Edelweiss, la Stella alpina

stella alpina

Se abitate in una zona a clima rigido, dove la maggior parte delle piante non riesce a sopravvivere nemmeno nel periodo estivo, potete puntare tranquillamente sulla coltivazione della Stella alpina (Edelweiss o Fior di roccia), un meraviglioso fiore tipico delle zone montane, dove cresce e prolifera per lo più allo stato spontaneo.

E’ una pianta appartenente alla famiglia delle Composite ed originaria dell’Europa e dell’Asia, che ha conosciuto periodi di grande disagio a causa della raccolta sconsiderata da parte degli escursionisti della montagna. Da qualche tempo, però, è stata inserita nella lista delle specie protette e da allora la sua bellezza è tornata a risplendere nelle zone a clima rigido, facendo bella mostra di sé tra le rocce e nei prati.

Come detto, la Stella alpina cresce allo stato spontaneo, ma forse non tutti sanno che può essere anche coltivata nei giardini rocciosi, purché se ne rispettino le esigenze di luce e temperatura. Come fare, dunque, per ammirare la crescita di questo splendido e caratteristico fiore nel nostro giardino?

Lupino, lo snack più amato e conoscito dai palermitani, è un fiore bellissimo

lupinus

II nome scientifico di queste piante, ossia Lupinus, potrebbe derivare dal latino lupus, ma con ogni probabilità esso proviene dal greco lype, amaro, a indicare il sapore acre dei semi crudi, sapore che diviene invece piuttosto gradevole allorché i lupini vengono cotti o tostati.

Molti scrittori antichi, fra cui Columella e Plinio, hanno parlato del lupino, che ha sempre destato molta curiosità per una strana caratteristica; infatti, le foglie di questa pianta hanno la proprietà di seguire il corso del sole spostandosi sul proprio asse, proprio come farebbe un orologio vegetale.

Gli stupendi, svariati colori dei fiori di lupino lo pongono ai primi posti nella graduatoria delle piante decorative per giardino, purché in clima caratterizzato da frequenti piogge estive e da terreno sabbioso siliceo. Con i lupini si possono realizzare ricche e alte bordure, gruppi, macchie e compatte aiuole da sistemare fra l’una e l’altra zona del giardino a guisa di divisorio.

Non bisogna illudersi che la coltivazione dei lupini sia semplice, tuttavia con un po’ di buona volontà si possono ottenere risultati soddisfacenti.

Solidago, la Verga d’oro

solidago

Per regalare un tocco di giallo al nostro giardino, può essere utile la coltivazione della cosiddetta Verga d’oro, conosciuta con il nome botanico di Solidago virga aurea. E’ una pianta erbacea, appartenente alla famiglia delle Composite ed originaria dell’Europa e dell’America, tipica delle zone a clima relativamente temperato.

Presenta un fusto eretto lungo fino ad ottanta centimetri, con foglie lanceolate e leggermente dentate e fiori gialli riuniti in pannocchie, che rallegrano l’ambiente circostante da luglio ad ottobre.

La Solidago cresce spontaneamente nei prati e nelle zone boschive, ma può anche essere coltivata con estrema facilità per arredare bordure ed aiuole, dove mostrerà il meglio di sé con poche e semplici cure. Quali?

Iberide, il bou­quet della sposa

Iberis

II nome scientifico dell’iberide, ossia Iberìs, deriva dall’antico nome del paese da cui provengono queste piante, l’Iberia, che cor­risponde all’attuale meravigliosa Spagna. Nel linguaggio comune le iberidi prendono vari nomi: «porcellana», «tlaspi», «bou­quet della sposa», «fiocco di neve», «ce­stello d’argento»,  «nevina».

L’iberide, come gran parte delle erbacee perenni, trova ampio impiego in molte zone dei nostri giardini, ma anche e anche sui balconi e sulle terrazze. In modo particolare, l’iberide è indicata per formare ricche bordure e macchie ai margini dei prato, per coprire brevi scarpate, per formare massa cromatica sulle roccaglie di una certa dimensione oppure per ricadere dai muretti a secco.

Le belle corolle delle iberidi si prestano anche al­la realizzazione di composizioni e rappre­sentano una fresca e gradevole decorazione per la casa, tanto più che esse resistono davvero a lungo recise, e, le loro corolle si accordano facilmente an­che con fiori di altra specie purché di colore tenue.

Piante rampicanti: l’Akebia quinata

akebia

Se avete l’esigenza di ricoprire un muro o una rete di recinzione e volete al tempo stesso circondarvi di magnifici colori oltre al verde delle foglie, l’Akebia quinata può rispondere perfettamente ai vostri bisogni e regalarvi un spettacolo gradevole per gran parte dell’anno.

E’ una pianta appartenente alla famiglia delle Lardizabalacee ed originaria di Cina, Giappone e Corea, molto apprezzata alle nostre latitudini per via della curiosa fioritura.

E’ caratterizzata da foglie composte a loro volta da tre foglioline con margini dentati e da infiorescenze dalla forma particolare e dal colore rosa purpureo, riunite in racemi, che offrono il meglio della loro bellezza nel periodo primaverile.

Cycas, orniamo di palme il nostro giardino

cycas

II nome scientifico di queste belle piante deriva dal greco kikas, termine che serviva a indicare genericamente un gruppo di pal­me abbastanza somiglianti alle nostre cycas. Nei Paesi di origine le piante di cui ci stiamo occupando hanno un notevole valore ali­mentare in quanto:

  • dai tronchi della C. circìnnalìs si estrae la farina di sagù;
  • i semi della C. media si consumano cotti;
  • i semi rossi della C. revoluta, che è quella che noi coltiviamo a scopo ornamentale, sono considerati una vera e propria leccor­nia;
  • le foglie della specie C. rumphìi, in Australia, si mangiano sia cotte che crude sotto forma di insalata;
  • con le grandi fronde delle cycas, in Polinesia e Papuasia si fabbricano ventagli e flabelli riservati ai capi tribù e agli stregoni;

Cotognastro, una pianta ornamentale di origine Orientale

Cotognastro

Ii nome di queste specie è di chiara derivazione greca e significa letteralmente «simile al cotogno».

I cotognastri o Cotoneaster sono presenti, come piante ornamentali, nei giardini europei da circa 200 anni, ossia dall’inizio dello Ottocento. Fu il botanico Rupp il primo ad interessarsi di queste specie,  scoperte durante un viaggio in Estremo Oriente, luogo d’origine di molti Cotoneaster.

Le belle piante di cui ci stiamo occupando possono essere impiegate con altrettanto successo in giardino e sul balcone, sulle roccaglie e le scarpate, per decorare i muri fioriti o per accompagnare il movimento di una scala o il disegno di una vasca. Grazie al portamento ricadente o strisciante, molte specie di cotognastri si prestano a formare ricchi festoni oltre balaustre o ringhiere, cassette o grandi orci di terracotta.

Nasturzio, il rampicante che colora il giardino

nasturzio

Manca ancora un po’ all’arrivo della bella stagione, ma è già ora di cominciare ad immaginare come sarà il nostro giardino di qui a qualche mese, quali colori avrà, quali saranno i fiori più adatti alle nostre esigenze… E allora, visto che è tempo di scelte,  vogliamo proporvi la presentazione di uno splendido rampicante, che all’occorrenza può essere anche utilizzato come strisciante o per riempire vasi sospesi e balconi.

Parliamo del Nasturzio (Traopaeolum) appartenente alla famiglia delle Tropeolacee ed originario di Perù, Colombia ed Ecuador, ma romai diffuso in tutte le zone tempeate del Globo terrestre.

Comprende circa 90 specie di piante perenni o annuali, come detto prostrate o rampicanti, che producono fiori a forma di imbuto, che possono raggiungere i 5 centimetri di larghezza.

Senecio, comunemente detta Cineraria

senecio

II genere comprende circa 3000 specie, ampiamente differenti per dimen­sioni e caratteristiche: include sia piante erbacee originarie dell’Europa settentrio­nale sia piante succulente e carnose del sud dell’Africa, che ha portato alla suddivisione in tre gruppi principali.

  • Specie erbacee e arbustive :

sono in grado di produrre fiori in qualsiasi epoca tra dicembre e giugno: il momento ottimale per l’acquisto è all’aper­tura dei boccioli fiorali tra Natale a maggio. Le piante da quel momento possono fiorire per diverse settimane, dopodiché vengono normalmente scartate.

Le loro esigenze sono le stesse a prescin­dere dall’epoca di acquisto: per prolungare al massimo il periodo della fioritura vanno tenute in ambiente fresco (l’ideale è tra 10 e 16 °C), in una posizione ben illuminata ma non esposta direttamente al sole.

Fioriture di Febbraio

fioriture di febbraio

Questo mese, malgrado in qualche regione vi sia ancora possibilità di freddo intenso e di piogge persistenti, indubbiamente rap­presenta il periodo delle sorprese per quan­to riguarda le fioriture. Infatti, anche se in giardino la neve persiste negli angoli più umidi ed esposti a Nord, non è difficile scor­gere l’improvvisa macchia rosa della Bergenia o sassifraga, il lillà dei primi crochi o il giallo vivo delle forsizie, del calicanto, della amamelide o del gelsomino nudiflorum.

In Riviera poi, o nel Centro Sud, la mimosa illumina di lunghi tralci color limone lo sfondo cupo delle magnolie, dei cipressi, dell’alloro, dei lecci e degli eucalipti.

Sulle roccaglie esposte al sole fioriscono i primi anemoni, il quadrifoglio rosa o giallo, il Galanthus, le calendule, qualche timida pratolina o gli ellebori più tardivi. Quasi tutte le piante cominciano a mettere le gemme; nel Sud la fioritura dei mandorli volge ormai alla fine, mentre altrove i peschi cominciano a velarsi di una tenue sfumatu­ra rosa nel cauto aprirsi dei primi petali.

Selaginella, ottima come tappezzante e come rampicante

selaginella

La Selaginella è una pianta appartenente alla famiglia della Selaginellacee ed originaria di Asia, Africa ed America, sebbene abbia trovato ormai larga diffusione su tutto il Globo. Può essere coltivata come pianta d’appartamento, ma trova l’utilizzo migliore come strisciante per ornare bordure e manti erbosi o come rampicante per coprire muri e recinzioni.

Si tratta di una pianta folta e compatta con foglie che presentano forme e colori diversi a seconda della specie, ma tutte ugualmente spettacolari e capaci di rallegrare la vista sia all’esterno che all’interno delle pareti domestiche.

La Selaginella non presenta una vera e propria fioritura, ma affida la riproduzione agli sporangi prodotti da alcune foglie.

Camassia, varietà e cure

camassia

La Camassia è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Liliacee ed originaria dell’America del Nord, molto apprezzata alle nostre latitudini per via della splendida fioritura.

Si tratta di una pianta con foglie nastriformi e fiori a forma di stella che possono assumere diverse colorazioni, dall’azzurro al viola, dal bianco al porpora, ma tutti ugualmente spettacolari per la decorazione del nostro giardino.

Può essere coltivata sia in piena terra che in vaso, purché se ne rispettino le richieste di luce ed acqua, sebbene la coltivazione non richieda grande esperienza nel campo del giardinaggio. Come si coltiva?

Piante bulbose: l’Acidanthera

acidanthera

Molto spesso sulle pagine di PolliceGreen abbiamo parlato di piante bulbose, elencandone caratteristiche e metodi di coltivazione, ma mai come in questo caso ci siamo trovati di fronte ad una pianta in grado di regalare uno spettacolo così gradevole per la vista.

Stiamo parlando dell’Acidanthera, una bulbosa appartenente alla famiglia delle Iridacee ed originaria dell’Africa e dell’Europa, particolarmente apprezzata sia come pianta da giardino che come fiore reciso, per la bellezza delle sue forme e per il delicato profumo.

E’ caratterizzata da tuberi molto piccoli, dai quali partono delle lunghe foglie nastriformi e appuntite da colore verde chiaro. Nel periodo estivo in mezzo al fogliame si sviluppano dei lunghi steli che producono fiori bianchi a forma di stella, con il centro color porpora.

Arum italicum, ovvero il Pan di serpe

arum italicum

Se amate la vita all’aria aperta e le passeggiate nei boschi o lungo i corsi d’acqua, vi sarà sicuramente capitato di imbattervi in qualche pianta di Arum italicum, comunemente conosciuta come Pan di serpe, gigaro o calla selvatica.

Cresce per lo più allo stato spontaneo, rallegrando l’ambiente circostante con spettacoli diversi a seconda del periodo. Nella stagione primaverile, infatti, questa pianta mostra la bellezza dei suoi fiori bianchi, simili a quelli della calla, in mezzo ad un gran numero di foglie larghe dal colore verde scuro.

Ad un mese dalla fioritura, invece, si manifestano i primi frutti, costituiti da bacche dal colore verde, che maturando divengono rosso-arancio. Il colore particolare delle bacche può attirare l’attenzione di bambini ed animali che, ingerendole, possono essere soggetti ad avvelenamento mortale. Tale eventualità si verifica piuttosto raramente, visto che i frutti di Arum italicum risultano disgustosi al palato, scongiurando quindi il pericolo di ingestione massiccia.