Fiori invernali, la Primula obconica

primula obconica

La primula obconica è un’erbacea perenne di origine asiatica appartenente alla famiglia delle primulaceae; a differenza della più nota primula vulgaris, fiorisce dall’inizio dell’autunno e fino a primavera inoltrata rallegrando gli appartamenti durante i mesi freddi. Possiamo quindi definirla a buon diritto il fiore invernale per eccellenza insieme al ciclamino.

Si tratta di una pianta di modeste dimensioni e difficilmente supera i trenta cm di altezza; presenta una rosetta basale, costituita da foglie tondeggianti di colore verde intenso, ricoperte da una sottile peluria (che può causare irritazioni cutanee!) fra le quali spicca un lungo stelo sottile (simile a quello del geranio) sul quale sorgono i fiori di solito nelle tonalità del rosa, rosso, lilla, viola.

Pilea, pianta dei fuochi d’artificio.

pilea

Il nome di queste piante deriva da un voca­bolo latino, pileo, che stava a indicare lo speciale berretto di feltro che i Romani por­tavano nei giorni di festa. Ebbene, una delle parti interne del fiore della pilea ha una struttura identica a quella del copricapo che usava a Roma una ventina di secoli fa. Per completare la presentazione della pilea, ricorderemo che lo strano modo con cui vie­ne disseminato il polline dei suoi fiori (fe­nomeno evidente soprattutto nella Pilea mu­scosa) ha meritato a questa specie il generi­co nome volgare di «pianta artiglieria» o «pianta dei fuochi d’artificio». Il lancio del polline avviene per solito di prima mattina quando comincia a spirare il vento, la cui brezza provoca la schiusura dei boccioli e lo scatto del filamento che trattiene le antere che contengono il polline. I boccioli si apro­no a intervalli regolari e quindi anche il polline viene lanciato con ritmo ben preci­so, proprio come una scarica d’artiglieria.

Come pianta da appartamento, ma anche per decorare cortili interni, verande o le aiuole del patio, purché in posizione riparata dal sole, in ambiente piuttosto fresco d’estate e decisamente tiepido d’inverno. La pilea, infatti, non sopporta temperature inferiori ai 12-15 °C.

Peperomia, simile al pepe

peperomia

Il nome scientifico di queste graziose piante da appartamento si riferisce alla famiglia cui esse appartengono, ossia le «piperacee», che comprende anche il pepe. Infatti, la pa­rola peperomia che deriva dal greco, signi­fica letteralmente «simile al pepe», anche se le piante di cui stiamo parlando non assomi­gliano davvero alla specie rampicante che produce i piccanti frutti che giungono a noi dalle zone equatoriali e che una volta essic­cati e macinati servono a dare un sapore pic­cante ai cibi.

In varie zone del Pacifico le diverse specie di peoeromia vengono utilizzate a scopo cu­rativo per guarire affezioni della pelle, ma­lattie degli occhi e scottature.

Le peperomie trovano impiego nelle nostre case come piante decorative e rappresenta­no uno degli elementi base per la prepara­zione di «terrarium», per l’ornamento di davanzali interni o per completare ciotole o fioriere anche in accostamento con altre specie dal fogliame colorato o variegato. Data la loro statura, le peperomie si presta­no soprattutto per ornare il contorno dei vari recipienti, mentre le piante di maggior statura debbono essere collocate al centro dove acquistano maggior risalto e dove pos­sono vegetare con maggior libertà, senza costrizione alcuna.

Gloriosa superba, un destino nel nome

gloriosa superba

Gli appassionati di giardinaggio conosceranno questa pianta con il nome di Giglio rampicante per via della somiglianza con il genere capostipite della famiglia delle Liliacee, ma non tutti forse sanno che la denominazione scientifica di questa meravigliosa erbacea è Gloriosa superba.

E’ caratterizzata da un fusto eretto molto sottile, dal quale partono le foglie lunghe e lanceolate, dal colore verde chiaro. I fiori invece possono assumere colorazioni diverse a seconda della specie, variando dall’arancio, al rosso, al cremisi. La particolarità dei fiori è dovuta al fatto che i petali si arricciano o si arrotolano via via verso l’esterno, dando vita ad uno spettacolo dalla bellezza unica.

La Gloriosa superba viene coltivata per lo più all’interno delle pareti domestiche, ma in presenza di clima mite può anche sopportare la messa a dimora, purché se ne rispettino le esigenze. Come regolarsi dunque per ottenere una pianta al massimo della sua bellezza?

Mimosa pudica, sensibile al tatto

mimosa pudica

Quando parliamo di Mimosa, ci riferiamo solitamente alla pianta “delle donne” per eccellenza, quella per intenderci che viene regalata in occasione dell’8 marzo. Ma in natura esistono anche altre specie con questo nome, come ad esempio la Mimosa pudica, comunemente conosciuta come “sensitiva”.

Il perché della denominazione volgare è semplice da spiegare, se si considera che tale pianta tende a ritrarre le foglie nelle ore della notte o in caso di contatto esterno (per esempio, se viene sfiorata da una mano), dimostrandosi dunque molto “sensibile”.

Appartiene alla famiglia delle Fabacee ed è originaria dell’Oceania e dell’America del Sud, in particolare del Brasile, sebbene sia diffusa oramai in tutte le zone temperate del globo. Se coltivata in vaso, tende a raggiungere il mezzo metro di altezza, mentre in piena terra può arrivare ad innalzarsi fino a 4 metri.

Beaucarnea, la pianta mangiafumo

Beaucarnea

E’ piuttosto raro trovare delle piante che riescano a sopportare senza danni il fumo o i gas nocivi, ma la natura ci ha abituati a grosse sorprese, prevedendo anche la presenza di generi adatti alla coltivazione in zone particolarmente inquinate. Stiamo parlando ad esempio della Beaucarnea, meglio conosciuta come “pianta mangiafumo”, proprio per la capacità di assorbire il fumo da sigaretta, nel caso venga coltivata in casa, ed i gas dannosi per l’ambiente, se coltivata in piena terra.

Appartiene alla famiglia delle Agavacee ed è originaria delle zone secche dell’America meridionale, in particolare del Messico, sebbene la sua diffusione sia ormai estesa all’intero pianeta. Se coltivata all’aperto può raggiungere i nove metri di altezza, ma è molto più frequente trovarla all’interno delle abitazioni, dove non supererà i due metri.

L’aspetto della Beaucarnea è molto caratteristico, con il il suo fusto legnoso, rigonfio alla base, e le foglie nastriformi che tendono a ricurvarsi verso l’interno. Le infiorescenze, invece, si mostrano con una certa difficoltà e sono rappresentate da grappoli dal colore bianco, presenti per lo più sulla parte alta della pianta.

Ixora coccinea, caratteristiche e coltivazione

Ixora

L’Ixora coccinea è un piccolo arbusto originario dell’India appartenente alla famiglia delle Rubiaceae; questa pianta in natura può arrivare ai 150 centimetri di altezza, ma in vaso riesce a mantenersi entro il metro. L’Ixora possiede fusti sottili e legnosi, foglie ovali e lucidi e piccoli fiori a quattro petali generalmente di colore rosso, anche se esistono varietà in giallo, bianco, rosa e arancione. Per ottenere una vegetazione più omogenea è consigliato potare la pianta in autunno, ovvero quando i rami resteranno spogli.

L’Ixora è una pianta che predilige le posizioni luminose, e l’esposizione ai raggi diretti del sole per alcune ore al giorno, infatti teme il freddo e il gelo, e per questo in inverno va accolta in casa, in una zona luminosa e lontano dalle fonti di calore. Nei mesi caldi ha bisogno di essere annaffiata regolarmente, avendo cura di mantenere il terreno sempre umido ma mai con ristagni d’acqua. Ogni 20 giorni circa e opportuno irrorare del concime per piante da fiore unitamente all’acqua di annaffiatura.

Piante da appartamento: le Codonanthe

Codonanthe

Il genere Codonanthe comprende una decina di piante sempreverdi appartenenti alla famiglia delle Gesneriaceae, originarie dell’America centro-meridionale. Queste piante sono caratterizzate dai fusti sottili e poco ramificati, lunghi circa 40 o 50 centimetri, le foglie sono ovali di colore verde scuro e lievemente carnose; durante tutto l’anno producono dei piccoli fiori dalla forma di una trombetta allungata di colore bianco o crema che vengono seguite da bacche dalla forma di una piccola oliva di colore rosso o arancio quando raggiungono la maturazione.

Le Codonanthe sono perfette come piante da appartamento soprattutto se vengono sistemate nei cesti appesi, perché i fusti ricadono in maniera elegante. Tra le varietà più diffuse ci sono la Codonanthe carnosa e la Codonanthe crassifolia, che presenta i fusti sfumati di colore rosso che diventano legnosi.

Zamioculcas zamiifolia

Zamioculcas zamiifolia

La Zamioculcas zamiifolia è una pianta sempreverde succulenta nativa della Tanzania dalla crescita piuttosto lenta ma dalle dimensioni piuttosto imponenti, ideale per chi ha spazio in casa e poco tempo da dedicare alla cura delle piante. La Zamioculcas è costituita da grossi fusti carnosi nei quali crescono foglie cuoiose dall’aspetto lucido, e, se è coltivata bene, durante l’anno produce delle inflorescenze giallo-marrone. La Zamioculcas è la perfetta pianta da appartamento perché è molto resistente e si adatta a qualsiasi coltivazione.

La Zamioculcas ama le posizioni luminose ma lontane dai raggi del sole e d’inverno va ricoverata all’interno in modo da riparla da freddo e posizionarla vicino alla finestra; questa pianta va annaffiata ogni 7 o 10 giorni, facendo attenzione a non provocare ristagni idrici, e da marzo a ottobre le va fornito del concime per piante succulente sciolto nell’acqua di annaffiatura ogni 15 giorni.

Jacobinia, un’esplosione di colore

Jacobinia

Tra le piante più belle ed affascinanti da coltivare tra le pareti domestiche, merita particolare attenzione la Jacobinia, appartenente alla famiglia delle Acantacee ed originaria dell’America centrale e meridionale (il nome deriverebbe proprio da un città del Sudamerica).

E’ una pianta suffruticolsa con foglie opposte dal colore verde lucido e fiori riuniti in spighe o pannocchie, che possono assumere colorazioni diverse a seconda della specie (rosso, rosa o giallo).

Generalmente si coltiva in serra o in casa, ma alcune specie possono resistere anche ad un clima meno mite ed essere collocate in piena terra. In estate, poi, anche la Jacobinia da appartamento può essere spostata all’esterno, in modo che goda pienamente della luce e dell’aria.

Piante da appartamento: l’Aphelandra squarrosa

aphelandra

Il freddo e la pioggia continuano a tormentare le nostre giornate e non c’è nulla di meglio che chiudersi in casa e dedicarsi alla cura delle nostre amiche piante, quelle che nella stagione invernale trovano riparo tra le pareti domestiche, allietando la vista con un concerto di verde.

Un prologo forse superfluo, ma che ci è utile per introdurre la descrizione dell’Alphelandra squarrosa, pianta dalla bellezza unica sia per il fogliame che per la fioritura. Si tratta di una pianta della famiglia delle Acantacee, originaria dell’America centro-meridionale.

In piena terra può avere uno sviluppo considerevole, raggiungendo i 2-3 metri di altezza, mentre se coltivata in vaso non crescerà oltre il mezzo metro. Ha foglie ovali di colore verde chiaro, attraversate da venature bianche o gialle a seconda della specie, mentre i fiori sono generalmente di colore giallo (a volte rosa, rossi o color arancio).

Piante da interni, la dracena

dracaena

Al genere Dracaena appartengono oltre 150 specie di piante sempreverdi, coltivate a scopo ornamentale, ognuna delle quali conta numerose varietà. Le dracaene presentano foglie lanceolate e coriacee raccolte in ciuffi, che le fanno sembrare simili a piccole palme, e producono fiori abbondanti ma poco vistosi cui segue, in alcune specie, la comparsa di bacche colorate.

Poichè originaria del continente africano la dracena non sopporta temperature rigide ed è ideale per essere coltivata in appartamento o in serra, pur potendo raggiungere un’altezza di diversi metri. Proprio a causa della sua scarsa tolleranza al freddo la dracena non deve mai essere posizionata in ambienti la cui temperatura possa scendere al di sotto dei 7-8°; per questo motivo può essere coltivata in giardino solo nelle zone a clima mite purchè al riparo dai venti e dal gelo e in posizione semi-ombreggiata.

Le piante e i fiori di Natale

albero di natale

Tra le piante di Natale l’abete è sicuramente quella più conosciuta nelle due specie usate per allestire l’albero, ovvero l’abete rosso e l’abete bianco. L’abete è da sempre considerato l’albero legato alla nascita delle divinità, e con il tempo è stato adattato dal Cristianesimo; anche gli addobbi dell’abete sono stati reinterpretati in chiave religiosa: i lumini, infatti, simboleggiano la Luce che Gesù regala al mondo, i regali, i frutti e i dolci appesi o posti ai suoi piedi sono il simbolo dell’amore che ci offre.

Tra le altre piante legate al Natale, di cui per altro abbiamo già parlato, sono il vischio, considerato da sempre un amuleto contro le sventure e un portafortuna per le coppie che si baciano sotto ad esso, l’agrifoglio, l’edera e il pungitopo, che oltre ad abbellire la casa, sono piante legati ai riti pagani e alle credenze popolari per difendersi da stregonerie e malefici. Anche il ginepro, fin dall’antichità, era legato alle tradizioni natalizie, tanto che i suoi rami venivano addirittura sparsi sul pavimento per assicurarsi buoni auspici.

Il Cavolo ornamentale colora l’inverno

cavolo ornamentale

Mancano ormai poche ore al tradizionale cenone di Natale ed al momento dello scambio dei regali tanto atteso dai bambini  (e non solo…). E allora che ne dite di presentarvi al cospetto della padrona di casa con in mano un bel Cavolo ornamentale?

Detto in questo modo potrebbe sembrare uno scherzo, ma gli appassionati di giardinaggio sanno perfettamente che esiste una varietà di Cavolo molto decorativa, che in questo periodo dell’anno fa bella mostra di sé nei vivai e nei negozi di fiori.

Stiamo parlando di una pianta appartenente alla famiglia delle Cruciferae, ottenuta da un’ibridazione della Brassica Oleracea (il cavolo comune). Diversamente dalla pianta-madre, non produce la “testa” ed è caratterizzata da foglie di diverse colorazioni (giallo, rosa, arancio, porpora) che si arricciano sui bordi