Fico d’India, la pianta grassa commestibile

fico d'india

Tralasciamo per un momento i post dedicati al Natale e torniamo ad occuparci di piante grasse, rivolgendo la nostra attenzione ad una di quelle maggiormente conosciute ed apprezzate, vale a dire il Fico d’India (Opuntia ficus indica).

Appartenente alla famiglia delle Cactacee ed originario del Messico, il Fico d’India non è amato solo per la sua forma caratteristica e bella da vedere, ma anche per i suoi frutti saporiti e gustosi e per le sue pale commestibili.

La pianta è caratterizzata da fusti eretti formati da pale ovali, appiattite e spinose, lunghe dai 30 ai 70 centimetri. Da maggio a settembre produce infiorescenze molto vistose con colori che vanno dal bianco al giallo all’arancio, a seconda della specie. I frutti invece sono rappresentati al grosse bacche (i classici fichi d’India) ricoperte di spine, dal colore verde che si trasforma poi in arancio o in rosso vivo nel periodo della maturazione.

Il cactus a palla, ovvero il cuscino della suocera

cactus a palla

I cactus sferici a palla sono molto noti anche con il nome di cuscini della suocera (Echinocactus grusonii), non dobbiamo certamente spiegarvi il perchè…aldilà di annosi stereotipi tutti, incluse nuore e suocere, li amano molto. Questo avviene perchè oltre ad essere piante molto facili da coltivare, come la gran parte delle piante grasse, sono anche di grande effetto e possederne un esemplare ben sviluppato è certamente motivo di grande orgoglio; la loro crescita infatti è molto, molto lenta, dettaglio questo che può renderle molto costose al momento dell’acquisto.

Quanto alle cure colturali, come accennato, i cactus sferici hanno ben poche necessità: la posizione deve essere non solo luminosa, ma addirittura ben soleggiata purchè questo non significhi porle troppo vicine a una finestra (l’effetto lente dei vetri li danneggerebbe); queste piante infatti prosperano solo con la luce intensa. Un accorgimento utile per evitare incidenti con le spine è poi quello di tenerle sempre su un ripiano piuttosto alto sia in casa che in giardino. Il terriccio migliore è povero e sabbioso.

Piante grasse: il Sempervivum

sempervivum

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle piante grasse da tenere in casa e da ammirare anche nel periodo più freddo dell’anno, quando la temperatura ci impedisce di occuparci a tempo pieno del nostro giardino. Oggi ci occupiamo del Sempervivum, appartenente alla famiglia delle Crassulacee ed originario di America, Asia ed Asia.

Si tratta di una pianta erbacea perenne, che si presenta sotto forma di rosetta succulenta, con foglie carnose dal colore ora verde, ora bluastro, fino al nero- porpora. I Semprevivi tendono a disporsi “a cuscino”, producendo via via nuovi esemplari l’uno di fianco all’altro, che danno vita ad uno spettacolo di rara bellezza sia in vaso che in piena terra.

Nelle varietà coltivate in montagna è poi possibile osservare della folta peluria sulle foglie, quasi assente invece per le specie coltivate ad una temperatura mite. Il Sempervivum, oltre a rallegrare l’ambiente circostante con la sua bellezza, produce anche dei fiori stellati su un fusto carnoso nel periodo che va da giugno a settembre.

Piante grasse: lo Stenocactus

stenocactus

Pronti per un nuovo capitolo dedicato alla piante grasse? Stavolta ad attirare la nostra attenzione è lo Stenocactus, pianta dalla straordinaria bellezza che, grazie alle sue particolarità, si guadagna un posto di primo piano tra le amiche da tenere in casa in questo periodo dell’anno.

Si tratta di una succulenta appartenente alla famiglia delle Cactacee ed originaria dell’America Centrale (in particolare del Messico), dove vive generalmente allo stato spontaneo su deserti aridi e rocciosi.

In natura ne esistono una decina di specie, ma c’è una vasta letteratura sul tema, poiché lo Stenocactus è molto simile ad altre piante grasse, il che dà origine a parecchie discussioni riguardo alla classificazione. Ma andiamo a conoscere più da vicino questa caratteristica pianta, in modo che possiate apprezzarne la bellezza e magari sceglierla nella vostra prossima visita al vivaio di fiducia.

Piante grasse: Astrophytum asterias

Astrophytum asterias

Abbiamo già trattato diffusamente delle piante grasse, bisognose di poche cure ed in grado di soddisfare la vista con le loro molteplici forme e colori. Oggi vogliamo soffermarci su una di quelle più spettacolari dal punto di vista estetico, l’Astrophytum asterias, apprezzabile sia nel periodo della fioritura che nella stagione in cui si sveste dei magnifici colori.

Appartiene alla famiglia delle Cactacee ed è originaria di Messico e Texas. Il nome deriva dal greco “astèr” (stella) e phytòn (pianta), dunque “pianta a forma di stella”, poiché a guardarla dall’alto somiglia vagamente ad un astro, con la sue costole ravvicinate.

E’ caratterizzata da una puntinatura più o meno evidente che, a sentire gli esperti di botanica, avrebbe una doppia funzione: trattenere l’umidità ed aiutare la pianta a mimetizzare sui terreni rocciosi.

Euphorbia milii, caratteristiche e cure

Euphobia milii

L’Euphorbia milii appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae, ed è una piccola e graziosa pianta grassa da vaso dalla fiorente vegetazione. Le foglie sono verde chiaro, persistenti e oblunghe, e si trovano in fondo agli steli dotati di spine; i fiori sono piccoli e bianchi, ma possono essere decorati dalle brattee a forma di corolla di colore rosso, rosa o gialle.

L’Euphorbia milii teme i forti sbalzi di temperatura e i repentini cambi di esposizione che possono provocare la perdita delle foglie; la condizione termica ideale per questa pianta è sopra ai 10°C e la posizione ottimale è in piena luce ma non al sole diretto.

La propagazione delle piante grasse

piante grasse

La propagazione delle piante grasse è piuttosto facile; la moltiplicazione vegetativa è la tecnica più rapida per ottenere nuove piante ed è l’unico sistema per poter riprodurre gli ibridi. La semina è un metodo più lento, ma permette di ottenere molti esemplari e di creare nuovi incroci in modo estremamente economico.

La tecnica più comune di moltiplicazione vegetativa è la talea, che consente di ottenere nuovi esemplari con le stesse caratteristiche della piante madre. Molte piante grasse emettono rami laterali che si possono staccare facilmente con una semplice trazione, oppure si può prelevare una talea di fusto, tagliando la parte apicale con un coltello sterilizzato e molto affilato. La talea va lasciata su un ripiano a riposare per circa una settimana affinché si cicatrizzi la superficie di taglio.

Alcune piante grasse si possono moltiplicare facilmente per talea di foglia; staccate delicatamente una foglia da una rosetta o da un fusto, e lasciatela riposare qualche giorno affinché si formi il callo, quindi piantatela inserendo la base in sabbia quasi asciutta. Dopo una settimana inizierà a formarsi una nuova piccola rosetta, e la foglia da cui eravate partiti avvizzirà; a questo punto potete iniziare a bagnare, ma con moderazione.

Agave, scelta ideale per il giardino

agave

Originaria delle zone tropicali e subtropicali del continente americano, l’agave appartiene al genere delle Agavaceae. Si tratta di una pianta grassa perenne a fusto breve che presenta lunghe foglie disposte a rosetta dotate di spine acuminate. Le agavi hanno forma cespugliosa e possono raggiungere anche dimensioni ragguardevoli, per questo motivo non sempre sono adatte ad essere coltivate in vaso mentre si prestano, come già detto a proposito dell’aloe, a dare un tocco esotico ai giardini. Allo stesso modo, anche l’agave pure prediligendo i climi caldi si adatta senza difficoltà a quelli più freddi e non richiede che irrigazioni saltuarie.

Distinguiamo quattro grandi gruppi di agavi:

  • a foglie non carnose senza spine;
  • a foglie rigide con margini dentati;
  • a foglie morbide e spinose;
  • a foglie rigide con margini spinosi.

Aloe, pianta semplice e dal fascino esotico

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La pianta di aloe è nota sin dall’antichità per le sue virtù terapeutiche. Non è un caso se delle circa 250 varietà di aloe attualmente conosciute a godere di maggiore fama sono l’aloe arborescens e l’aloe barbadensis miller, meglio nota come aloe vera. Sono proprio queste due infatti ad essere maggiormente utilizzate a scopi cosmetici e medicamentosi. In particolare, mentre gli estratti dell’aloe vera vengono usati per le proprietà anti-infiammatorie e antisettiche oltre che rigenerative dei tessuti ed emollienti, secondo alcuni l’aloe arborescens avrebbe proprietà anti-cancro presentando una concentrazione di principi attivi tre volte superiore rispetto all’aloe vera.

Ma veniamo alle caratteristiche botaniche della pianta e alle cure colturali necessarie. La pianta di aloe appartiene al genere della famiglia delle Liliaceae ed è originaria del continente africano, ne consegue che l’aloe predilige i climi caldi e aridi, pur riuscendo a sopravvivere anche in climi più freddi senza particolari problemi. Le piante possono presentarsi con il fusto corto oppure lungo ed eretto con le foglie disposte a rosetta.

Piante grasse, scelta ideale anche per chi non ha il pollice…green

piante grasse

Le piante grasse sono caratterizzate da capacità di adattamento tali da riuscire a prosperare negli ambienti e nei climi più disparati: le troviamo infatti tanto nel caldo deserto africano quanto nelle gelide montagne del sud-america, sia sulle alpi che vicino al mare. Una prima distinzione può essere fatta tra piante grasse a fusto carnoso e piante grasse a foglie carnose.

Le prime trattengono l’acqua all’interno del fusto che appare privo di foglie, tondeggiante o cilindrico, le seconde trattengono l’acqua all’interno delle foglie e raramente sono dotate di un fusto vero e proprio. Per ridurre la traspirazione spesso le foglie sono ricoperte di peli o di sostanze cerose. La medesima funzione è svolta dalle spine tipiche delle specie desertiche utili anche a proteggere la pianta dalle temperature eccessive, sia fredde che calde, e dall’attacco degli animali erbivori.