Idrocultura: parliamo di anturio

Oggi parliamo di idrocoltura, una tecnica di coltivazione davvero particolare. E per farlo affronteremo il comportamento di una specifica pianta: l’anturio o anturhium. Avete presente quei bei fiori rossi simili a calle che a vederli da lontano sembrano quasi plastificati? Oggi affronteremo la coltivazione di questi magnifici fiori rispetto a questa particolare tipologia di sviluppo.

Essenzialmente, ed anche il nome lo suggerisce attraverso la sua etimologia, quando parliamo di idrocoltura  intendiamo un metodo di coltivazione delle piante che dai suoi passaggi esclude totalmente l’utilizzo della terra. Si tratta di una tipologia di crescita adatta più che altro alle piante ornamentali concepite per l’interno delle abitazioni.

L’acqua ne facilità la cura ed il mantenimento, consentendo alla pianta di svilupparsi in maniera adeguata e sana: questo perché asseconda i suoi ritmi in maniera naturale, senza forzarla. Per dipanare i dubbi spieghiamo meglio il concetto: le radici assorbono il nutrimento attraverso l’acqua che passa nel terreno, non si cibano di “terra” ma dei sali minerali a loro necessari.

In linea di massima, specialmente in un vaso da interni, il terriccio funziona solo da sostegno per la pianta: un compito che nell’idrocoltura è affidato all’argilla espansa.

Per poter coltivare l’anthurium attraverso idrocoltura bisognerà avvalersi dell’ausilio di un vaso dotato di fori e riempito con palline di argilla o altro materiale inerte di similare fattezza. Questo contenitore dovrà essere poi posto all’interno di un secondo vaso, questa volta senza fori, riempito con acqua e sostanze nutritive che verranno rese disponibili per le radici attraverso l’argilla.

Ecco quindi che le cure della persona nei confronti di questa coreografica pianta dovranno limitarsi al rabbocco che si renderà necessario con il consumo dell’acqua e l’aggiunta delle sostanze nutritive affinchè la pianta cresca rigogliosa e forte.  Si tratta di una tecnica interessante, che dovrebbe essere provata da chiunque non abbia la disponibilità di un terrazzo nel quale coltivare i propri fiori.

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