Costruire un orto in bottiglie di plastica

costruire orto bottiglie plasticaAvete un terrazzo o un balcone e vorreste costruirvi un orto in piena regola? Tra le soluzioni più auspicabili, specialmente se siete dei ferventi sostenitori del riciclo, vi è quella di Stefano Roman, ovvero quella di ricavarlo in bottiglie di plastica. Parliamo di quelle da 3-5 litri che si usano solitamente per comprare del vino sfuso o dell’acqua alla fonte.

La loro particolare forma, la loro circonferenza, consente non solo di impilarne con cura come se contenessero delle bibite e di risparmiare spazio, ma al contempo di utilizzarle per la semina e la messa a dimora degli ortaggi che preferiamo. Certo, non si può pensare ad una coltivazione intensiva su un’unica bottiglia, ma se si ha la pazienza di organizzarsi in modo adeguato, i vasi non serviranno più nemmeno per coltivare i propri fiori preferiti.

L’autore di questa trovata utilizza queste bottiglie trasformate anche come compostiera, lavorando sul ciclo intero della pianta e delle necessità per il suo sviluppo. Il suo progetto prende vita fin dall’acqua piovana, che viene raccolta in alcune di queste bottiglie. Dopo un breve periodo di posa e filtraggio di materiale inerte si passa al filtraggio attraverso delle piante specifiche adibite a tale ruolo. Da qui l’acqua viene utilizzata, una volta depurata naturalmente per annaffiare le colture.

Anche loro fanno parte dell’idea di coltivazione sostenibile di questo artista.  Con il compost creato dalla liberazione del terriccio dalla pianta si ottiene nuovamente del terreno fertile, dove avviene la semina, la crescita della pianta, la sua sradicazione e così via in un continuo ciclo. Il tutto sempre utilizzando queste particolari bottiglie di plastica.

Per la sua attività Stefano Roman ha creato una struttura ben precisa chiamata “balcone-diamante”, ciò non toglie che ognuno di noi, forando adeguatamente questo compendio plastico possa ottenere uno stupendo vaso, poco ingombrante e decisamente performante a livello colturale.

Photo Credit | Stefano Roman (FB)

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