Il giardino dei semplici

In epoca medioevale l'orto dei semplici (Hortus simplicium) era la zona del monastero riservata alla coltivazione delle piante medicinali alla quale presso i monasteri cristiani, sin dalla loro nascita, veniva data grande importanza. I monaci, infatti, utilizzavano le erbe anche per esaltare i sapori della loro dieta vegetariana, oltre che per la preparazione di medicamenti.

Fu a partire dal XVI secolo che gli orti o giardini dei semplici iniziarono a sorgere all'interno delle università con lo scopo di insegnare agli studenti di medicina a riconoscere le piante con proprietà terapeutiche, dal momento che, a quell'epoca, medicina e botanica erano discipline strettamente connesse.

Il primo di questi orti accademici fu allestito nel 1543 presso l'Università di Pisa, a questo seguì, due anni dopo, l'orto dei semplici dell'Università di Padova. Fu durante il periodo coloniale che i giardini dei semplici (dal latino simplicia, rimedi semplici, termine con cui si indicavano i medicamenti ottenuti da erbe medicinali) cominciarono ad arricchirsi di nuove specie introdotte da paesi stranieri ampliandosi fino a configurare i moderni orti botanici.

L'orto dei semplici di Pisa fu fondato da Luca Ghini, medico e botanico di Imola, con l'aiuto del granduca di Toscana Cosimo I de' Medici. In origine il giardino sorgeva in origine presso il convento di San Vito e veniva denominato Giardino dell'Arzinale, data la vicinanza del convento con l'Arsenale mediceo. Nel 1563, in seguito alla demolizione del convento di San Vito e all'espansione dell'Arsenale stesso, fu trasferito presso il convento di Santa Marta.

La nuova ubicazione però non fu ritenuta adeguata, poichè troppo distante dall'università, e nel 1591 l'orto venne trasferito nella sua sede attuale a Piazza Duomo. Il trasferimento fu coordinato dal botanico Lorenzo Mazzanga.

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