Le leggende natalizie sul ginepro

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Abbiamo già parlato del ginepro e delle sue caratteristiche botaniche; oggi, con il Natale tra soli quattro giorni, vi racconteremo le leggende riferite a questa pianta. Secondo la tradizione, il ginepro avrebbe protetto la Sacra Famiglia nascondendola tra i suoi rami mentre scappava dai soldati di re Erode, e che, per questo, Maria l’avrebbe benedetto e concesso l’onore di fornire il legno per la croce.

Nell’antichità, inoltre, si riteneva che le bacche di ginepro avessero il potere di salvare gli uomini dai morsi di serpente, e quindi, essendo il serpente simbolo del demonio, al ginepro venne attribuito il potere di tenere lontano il peccato e il male dall’uomo.

In Italia centrale, fin dagli inizi del Novecento si usava bruciare un ramo di ginepro la sera di Natale, di San Silvestro e dell’Epifania, e la cenere ricavata veniva poi usata durante l’anno per i riti magici. Sempre nella notte di Natale venivano appesi dei rami di ginepro sulla porta delle stalle per difendere gli animali dal male, e in Norvegia, venivano addirittura sparsi sul pavimento delle case per allontanare gli spiriti maligni e purificare l’aria con il loro profumo balsamico.

In Toscana c’era anche l’usanza di appendere un ramo di ginepro alla porta di casa per allontanare le streghe, le quali venivano spinte da un irrefrenabile impulso di contarne le foglie e che, preoccupate di essere riconosciute durante questa operazione, si allontanavano dalla casa in questione.

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