Letame, fasi di fermentazione e conservazione

concimazioneAbbiamo visto insieme come tra i lavori di gennaio vi può essere la preparazione del letame per concimare il nostro terreno. Una fertilizzazione naturale e ricca come questa non potrà fare altro che il bene delle nostre coltivazioni che sia floreali che ortofrutticole in particolare, non potranno fare altro che beneficiare di un simile trattamento. Addentriamoci più nello specifico oggi, scoprendo quali siano le fasi di fermentazione del letame ed il metodo di conservazione.

Bisogna partire prima di tutto da un presupposto: la fermentazione del letame apporta ai suoi componenti una modificazione davvero radicale. Il tutto non si riduce ad una lisi semplice tout court. I processi sono decisamente più complessi a livello chimico e sono riconoscibili almeno tre fasi di fermentazione.

Letame: le fasi di fermentazione

    • I fase:  si tratta di un processo immediato e di norma porta ad una perdita considerevole di azoto strettamente dipendente dalla volatizzazione dell’ammoniaca contenuta nelle urine degli animali.
    • II fase: è molto rapida e “violenta” in quanto a trasformazione. Molta sostanza organica va persa per via dello sviluppo di batteri, i quali crescono di numero ovviamente a spese dei composti organici che compongono il letame.
    • III fase: è quella più lenta ed in un certo senso complessa. E’ infatti quest’ultima che porta alla formazione dell’humus. Si tratta di un momento caratterizzato da un lavoro di concerto di batteri specifici sviluppatisi. In questa fase particolare fa registrare una importanza di un certo livello la tipologia di stoccaggio del letame. Nella concimaia c’è bisogno della continua aggiunta di “materiale” fresco, differentemente dai mucchi stoccati a parte. Il fattore primario, per una buona riuscita del letame consiste nel mantenere la massa sempre umida.

E’ infatti quest’ultima caratteristica a fare del letame un “buon” letame. La sua consistenza deve essere plastica e di un colore tra il marrone ed il nero nel quale debbono esser ancora visibili i residui di paglia. Potrà essere considerato maturo nel momento in cui i residui vegetali non saranno più visibili.

Conservazione del letame

Se pronto, il letame deve essere immediatamente utilizzato. Se è impossibile utilizzarlo tutto, bisogna creare dei cumuli tondeggianti e di una certa altezza, in modo da fornire al composto la superficie minore possibile in rapporto al suo volume. Il letame deve essere poi coperto con un telo o con uno strato di paglia fissato da materiali naturali come rami e corde. Se il clima è troppo secco, bisogna bagnarlo con dell’acqua, ma con moderazione, in modo tale da farla penetrare nella massa.

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