I concimi per favorire la fioritura delle piante

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Amare e curare le nostre piante significa anche donare loro tutto l’apporto nutrizionale di cui necessitano. Può capitare che sebbene lo sviluppo sia condotto secondo criterio e la nostra pianta sia molto rigogliosa, la fioritura tardi ad arrivare. In quel caso dobbiamo utilizzare dei concimi che favoriscano la fioritura. E questi concimi sono quelli a base di fosforo.

Questo elemento di solito proviene dalla disgregazione della roccia madre presente nel terreno e dalle sostanze organiche che vi sono presenti. Due tipologie differenti a livello molecolare che a seconda della loro tipologia sono più o meno di facile assorbimento da parte delle radici delle piante. In particolare il fosforo proveniente dalla roccia madre viene rilasciato più gradualmente, legandosi ad altri elementi come il calcio ed il ferro. Vediamo insieme quali sono i fosfati principali sui quali i nostri vegetali bisognosi di un aiuto per la fioritura possono fare affidamento.

  • Fosfati in fase liquida: sono la forma più adatta all’assorbimento dell’apparato radicale e di solito sono contenuti nell’acqua presente nel terreno.
  • Fosfati assorbiti dalle sostanze colloidali. Questa forma di fosforo è solitamente presente in humus ed argilla e viene rilasciata man mano che la soluzione circolante nel terreno perde la sua percentuale.

Rispetto alla concimazione che favorisce lo sviluppo della pianta, quella fosfatica è meno difficile da gestire per gli appassionati di giardinaggio, sia per la presenza di questo elemento, in piena terra, all’interno del terreno, sia ad una maggiore resistenza stessa dell’elemento. Di solito basta effettuare una concimazione al momento dell’impianto e continuare con una cadenza precisa in base alle condizioni della pianta ed il loro stato vegetativo. Esempio? Le piante giovani necessiteranno di più fosforo rispetto a quelle adulte.

Importante: i concimi fosfatici non contengono al loro interno quantità dichiarabili di potassio ed azoto. Possono essere organici ed inorganici e la percentuale di fosforo contenuta al loro interno è solitamente indicata in percentuali di anidride fosforica (p2o5) solubile in acqua, in citrato ammonico ed in acido citrico.

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