Come coltivare lo zenzero

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Lo zenzero è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae, originaria dell’Asia meridionale e tropicale dove viene coltivato da oltre 3.000 anni sia a scopo farmaceutico che alimentare; giunto in Europa nel Medioevo, ben presto divenne il sostituto del sale nelle tavole dei ricchi; sotto forma di radici essiccate fu fatto arrivare anche in America. Quali sono le tecniche di coltivazione di questa spezia? Scopriamolo dopo il salto.

Lo zenzero si caratterizza per il fusto eretto e non ramoso, per il rizoma carnoso dal portamento strisciando, dalle foglie sempreverdi di forma appuntita, e dai fiori o, costituite da infiorescenze a forma di spiga con fiori gialli che ricordano l’iris. Ai fiori seguono i frutti, ossia delle capsule contenenti molti semi.

In Italia lo zenzero può essere coltivato in vaso, mentre in piena terra la coltivazione è possibile solo nelle zone a clima mite. La pianta dello zenzero, infatti, soffre a temperature inferiori ai 15 °C, mentre sopporta bene temperature anche molto elevate; l’esposizione preferita è quella soleggiata o a mezz’ombra. Fornite alla pianta un terreno sciolto, ricco di sostanza organica e ben drenato, e annaffiate solo quando è ben asciutto. La riproduzione dello zenzero avviene all’inizio della primavera per divisione delle radici.

Il rizoma di zenzero si raccoglie alla fine della fruttificazione; va pulito, lavate e asciugato con un panno; può essere consumato fresco oppure essiccato al sole per circa un mese. In cucina lo zenzero può essere usato fresco, pelato o grattugiato per insaporire diversi piatti; in forma essiccata è perfetto come ingredienti per dolci e liquori; per quest’ultime preparazioni può essere usato anche lo zenzero candito o sciroppato.

Dal punto di vista medicinale, tra le proprietà più note dello zenzero c’è quella di stimolare la digestione, la circolazione periferica, di essere una buona fonte di antiossidanti e di combattere le infiammazioni.

 

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