosacee ed è originario delle regioni del Medio Oriente, anche se ormai la sua diffusione è estesa a tutte le zone temperate del Pianeta. Il Ciliegio ornamentale è caratterizzato da un fusto eretto con chioma piramidale e foglie ovali di colore verde chiaro. I fiori sono di colore bianco o rosa, semplici o doppi, e fanno la propria comparsa nella tarda primavera.

Allo stato spontaneo cresce su qualunque tipo di terreno, mentre nella coltivazione domestica è consigliabile mescolare al substrato una buona dose di stallatico maturo nella fase di messa a dimora ed alla fine dell’inverno. Lo si può coltivare anche in vaso, dove raggiungerà dimensioni più contenute, o addirittura come bonsai.

Quando seminare il basilico

Il basilico (Occinum basilicum) è una pianta aromatica originaria di Africa e Asia diffusasi in Europa attraverso il Medio Oriente. Nota già agli antichi romani è ampiamente utlizzata in cucina sia per guarnire e insaporire pietanze che come ingrediente (si pensi al pesto alla genovese, del quale il basilico rappresenta l’elemento centrale).

Il basilico si riproduce per semina: al chiuso da gennaio a marzo, all’aperto da marzo a maggio (dipende dal clima in cui vivete). Il terreno deve essere fertile e ben drenato, la posizione riparata da vento e pioggia (se questo non è possibile ricorrete all’utilizzo di apposite strutture di protezione). Nelle zone a clima più rigido è consigliabile coltivare il basilico in vaso.

Prezzemolo, marzo è il momento per la prima semina

Il prezzemolo (Petroselinum hortense) è una pianta che cresce spontanea nei paesi mediterranei, ove è nota sin dall’antichità: i greci usavano ornare il capo con dei ciuffi di prezzemolo durante i banchetti, mentre i romani lo adoperavano per adornare le tombe. Oggi invece, come sappiamo bene, il prezzemolo viene ampiamente utilizzato come pianta aromatica per esaltare il sapore di un gran numero di pietanze.

Proprio l’uso frequente ne rende consigliabile la coltivazione domestica, che d’altra parte è semplice e piacevole. Il momento ideale per la prima semina del prezzemolo è il mese di marzo; seminando in questo periodo infatti potete assicurarvi una scorta per l’estate e l’autunno. Per ottenere un raccolto invernale e primaverile dovrete invece seminare una seconda volta, nel mese di luglio.

Indivia, quando seminarla

L’indivia (Cichorium endivia) cresce spontanea in tutti i paesi del Mediterraneo dove un tempo veniva usata soprattutto a scopi medicinali; attualmente viene impiegata per la preparazione di gustose insalate. Più precisamente, esistono due sottospecie di indivia: indivia riccia e indivia scarola, quest’ultima è ottima anche consumata cotta.

La semina dell’indivia va praticata a scalare, nel periodo compreso fra marzo e agosto: le prime piante, frutto delle prime semine, faranno al propria comparsa verso la fine di maggio e fino alla fine dell’estate, le semine successive daranno indivie in autunno-inverno.

I semi vanno posti in solchi profondi un centimetro e mezzo, distanti circa quaranta centimetri l’uno dall’altro. Su una fila lunga tre metri possono quindi essere coltivate nove-dieci piante. Per crescere al meglio le indivie hanno bisogno di terreni freschi e ben drenati, ricchi di sostanza organica.

Cosa seminare a febbraio, le carote

La carota, il cui nome botanico è Daucus carota, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Umbelliferae tipica delle zone a clima temperato, che viene utilizzata soprattutto come ortaggio.

Le carote possono essere seminate tutto l’anno a seconda delle zone: le regioni meridionali possono essere seminate all’aperto già a febbraio, in modo da ottenere una semina primaverile, a patto di coltivarle in un luogo soleggiato e riparato dal vento; se le condizioni climatiche non permettono una semina in questo periodo, potete effettuarla da aprile a maggio per avere una raccolta estiva oppure da fine agosto alla fine di ottobre per una produzione autunnale e invernale.

Precedentemente, vi avevamo spigato come coltivare le carote in vaso, oggi vediamo come seminarle in piena terra.

Cosa seminare a febbraio, gli spinaci

Tra le verdure che possono essere ancora seminate a febbraio ci sono gli spinaci, una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae, originaria dell’Asia e giunta in Europa attorno all’XI secolo d.C. Gli spinaci, il cui nome botanico è Spinacia oleracea, sono tra le verdure con il più altro contenuto di ferro, oltre che sali minerali e di altre sostanze nutritive, e per questo vengono molto utilizzati in cucina per realizzare diverse preparazioni.

Gli spinaci riescono a svilupparsi bene nei climi temperati, anche se sono in grado di resistere a temperature di alcuni gradi sotto lo zero e anche a leggere gelate; al contrario, non amano la siccità e quindi non vanno esposti direttamente ai raggi del sole. Il terreno ideale per la coltivazione degli spinaci è quello sciolto, ben drenato e a medio impasto; regolarmente è bene effettuare la sarchiatura in modo da far prendere aria al terreno e da eliminare le erbe infestanti.

Febbraio, i lavori nell’orto e nel giardino secondo il calendario lunare

Il freddo condiziona ancora le nostre giornate, ma gli amanti del giardinaggio sanno perfettamente che anche nel periodo invernale – e nel mese di febbraio nella fattispecie – ci sono diversi lavori da effettuare nell’orto e nel giardino, se si vuole godere della bellezza della natura nel momento della ripresa vegetativa. Non rimandiamo ulteriormente i doveri verso la nostra cara terra e regoliamoci come sempre con le fasi della luna per compiere questa o quella operazione. E allora diamo un’occhiata al calendario lunare del mese di febbraio:

  • Ultimo quarto: il 1° febbraio (Luna calante)
  • Luna nuova: il 3 febbraio
  • Primo quarto: l’11 febbraio (Luna crescente)
  • Luna piena: il 18 febbraio
  • Ultimo quarto: il 25 febbraio (Luna calante)

Cosa seminare a febbraio, la rucola

Febbraio è il mese adatto per seminare la rucola, una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Cruciferae; la rucola, il cui nome botanico è Eruca sativa, è una pianta molto usata in cucina per la realizzazione di diverse ricette e per questo è molto diffusa. Coltivare la rucola non è difficile e cresce bene in tutti i tipi di terreno, anche se, più il terreno è arido e più le foglie possiedono una consistenza spessa e un sapore piccante.

La rucola coltivata, conosciuta anche come rughetta, non deve essere confusa con la rucola selvatica, che è diversa sia per sapore che per le foglie e per il colore; la rucola è conosciuta fin dall’antichità per il suo sapore leggermente piccante e per le sue numerose virtù benefiche, questa pianta, infatti, possiede proprietà digestive, depurative e stimolanti.

Cosa seminare a febbraio, i piselli

Il freddo la fa ancora da padrone su gran parte della Penisola, ma è già  ora di dedicare qualche ora del nostro tempo alle colture da esterno, se vogliamo godere della bontà dei prodotti dell’orto nei mesi a venire. Chi vive nelle regioni del sud sta già ammirando le piantine di piselli seminati in autunno, ma chi vive nelle regioni più fredde sarà chiamato a seminare il Pisum sativum proprio in questo periodo dell’anno, tra febbraio e marzo, affinché produca baccelli nella tarda primavera.

Come seminare i piselli

La prima cosa da fare è assicurarsi che i semi siano integri e non spaccati per non compromettere la riuscita dell’operazione. Quale terreno scegliere per la coltivazione del pisello? Il Pisum sativum non ha esigenze particolari riguardo al substrato, pur preferendo quello sciolto e drenato, arricchito con cenere, che non trattenga l’acqua delle innaffiature o delle piogge. L’eccessiva umidità provoca infatti l’insorgenza di malattie, oltre a mantenere il terreno troppo freddo e quindi inadatto alla coltivazione dei piselli. Una volta accertata la bontà del substrato, è necessario lavorare la terra in profondità, fino a renderla sufficientemente soffice.