I parassiti delle piante: l’Iphantria

iphantria

L’Iphantria è un lepidottero originario del nord America, introdotto in Europa negli anni 40 e in Italia attorno al 1975, che si è diffuso velocemente dalla Val Padana a tutta l’Italia attraverso i mezzi di trasporto. L’azione di questo parassita è piuttosto grave perché è in grado di causare ingenti danni alle latifoglie.

L’Iphantria è una farfalla bianca dall’apertura alare di 25 o 30 millimetri, che depone uova di colore verde pallido; quando sono neonate le larve consumano le superfici fogliari, e poi, una volta cresciute mangiano l’intera foglia della quale restano solo le nervature. L’Iphantria è in grado di attaccare circa 200 specie di piante, anche se predilige le latifoglie arbustive e quelle arboree, e anche gli alberi da frutto.

I predatori naturali dell’Iphantria sono diverse specie di ragni e di insetti, ma può essere combattuta attraverso diversi metodi lotta: quella meccanica, che prevede la bruciatura dei nidi non appena le larve hanno iniziato la loro attività, la lotta biologica, che prevede la distribuzione di un prodotto specifico che non è nocivo per gli altri insetti, e quella chimica, che prevede l’impiego di alcuni principi attivi.

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