Come coltivare il finocchio

Il finocchio (Foeniculum vulgare) è un ortaggio amico della salute e della linea ed è uno dei protagonisti indiscussi delle insalate estive. Quest’ortaggio, appartenente alla famiglia delle Apiaceae, è conosciuto fin dall’antichità per le sue proprietà aromatiche, e pare che la sua coltivazione risalga al 1500.

Il finocchio è povero di grassi, il che lo rende perfetto per le diete dimagranti, mentre è ricco di fibre e di fitoestrogeni, gli ormoni femminili, il che lo rende perfetto per combattere gli effetti della menopausa e della sindrome mestruale. Inoltre, il finocchio possiede anche proprietà diuretiche e depurative, ed perfetto da consumare sotto forma di tisana  Esistono due varietà di questo ortaggio: il finocchio selvatico, che cresce allo stato spontaneo, e il finocchio dolce di produzione orticola

Il finocchio può essere seminato a partire dal mese di giugno, e se vi trovate in regioni a clima temperato potete procedere fino a settembre; il terreno ideale nel quale seminare il finocchio deve essere soffice ed umido. I semi si trovano in tutti i vivai e nei supermercati, in alternativa potere acquistare le piantine già pronte per essere trapiantate.

Susine: specie e cultivar

susine

Che vengano chiamati susine o prugne, si intendono i succosissimi frutti di alcune specie di alberi del genere Prunus che da luglio a settembre allietano le nostre tavole estive con i loro sapore intenso. Sono tra gli alberi più diffusi e coltivati anche nei piccoli spazi e quindi, sono particolarmente indicati per il frutteto domestico, basta solo scegliere la varietà o la cultivar giusta.

I frutti di questi alberi, in realtà, si chiamano susine e volendo fare una classificazione esistono:

Susini europei-asiatici (Prunus domestica, Prunus insititia, Prunus cerasifera e Prunus spinosa)

Si caratterizzano per i frutti ovali dal colore che varia dal giallo al verde, dal rosso al viola-blu, e dalla polpa che si stacca dal nocciolo; questo frutto può essere consumato sia fresco che essiccato e possiede una grande quantità di zuccheri che gli donano un alto valore nutritivo.

Susini cino-giapponesi (Prunus salicina, Prunus simonii)

Possiedono frutti di forma tondeggiante e il colore varia dal giallo al rosso fino al blu-nero e si possono consumare esclusivamente freschi.

Susini americani (Prunus nigra, Prunus americana)

Vengono poco coltivati.

Alberi da frutto: il Gelso nero

gelso nero

Vi abbiamo già parlato del gelso bianco, oggi è il turno del Morus nigra, meglio conosciuto con il nome comune di Gelso nero, ovvero un albero appartenente alla famiglia delle Moraceae, originario del Medio Oriente e dell’Asia orientale. Fisicamente il gelso nero si presenta come un albero alto fino a 15 metri, con la chioma arrotondata e compatta; rispetto al gelso bianco ha le foglie più piccole.

I fiori spuntano in aprile presso l’ascella fogliare, mentre i suoi frutti da luglio a settembre. Il frutto del gelso nero è commestibile e dal sapore dolciastro, è carnoso, oblungo, possiede un colore violaceo e si chiama sarosio, anche se comunemente viene chiamato mora.

Pur avendo come zona d’origine il Medio Oriente, i frutti del gelso nero erano conosciuti e apprezzati anche dai romani che li consideravano una specie di panacea, tanto che li usavano per ottenere diverse medicamenti; anche oggi si utilizzano diverse parti del gelso, oltre ai frutti, vengono impiegati la cartoccia della radice, le foglie e le radici.

Alberi da frutto: il Mirabolano

frutti mirabolano

Il Mirabolano o Amolo (Prunus cerasifera) è una pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee ed originaria dell’Europa e dell’Asia centrale. Si tratta di un albero da frutto caratterizzato da una crescita rapida, che lo porta in poco tempo a raggiungere i 6-7 metri di altezza, con fusto eretto o contorto dal colore rosso-brunastro. Le foglie sono ovali, appuntite e dentellate, lunghe 5-6 centimetri. Il colore delle foglie dipende dalla specie e può variare dal verde chiaro al rossastro.

I fiori sono di piccole dimensioni, bianchi o rosa, singoli o riuniti in grappoli, sempre a seconda della cultivar di appartenenza. Fanno la propria comparsa sui rami ad inizio primavera, per poi lasciare il posto ai frutti, costituiti da drupe del diametro di 2-3 centimetri di colore rosso o giallo, molto simili alle prugne.

Alle nostre latitudini il Mirabolano viene coltivato come pianta ornamentale per la decorazione di parchi, viali e giardini, adattandosi perfettamente anche alla formazione di siepi. In alcune zone dell’Europa (in Francia, ad esempio), viene coltivato prevalentemente come albero da frutto o come portainnesti per altre varietà di Prunus.

Come coltivare il peperoncino in vaso

coltivare peperoncino in vaso

Il peperoncino è molto semplice da coltivare in vaso ed una pianta con una doppia utilità: oltre ad essere commestibile e quindi utilizzabile in cucina, è anche molto ornamentale. Vediamo come coltivarli al meglio sul balcone di casa.

I peperoncini crescono bene se sono esposti in pieno sole, il terreno deve essere ricco di humus e ben drenato in modo da non far stagnare l’acqua che rischierebbe di provocare il marciume radicale. Il terriccio ideale per coltivare i peperoncini è quello ottenuto mescolando in parti uguali la terra da orto e il terriccio per gerani, e aggiungendo una piccola quantità di stallatico maturo.

Lavori nel frutteto: il diradamento del raccolto

diradamento frutti

Per chi possiede un frutteto, anche ad uso familiare, in questo periodo si presenta come lavoro necessario, quello del diradamento dei frutti. Certamente, un albero pieno di frutti è bello da vedere e fa pensare ad un raccolto ricco, ma purtroppo non è sempre così, anzi: un numero eccessivo di frutti potrebbe portare un raccolto scarso sia dal punto di vista della quantità che della qualità dei frutti.

Chi effettua il diradamento per la prima volta può naturalmente incontrare delle difficoltà nella scelta dei frutti da diradare; in via di principio, i frutti da eliminare sono preferibilmente quelli malformati, poco sviluppati, colpiti da parassiti, ruggine o ticchiolatura, posti in posizione interna e che quindi non ricevono luce del sole adeguata, quelli nati su rami troppo sottili oppure posizionati nella parte bassa e che, quindi, con l’aumentare del peso degli altri frutti, toccheranno a terra.

È preferibile operare le operazioni di diradamento a mano e non con le cesoie, in quanto le cicatrici che si lasciano sul punto di rottura del frutto sono piccole e non rappresentano un problema; attenzione anche a non strappare di netto il frutto ma a staccarlo con un movimento rotatorio, in modo da non provocare la rottura della corteccia.

Come coltivare le carote in vaso

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La coltivazione domestica delle carote non è difficile, potete seminarle tranquillamente in giardino, o, se non ce l’avete, all’interno di un vaso da posizionare in balcone. Per prima cosa procuratevi i semi di carota che si possono facilmente acquistare nei vivai o nei negozi specializzati, un vaso della profondità di almeno 35 centimetri, o in alternativa, una cassa di legno di quelle che usano i venditori di frutta al mercato, avendo cura di chiudere gli eventuali buchi.

Riempite il vaso o la cassa con del terriccio ricco di materia organica e ben drenato in modo da evitare il ristagno dell’acqua che potrebbe far marcire le radici. La semina delle carote può avvenire sia in primavera-estate, massimo fino a luglio, oppure in inverno; nel primo caso scegliete dei semi di qualità “precoce”, nel secondo quelli più “tardivi”.

Orto in terrazzo? Si ma con il vaso giusto

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Fatte salve le specie vegetali di grosse dimensioni, quali anguria e zucca gialla, non ci sono limiti alla tipologia di ortaggi che possono essere coltivati in vaso: ravanelli, cetrioli, pomodori, bietole, fragole, carote, peperoncino e così via, si prestano tutti molto bene alla coltivazione in contenitore a patto di godere di una buona esposizione e di sufficiente spazio.

Per ottenere dal nostro orto in terrazza i medesimi risultati che ci aspetteremmo da un tradizionale orto in piena terra sarà sufficiente rispettare alcuni semplici accorgimenti a cominciare dalla scelta dei vasi: questi infatti devono necessariamente essere abbastanza profondi da permettere alle radici di espandersi e reperire dal substrato tutto il nutrimento che gli è necessario. Questo vale soprattutto per i cosiddetti ortaggi da radice quali carote, cipolle e aglio. La profondità ideale del vaso per ortaggi è quindi di 30-40 cm.

Come coltivare i ravanelli

ravanelli

Il ravanello, botanicamente Raphanus sativum, è una radice sferica appartenente alla famiglia delle Cruciferae, originaria della Cina e del Giappone; questa radice è caratterizzata dalla forma tondeggiante, dal sapore leggermente piccante, dal colore rosso e dalla polpa bianca.

Generalmente il ravanello viene consumato crudo in insalata, oppure come guarnizione dei piatti, anche se in alcuni Paesi è mangiato anche cotto. Oltre alla varietà dalla buccia rossa esiste anche quella di colore bianco; il ravanello è una pianta annuale con un ciclo vegetativo molto breve.

La semina dei ravanelli può essere effettuata tra febbraio e luglio; per coltivare i ravanelli scegliete un posto soleggiato e preparate il terreno eliminando le erbe infestanti, e poi procedere alla semina. All’inizio della primavera la semina deve essere fatta in un luogo protetto, magari in vaso, mentre nei mesi più caldi può essere effettuata direttamente nel terreno.

La pianta delle uova

pianta delle uova

La pianta delle uova (Solanum melongena)

Fioritura: giugno-agosto

Impianto: semina in semenzaio a gennaio-marzo, in piena terra a febbraio-aprile

Tipo di pianta: pianta erbacea annuale

Altezza max:

La cosiddetta pianta delle uova non è altro che una delle tante varietà di melanzana; essa deve il nome all’aspetto dei propri frutti: drupe bianche e di forma tondeggiante dalle dimensioni simili a quelle di un uovo che la rendono una vera e propria curiosità botanica. I frutti sono commestibili e possono essere impiegati a scopi culinari, ma la pianta è molto diffusa come ornamentale poichè produce dei bei fiori viola con stami gialli che fanno la propria comparsa a giugno e rimangono a fare bella mostra di sè fino ad agosto. Proprio in questo periodo dell’anno la pianta delle uova può essere seminata direttamente all’aperto per avere le prime bacche alla fine di Agosto. E’ perfetta per adornare le zone più soleggiate di giardini e terrazze oltre che per la coltivazione in orto.