Cosa coltivare in un terreno argilloso

Cosa coltivare in un terreno argilloso? Questa tipologia di impasto non è facilissima da gestire. Ciò non toglie che non possa essere eventualmente corretto. E’ proprio su questa tipologia di intervento che ci si deve concentrare per poterlo lavorare.

tarassaco

Il terreno argilloso è di solito fertile e quindi potenzialmente adatto ad accogliere delle colture: è la sua grana a rappresentare un problema perché la dimensione finissima delle particelle lo rendono molto soggetto a ristagni d’acqua e poco ossigenato.  E’ necessario quindi “ammendarlo“, termine tecnico che in parole povere significa correggerlo aggiungendo del terreno di tipo differente. Nello specifico bisogna aggiungere sabbia e materiale organico. La prima è necessaria per migliorarne il drenaggio (basilare, N.d.R.) mentre il secondo è importante che sia ricco di fibre in modo tale da evitare l’eccessiva coesione del terreno e i conseguenti blocchi di terreno duro. Si possono usare in questo caso foglie secche, compost, stallatico stagionato e torba.

Per quanto non sempre semplicissimo, non si tratta di un lavoro troppo complicato: la maggior parte dei terreni italiani era originariamente argilloso: esso è stato poi modificato con il tempo dagli agricoltori che lo hanno reso di medio impasto ed ossigenato e quindi perfetto per la coltura. Se avete problemi a sistemarlo non temete: soprattutto se siete degli appassionati interessati a dare vita ad un orto fai da te vi sono delle colture che si adattano perfettamente.

Abbiamo alberi come il pero, o fiori come il ranuncolo. Parlando di piante commestibili vi sono poi barbabietole, cicorie, lupini e tarassaco.

Photo Credits | Sergei Drozd / Shutterstock.com

 

 

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