Oleandro, i consigli per curarlo al meglio

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Per crescere sano e rigoglioso, l’oleandro ha bisogno di alcune semplici attenzioni, vediamo insieme. Innanzi tutto è fondamentale sapere come e quando annaffiarlo; questa pianta ha bisogno di pochissima acqua, e in ogni caso sopporta meglio la siccità che l’eccesso.

Se viene coltivato in terra, le radici sono in grado di reperire l’acqua in base alle loro necessità se invece viene coltivato in vaso bisogna stare attenti sia ai ristagni sia a non far seccare le radici. Un buon modo per annaffiare la pianta senza sbagliare è quello di procedere dal basso, versando l’acqua nel sottovaso affinché venga assorbita tramite i fori di drenaggio.

Morfologia delle palme, le foglie

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Le foglie delle palme rappresentano senza ombra di dubbio la caratteristica più affascinante di questo genere di piante esotiche; esse possono trovarsi distribuite lungo tutto il tratto superiore del tronco (come nei generi Chamedorea e Rhaphis) oppure sulle chioma e sono sostenute da una base lignea che si chiama picciolo. La parte allargata del picciolo, quella cioè che aderisce al fusto, può cadere insieme alla foglia (come nelle specie a tronco liscio quali la Sabal palmetto) o rimanere attaccata alla pianta.

La lamina fogliare, detta lembo, può essere intera o divisa in segmenti che costituiscono le cosiddette foglioline. Le  dimensioni delle foglie di palma variano molto a seconda della specie e vanno dai pochi centimetri delle palme nane ai venti e più metri di specie come la Raphia taedigera. In base alla loro morfologia distinguiamo le foglie di palme in: foglie pennato-composte, foglie palmate o flabellate, foglie bipennate e foglie intere.

L’Alstroemeria, ovvero il Giglio del Perù

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L’Alstroemeria è una pianta arbustiva perenne appartenente alla famiglia delle Alstroemeriacee ed originaria dell’America meridionale. Presenta radici tuberose e fusti eretti, dai quali partono foglie appuntite e rigide dal colore verde brillante. I fiori spuntano all’apice dei fusti nella stagione primaverile, colorando l’ambiente circostante con tinte che vanno dal rosa al rosso, dal lilla all’arancio, presentando spesso delle sfumature molto caratteristiche.

La forma dei fiori somiglia a quella dei Gigli ed è per questo che l’Alstroemeria viene comunemente chiamata Giglio del Perù, Giglio degli Incas o Giglio delle Ande. Di solito viene coltivata in casa o in giardino per arricchire bordure ed aiuole, ma non è così rara la coltivazione a livello industriale per la produzione di fiori recisi. Prendersi cura di un’Alstroemeria è piuttosto semplice, purché si rispettino le esigenze della pianta, sia per quanto riguarda l’esposizione che per quanto riguarda l’innaffiatura.

Piante da giardino: il Carice

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Il Carice (Carex) è una pianta appartenente alla famiglia delle Cyperacee ed originaria dell’Europa e dell’Asia centrale. E’ caratterizzata da un ciuffo molto denso, con foglie strette, arcuate, dal colore verde brillante (a volte bicolore), che raggiungono la lunghezza di mezzo metro. Con il trascorrere del tempo, la pianta tende ad allargarsi, formando una sorta di cuscino che le dona l’aspetto di una tappezzante.

Nel periodo primaverile tra le foglie spuntano dei lunghi fusti, che portano fiori scuri riuniti in spighe. Successivamente compariranno i frutti, ovvero dei semi anch’essi scuri, che permetteranno alla pianta di autoriprodursi. Il Carice si adatta perfettamente alla coltivazione in piena terra, arricchendo il giardino di un allegro disordine, ma si può allevare anche in vaso, ove assumerà dimensioni contenute. In ogni caso, è importante che il Carex non soffra mai per l’eccessiva siccità, essendo una pianta che può essere tranquillamente classificata tra le acquatiche.

Come preparare le piante acidofile al caldo estivo

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Le piante acidofile sono quelle che richiedono un terreno con pH acido e tra le più comuni che ne fanno parte ci sono il rododendro, l’azalea, la camelia e la l’ortensia; le piante acidofile hanno bisogno di essere preparate per affrontare il caldo dei prossimi mesi estivi. Qualche giorno fa abbiamo visto cosa fare se le foglie delle acidofile ingialliscono, oggi vi spieghiamo le altre necessità estive di queste piante.

Tra le cure necessarie, un posto di primaria importanza lo riveste l’irrigazione, soprattutto se le piogge sono scarse; sia le giovani piante che quelle adulte, devono essere annaffiate costantemente al mattino oppure al tramonto. Durante questa operazione fate attenzione a non lasciare il terreno inzuppato d’acqua.  Anche la fertilizzazione è importante; da giugno a settembre fornite alle vostre piante, ogni settimana, del fertilizzante specifico per acidofile.

Morfologia delle palme, il tronco

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Le palme, come abbiamo già visto, sono piante a portamento arborescente appartenenti al gruppo delle monocotiledoni. Quasi tutte sono sostenute da un unico tronco alto e sottile, chiamato anche stipite, che presenta più o meno lo stesso diametro dalla base alla cima e sul cui apice sorge una gemma ricoperta dalle foglie. Il tronco degli esemplari più giovani inizia a svilupparsi solo quando la gemma apicale ha raggiunto una certa dimensione e non si accresce ulteriormente in larghezza con lo sviluppo complessivo della pianta; per questo motivo in molte specie di palme il tronco raggiunge il proprio diametro definitivo prima di svilupparsi in altezza.

Il tronco delle palme è molto resistente e le sue caratteristiche di altezza, spessore, così come la forma degli anelli, variano di specie in specie: la gran parte delle palme ad esempio ha un tronco eretto ma non mancano le specie che presentanto un portamento strisciante o rampicante. Altre specie ancora hanno più tronchi (le cosiddette palme multicauli) che si diramano dalla sua base. L’aspetto del tronco della palma può essere liscio (Sabal palmetto o cavolo-palmizio) o presentare fibre intrecciate (palma nana) o rastri fogliari (palma da dattero).

Palme, gli habitat

palme da cocco

Le palme appartengono al gruppo delle Monocotiledoni, delle piante cioè che hanno un portamento molto simile a quello degli alberi ma se ne distinguono per le caratteristiche del tronco. Proprio l’aspetto slanciato del tronco, insieme alle classiche foglie riunite a formare un’ampia corona terminale, conferisce loro un inestimabile valore ornamentale e le rendono molto amate da appassionati di giardinaggio e non.

Come forse già sapete la gran parte delle palme proviene dalle zone tropicali e sub-tropicali del pianeta mentre è piuttosto raro trovarle in zone dal clima freddo o, al contrario estremamente arido. Inoltre a fronte di un numero modesto di generi, le palme contano invece un grandissimo numero di specie, circa duemila delle quali vivono nelle foreste pluviali.

Le nuove varietà di gerani

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I gerani, il cui nome scientifico è Pelargoni, sono un genere composto da circa 160 specie diverse originarie del Sud Africa; queste piante possono essere esposte sia al sole che all’ombra, sono adatte sia per gli spazi aperti che per quelli protetti dai cespugli, e godono di un a longevità non indifferente per essere piante erbacee.

I gerani sono arrivati in Europa nel 1600 e all’inizio vennero coltivati soprattutto per il profumo delle foglie; solo dal XIX secolo venenro apprezzati anche per i fiori, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui i gerani vengono coltivati per la fioritura rigogliosa e ornamentale.

A differenza di quello che si può pensare, la coltivazione dei gerani come piante generiche da davanzale o da balcone sta diminuendo a favore di quella delle nuove varietà con caratteristiche originali per quel che riguarda colore e forma di foglie e fiori. Scopriamo insieme qualcuna di queste varietà.

La Collinsia heterophylla

Collinsia heterophylla

La Collinsia heterophylla è una pianta appartenente alla famiglia delle Scrophulariacee ed originaria dell’America del Nord, ma ormai diffusa anche alle nostre latitudini, specie allo stato spontaneo.

E’ caratterizzata da fusti eretti molto sottili, con foglie ovali o lanceolate, ruvide e dal colore verde intenso. I fiori hanno una forma molto caratteristica, simile a quella delle bocche di leone, ed presentano colorazioni che vanno dal rosa al viola con labello superiore solitamente bianco. Dal mese di aprile e per tutta la stagione estiva colorano i prati ed i giardini con la loro splendida fioritura formata da corolle circolari molto decorative. Come detto le Collinsie heterophylle si trovano per lo più allo stato spontaneo, ma la loro coltivazione si va diffondendo sempre più, trattandosi di piante facile da allevare e particolarmente indicate per la decorazione di bordure ed aiuole.

Leucothoe, la pianta che cambia colore

leucothoe

La Leucothoe è una pianta da giardino appartenente alla famiglia delle Ericacee ed originaria dell’Asia e dell’America, ma diffusa ormai ad ogni latitudine. Si presenta come un arbusto sempreverde di piccole o medie dimensioni, con rami arcuati o striscianti e foglie ovali o lanceolate, dal colore verde scuro. La particolarità della pianta sta nel cambiamento cromatico apprezzabile nella stagione autunnale, quando tende ad assumere una colorazione rossastra.

I fiori sono di colore bianco o rosato ed appaiono riuniti in grappoli nella stagione primaverile (ma anche in estate o in autunno, a seconda della specie), decorando l’ambiente circostante con il loro fresco profumo. Generalmente si coltiva in piena terra, dove tenderà a formare dei simpatici cespugli disordinati, ma molto decorativi.

Il genere Hebe

Al genere Hebe appartengono diverse specie di arbusti sempreverdi di