Gladiolo, il fior di spada

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Tra i fiori che adornano i nostri giardini, il Gladiolo è certamente uno dei meno resistenti in termini di tempo, pur regalando alla vista un eccezionale spettacolo di colori ed eleganza. Appartiene alla famiglia delle Iridacee e deve il suo nome a Plinio, che notò la somiglianza delle foglie con la classica spada corta dei Romani, il Gladius.

In natura ne esistono più di 150 specie, molte delle quali sconosciute, mentre sono ben noti gli ibridi, coltivabili sia in vaso che in piena terra e particolarmente usati come fiori recisi.

La pianta del Gladiolo è caratterizzata da lunghe foglie appuntite e da fiori dei più disparati colori, riuniti in spighe semplici o doppie. Fiorisce da maggio ad ottobre, a seconda della varietà, regalando così un tocco di colore per gran parte dell’anno.

Per una buona coltivazione del Gladiolo, bisogna ricordarsi di interrare i bulbi nel periodo che va da marzo a maggio, magari lasciando trascorrere qualche giorno tra un’operazione e l’altra di messa a dimora, in modo da avere una fioritura scalare. Il terreno deve essere preferibilmente leggero e non calcareo, mentre l’esposizione migliore è quella in pieno sole.

Ricordiamo inoltre che questa pianta ha bisogno di annaffiature frequenti (almeno tre volte alla settimana), ma non eccessive, per evitare fastidiosi ristagni d’acqua, che potrebbero causare l’ingiallimento precoce delle foglie. Tutto qui. Il gladiolo non abbisogna di ulteriori cure, ma se volete conservare il bulbo per l’anno successivo, vi consiglio di recidere il fiore, lasciando almeno un paio di foglie sullo stelo, continuando ad innaffiare regolarmente la pianta.

Ed ora non vi resta che piantare la varietà che preferite, scegliendo magari quella “a grande fiore”, che può superare il metro di altezza ed i 15 centimetri di diametro, o quella “in miniatura”, alta fino a 80 centimetri e caratterizzata da fiori bicolore molto caratteristici, o ancora quella “colvillea”, con fioritura primaverile. A voi la scelta e… buon divertimento!

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