Erba benedetta, usi e proprietà

erba benedetta

Oggi vogliamo parlarvi di una pianta molto diffusa in Europa e anche in Italia, il cui nome popolare rimanda subito alle sue proprietà benefiche, ovvero l’erba benedetta, il cui nome scientifico è Geum Urbanum. Conosciuta anche con il nome di ambretta selvatica di garofanaia, l’erba benedetta è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Rosaceae molto usata in erboristeria per le sue proprietà curative.

L’erba benedetta si trova durante tutto l’anno, in quanto è in grado di resistere a ogni tipo di intemperie e cresce praticamente ovunque: nei boschi, tra le crepe dei muri, sui marciapiedi e, soprattutto nei luoghi umidi e fino a 1600 di altezza. Questa pianta fiorisce alla fine della primavera, quando produce dei fiorellini gialli a cinque petali e ai quali seguono dei frutti di colore rosso scuro.

L’erba benedetta, e in particolare foglie e radici, contengono tannini, glucosidi e oli essenziali. Ad essere usate maggiormente in fitoterapia sono le radici, mentre in cucina si usano soprattutto le foglie come condimento.

Tra le proprietà benefiche dell’erba benedetta c’è quella di regolare il flusso mestruale e quella di fermare eventuali emorragie interne; questa pianta apporta anche benefici all’attività intestinale e a quella digestiva e, in particolare, è utile contro la diarrea. L’erba benedetta è utile anche in caso di inappetenza.

Dal punto di vista fitoterapico, l’erba benedetta può essere usata sotto forma di tisana per aiutare la regolarità intestinale; procuratevi in erboristeria delle radici essiccate, tagliatele a pezzetti e lasciatela riposare in acqua bollente per un quarto d’ora, dopodiché filtratela e bevetela. Sempre usando le radici si può assumere sotto forma di decotto e di tintura madre.

In cucina, come dicevamo, si usano le foglie che possiedono un sapore delicato perfetto per preparare o arricchire le insalate, oppure lessate per ottenere dei contorni per carne e pesce. Volendo si possono usare anche le radici per insaporire i piatti o i vini e i liquori a mo’ di spezia.

 

Photo Credit | Thinkstock

Lascia un commento