Menù vegetariano per il pranzo di Natale

Pronti per la grande abbuffata del pranzo di Natale? E allora addio a diete e privazioni e via libera alle scorpacciate nel giorno in cui lo strappo alla regola diventa un piacevole obbligo. I secondi a base di carne sono di rito, ma attenzione a rispettare le necessità di chi non ama nutrirsi con proteine animali, preferendo piuttosto la dieta vegetariana.

E allora eccovi ecco un menù vegetariano per il pranzo di Natale, nella speranza che possiate trovare qualche spunto interessante per la vostra tavola in una delle festività più importanti dell'anno.

Cominciamo a stuzzicare l'appetito dei nostri ospiti portando in tavola crocchette di patate, insalate di sedano e carota, frittelle di broccoli, involtini di melanzana, olive in tutte le salse, pomodori ripieni e bruschette al naturale o condite. Prendiamo spunto dal nostro orto e liberiamo la fantasia in ogni abbinamento possibile, affinché il menù vegerariano di Natale sia unico ed originale.

Lamponi, ottimi per i dolci di natale

Il Lampone (Rubus idaeus) è una pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee ed originaria dell’Europa, sebbene la sua coltivazione sia diffusa in tutte le zone temperate del Pianeta. E’ costituito da tralci lunghi e spinosi, lunghi fino a due metri, sui quali spuntano dei fiorellini bianchi nella stagione primaverile. In estate, poi, la pianta regala il meglio della propria bellezza, producendo dei frutti dolci e succosi di colore rosso.

Vi starete chiedendo il perché del titolo, ovvero come possano i lamponi essere legati alla tradizione natalizia, trattandosi di un frutto prettamente estivo. Ebbene, forse non tutti sanno che i lamponi possono essere congelati e poi utilizzati all’occorrenza nel corso dell’anno. Essendo dei frutti rossi – colore tipico del Natale – perché non tirarli fuori in questo periodo, per creare torte ai frutti di bosco, mousse al lampone, dolci con ricotta e lamponi, cioccolato bianco e lamponi, yogurt e lamponi? Insomma, basta usare un po’ di fantasia per creare dei dolci al lampone gustosi ed originali.

Piante da frutto: i lavori invernali

In inverno, durante il periodo di riposo vegetativo, il frutteto non deve essere lasciato a se stesso, bensì controllato attentamente per individuare eventuali attacchi da parte di funghi o di parassiti che trascurati potrebbero minare l’abbondanza del futuro raccolto.

Nell’operazione di controllo delle piante da frutto non devono mancare un paio di cesoie per tagliare eventuali rami spezzati o i frutti ammuffiti rimasti sull’albero che potrebbero rappresentare un facile bersaglio per i parassiti.

Tra i parassiti che più frequentemente attaccano le piante da frutto ci sono le cocciniglie, degli insetti che si nutrono di linfa e che formano delle piccole strutture attaccate ai tessuti difficili da rimuovere; se la pianta è in attività, le cocciniglie attaccano generalmente i germogli, i tessuti, le foglie e i giovani rami, mentre in inverno colpiscono tronco e rami. Le cocciniglie possono essere contrastate durante il periodo della prefioritura tramite soluzioni di olio bianco.

Piante da frutto: l’Arancio amaro

Il Citrus aurantium, meglio conosciuto come Arancio amaro, è una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle Rutacee ed originaria delle zone tropicali del continente asiatico. E’ caratterizzato da un fusto eretto che può raggiungere i 10 metri di altezza e da una chioma ramificata e tondeggiante. Le foglie sono ovali ed appuntite, di colore verde scuro, e restano a far bella mostra di sé anche nella stagione invernale. I fiori sono bianchi e profumati; fanno la propria comparsa nella stagione primaverile, prima di lasciar posto ai frutti, costituiti da drupe sferiche di colore arancione.

E’ una pianta coltivata per lo più a scopo alimentare, specie nelle regioni meridionali del Belpaese, ma può anche essere allevata come pianta ornamentale in vaso, dove però raggiungerà dimensioni più contenute.  Per concludere, ricordiamo che l’Arancio amaro è una pianta abbastanza semplice da coltivare, purché trovi la giusta collocazione in casa o in giardino.

Piante da frutto: la Guava

La Guava (Psidium guajava) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Myrtacee ed originario dell’America centrale. Si presenta in forma arborea o arbustiva, con fusto eretto e chioma allargata molto ramificata. Le foglie sono ovali o lanceolate, di colore verde scuro, spesso lucide e ricoperte di peluria nella pagina inferiore. I fiori sono bianchi e fanno la propria comparsa in primavera, per poi lasciare posto ai frutti, costituiti da frutti sferici, ellittici o piriformi di colore giallastro o verde, a seconda del grado di maturazione. All’interno dei frutti c’è una polpa commestibile aspra o dolce, di colore bianco, rosa, arancio o rosso.

Nei Paesi tropicali dell’America la coltivazione della Guava è abbastanza diffusa, mentre alle nostre latitudini si trova solo nelle regioni a clima temperato, dove i rigori dell’inverno non compromettono la ripresa vegetativa. Laddove è possibile la coltivazione, comunque, la Guava si presta bene all’allevamento a dimora o anche in vaso, come pianta decorativa.

Dicembre, i lavori nell’orto e nel giardino secondo il calendario lunare

La stagione più fredda dell’anno è ormai entrata nel vivo e verrebbe voglia di chiudersi in casa e non uscire fino all’arrivo della prossima primavera. Ma se abbiamo un orto o un giardino non possiamo permetterci questo lusso ed anche nel mese di dicembre dobbiamo impegnarci in diversi lavoretti all’aria aperta.

Di quali accorgimenti ha bisogno il nostro orto nell’ultimo mese dell’anno? E di quali lavori necessita il giardino? Andiamo a scoprirlo insieme, prendendo spunto dal calendario lunare, come siamo soliti fare sulle pagine di PolliceGreen. Cominciamo con l’analizzare quali sono le fasi lunare nel mese di dicembre 2010:

  • Ultimo quarto: il 1° dicembre (Luna calante)
  • Luna Nuova: il 5 dicembre
  • Primo quarto: il 13 dicembre (Luna crescente)
  • Luna Piena: il 21 dicembre
  • Ultimo quarto: il 28 dicembre (Luna calante).

Melograno, miti e leggende

Ornamentale, coloratissimo, capace di rallegrare l’ambiente in ogni stagione dell’anno, utile dal punto di vista alimentare… Parliamo del Melograno, pianta alla quale abbiamo già dedicato diversi capitoli sulle pagine di PolliceGreeen. Oggi però non vogliamo occuparci di metodi di coltivazione e di schede descrittive, ma puntare l’attenzione sulle innumerevoli leggende che circolano intorno a questa pianta sin dall’antichità.

Tra i tanti alberi da frutto, infatti, il Melograno è quello che racchiude in sé il maggior numero di significati simbolici, differenti a seconda della cultura, ma tutti con accezione positiva. Il significato che più spesso viene associato al Melograno è quello della fertilità, sia per il numero di semi in esso contenuti che per la capacità della pianta di crescere anche su terreni aridi e poco adatti alla coltivazione.

Il melo e la sua coltivazione

Il melo è una delle più antiche piante coltivate dall’uomo; sappiamo che le leggende fanno risalire al passato più remoto della civiltà umana la comparsa di questo albero da frutto, parallelamente all’inizio della coltivazione del terreno agricolo da parte dell’uomo e del suo interesse verso l’agricoltura.

Il melo è una pianta che definirei globale: è diffusa in tutto il mondo e si stima ci sia una produzione annua di quindici tonnellate di mele raccolte ogni anno soltanto in Europa. La nostra penisola, insieme alla vicina Francia, è una delle maggiori produttrici di questo piacevole frutto, con una quantità di circa due tonnellate per Paese, sia per l’Italia che per la Francia.

Si è assistito, a lungo raggio, ad una diversificazione nella coltivazione del melo: si è passati da una coltivazione in pianura ad una coltivazione in collina, con una conseguente valorizzazione commerciale dello stesso prodotto in alcune aree geografiche rurali.

Albicocco: coltivarlo in giardino

C’è chi sostiene, credo a ragione, che un albicocco è sempre piacevole da vedere nel proprio giardino; questo albero da frutto, oltre a produrre frutti gradevoli, è infatti tra le prime piante a fiorire a primavera insieme al mandorlo e bisogna riconoscere che rallegra gli ultimi giorni dell’inverno, quando i freddi intensi cedono dolcemente il passo ai tepori primaverili.

Piante da vaso: il Melograno nano

Sulle pagine di PolliceGreen ci siamo già occupati del Melograno, una pianta particolarmente decorativa capace di rallegrare l’ambiente esterno con la sua splendida fioritura estiva e con i caratteristici frutti autunnali. Oggi punteremo l’attenzione sulla varietà nana (Punica granatum nana), adatta per lo più alla coltivazione in vaso o nella decorazione dei giardini rocciosi.

Si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Punicacee ed originaria dell’Asia Minore e dell’India, molto apprezzata anche nelle nostre regioni, dove crescerà al meglio in presenza di condizioni ambientali favorevoli. Le foglie sono oblunghe e lucide, di colore verde chiaro, non così resistenti da restare attaccate ai rami nella stagione invernale. I fiori sono tubulari, di colore rosso e fanno la propria comparsa in estate per poi lasciare il posto ai frutti. Questi ultimi presentano dimensioni più contenute rispetto a quelle del melograno classico, ma ciò non significa che siano meno decorativi.

Novembre, i lavori nell’orto e nel giardino secondo il calendario lunare

La temperatura esterna si fa sempre più rigida e l’abitudine a restarsene al calduccio delle proprie mura domestiche diventa via via più piacevole. Ma prima di chiuderci in casa, ricordiamoci di sistemare l’orto ed il giardino, che nel mese di novembre hanno bisogno di cure particolari, come negli altri mesi dell’anno.

E allora andiamo a vedere di quali lavori necessitano le nostre piante nell’undicesimo mese dell’anno, seguendo come sempre facciamo su PolliceGreen, il calendario lunare. Cominciamo con le fasi lunari del mese di novembre:

  • Ultimo quarto il 1° novembre (Luna calante)
  • Luna Nuova il 6 novembre
  • Primo quarto il 13 novembre (Luna crescente)
  • Luna Piena il 21 novembre (Luna piena)
  • Ultimo quarto il 28 novembre (Luna calante)

Cicoria, commestibile e curativa

La Cicoria (Cichorium) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Compositae ed originaria del bacino del Mediterraneo, molto diffusa alle nostre latitudini sia allo stato spontaneo che nella coltivazione domestica. E’ caratterizzata da una lunga radice carnosa, da un fusto ricoperto di peluria e da foglie di forme diverse, a seconda della varietà. I fiori sono di colore lilla o bianchi e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile o in estate.

Come detto, cresce per lo più allo stato spontaneo, ma è diffusa anche come pianta coltivata, sia per scopi prettamente culinari (generalmente si fa bollire e si condisce a piacimento) sia per le proprietà curative. La Cicoria è infatti utilizzata come diuretico, lassativo e depurativo, ma viene anche largamente usata nelle cure dimagranti o come alimento per i diabetici. La coltivazione non richiede particolari accorgimenti, purché si rispettino le esigenze della pianta in termini di illuminazione e temperatura, come dimostra la scheda che segue.

Come trapiantare il sedano in vaso

Il sedano è tra le piante aromatiche più utilizzate in cucina, sia per profumare sughi e soffritti, sia per arricchire le insalate o farcire i formaggi; il sedano può essere facilmente coltivato negli orti a produzione familiare, e possiede il grande pregio di poter essere trapiantato in vaso e utilizzato come “pianta viva”, ossia da usare al bisogno, prelevando foglie e coste quando servono.

Per avere a disposizione sedano fresco anche durante l’inverno bisogna trapiantarlo in vaso e tenere il contenitore all’interno in un luogo luminoso, non troppo riscaldato e non troppo freddo; il vaso deve essere di circa 30 centimetri di diametro e con una profondità di 35 centimetri. Sul fondo del contenitore deve essere posizionato uno strato di ghiaia, di circa due centimetri per coprire i fori di scolo.

Il sedano deve essere trapiantato con la zolla; il giorno prima di effettuare l’operazione, bagnate bene e a fondo il terreno, mentre il giorno del trapianto, con la vanga quadra, praticate intorno alla pianta dei tagli verticali per compattare la zolla e separarla dal terreno; alla fine dei tagli, avrete ottenuto una specie di esagono e la zolla sarà pronta ad essere estratta.

Ciliegio, la coltivazione

Come abbiamo visto, novembre è il mese giusto per procedere all’impianto del ciliegio. Vi abbiamo anche detto a quale distanza è opportuno piantare i diversi esemplari, a seconda che si tratti di alberi di ciliegio dolce o di ciliegio acido, e quali sono le varietà autofertili di ciliegio dolce (Prunus avium), ovvero quelle in grado di fruttificare anche se coltivate come esemplari singoli.

Oggi vedremo invece come si coltiva il ciliegio, ovvero di quali cure necessita per crescere forte e rigoglioso. Cominciamo dalla concimazione: il ciliegio va concimato ogni anno a fine inverno irrorando il terreno con concime minerale complesso. L’irrigazione è fondamentale soprattutto durante i periodi siccitosi, soprattutto appena prima della raccolta. La potatura del ciliegio dolce deve invece essere eseguita il meno possibile, anche quando l’albero è ormai adulto.