Cina, una città di boschi verticali?

I giardini verticali sono diventati negli ultimi anni uno degli elementi architettonici più di grido e richiesti all’interno di città avanzate tecnologicamente: essi sono portatori di ossigeno e di verde nella città: cosa pensereste se vi dicessimo che in Cina si pensa di costruire un’intera città di boschi verticali?

giardino verticale

Il progetto è incredibile e sensato: l’abbattimento dei livelli di Co2 sarebbe altissimo in zone dove l’inquinamento arriva a livelli devastanti per la salute umana. Ed al contempo verrebbero riqualificate intere zone dando la possibilità a migliaia di piante ed alberi di vivere senza problemi. L’ambizioso piano è stato affidato ad un architetto italiano: Stefano Boeri.

E sarebbe composto da oltre 150 boschi verticali capaci di contenere almeno 100 mila abitanti. Una sorta di città foresta che dovrebbe nascere proprio nella città cinese più inquinata: Shijiazhuang. Una città “depuratore”: non vi sono modi migliori per definirla con le sue piante e la sua organizzazione. Boeri è stato scelto perché già creatore della “Vertical Forest” di Milano a Porta Nuova e riprodotto anche a Losanna con i cedri.

L’organizzazione del Bosco Verticale è molto semplice: gli appartamenti sono forniti di vasche in grado di dare spazio vitale a più di mille piante, ben diversificate tra alberi e arbusti. In Cina interventi importanti sono necessari: l’aria è irrespirabile ed il verde spesso assente. Con soluzioni di questo tipo e giardini verticali è possibile recuperare spazi ed al contempo salvaguardare l’ambiente nel miglior modo possible per tutti. Un modello di questo genere dovrebbe essere applicato in ogni metropoli.

Photo Credits | Moosician / Shutterstock.com

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