Le erbe aromatiche di Febbraio (seconda parte)

erbe aromatiche

PEROSCHIA
(Perovskia)

Spesso confuse con la salvia le quattro specie del genere vantano buone proprietà decorative. Si tratta di piccoli arbusti alti circa 1 metro, con fiori violacei estivi e foglie dolcemente aromatiche.
Si coltiva in normale terra da giardino, in pieno sole o in lieve ombra, con annaffiature e concimazioni regolari.
Serve per aromatizzare alcune pietanze a base di selvaggina, per dare un particolare aroma ai liquori di tono alpestre e per preparare i sacchettini odorosi da porre negli armadi, tra la biancheria.

ERBA ROTELLA
(Lamium amplexicaule)

Specie notissima e assai diffusa, vegeta in tutti i luoghi erbosi e freschi della penisola. Le sue foglie sono pelose e rassomigliano a quelle dell’ortica, mentre i fiori, assai graziosi e color porpora o bianchi, richiamano le  infiorescenze della salvia.
Si coltiva in normale terra da orto, in posizione non troppo assolata, seminando a primavera o suddividendo le piante a settembre.
Serve per preparare empiastri di foglie, utili ad arrestare le emorragie. L’infuso di foglie e fiori (6 gr ogni 100 di acqua) bevuto a digiuno esplica un’efficace azione depurativa.

ERBA SOFIA
(Sisymbrium sophia)

Graziosa pianticella alta una decina di centimetri, dal fogliame peloso color cenere-argento; i fiorellini giallo intenso sono riuniti in corte spighe. È spontanea in molte località italiane, fra le più favorite dal clima.
Si coltiva con facilità sulle roccaglie esposte al sole, in terreno piuttosto asciutto e sabbioso.
Serve per preparare impiastri di foglie da applicare sulla regione pettorale per risolvere i disturbi bronchiali. L’azione dell’erba sofia si rivela particolarmente positiva se le foglie vengono raccolte in giornate di buon sole e dopo un periodo di  siccità.

MIRTILLO
(Vaccinium myr.tillus)

Graziosa pianticella semiarbustiva alta circa un palmo dal bel fogliame lucente e graziosissimi fiorellini bianco-rosa, a campanula, da  cui si formano poi i frutti, a bacca, bluastri, di grato sapore, che maturano nella piena estate.
Si coltiva con una certa difficoltà, come tutte le specie spontanee tipiche della zona alpina e subalpina. Esistono anche ibridi e varietà ottenute in sede orticola che si prestano alla coltivazione e producono frutti di eccezionale grossezza, anche se meno profumati di quelli delle piante selvatiche.
Si impiegano le bacche come astringente in caso di diarree o come disinfettante nelle forme di enterocolite o di colibacillosi. I frutti del mirtillo sono un buon coadiuvante anche nelle forme di ulcera gastrointestinale. Si possono consumare freschi oppure utilizzare quelli secchi per preparare un decotto nella proporzione di 100 grammi di bacche ogni  litro di acqua.

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