Miriofillo, pianta infestante del Po

Per molti le piante appartenenti al genere mirifillo sono degli innocui esemplari da utilizzare per adornare i propri acquari. Per il Po si tratta di piante infestanti che stanno rischiando di modificarne nel profondo il suo ecosistema

watermilfoil, freshwater aquatic plants.

Questo vegetale proveniente dal Rio delle Amazzoni è infatti stato inserito dalla Regione Piemonte nella lista nera delle piante infestanti ed invasive. Perché? La ragione è molto semplice: con la sua “vivacità”, è in grado di riprodursi in maniera molto veloce e dimezzare la presenza di alte piante autoctone. A livello estetico l’effetto sul fiume Po è tutt’altro che gradevole. E’ stato proprio grazie ad alcune campionature ben precise che si è riusciti a comprendere che il principale problema del corso d’acqua è il Myriophyllum aquaticum.  E se a livello qualitativo dell’acqua non si corrono rischi perché la presenza di piante al suo interno segnalano che sia più che accettabile, è l’ecosistema generale la principale preoccupazione degli esperti.

L’Ipla, istituto regionale che monitora le piante da legno e l’ambiente, ha identificato 7 piante infestanti all’interno dell’acqua del Po:  la lenticchia d’acqua comune e la lenticchia d’acqua di palude, il ranuncolo acquatico, il millefoglio d’acqua comune, l’erba gamberaria (Callitriche) e le brasche (Potamogenon). Queste ultime due sono addirittura tutelate in presenza da una direttiva della Comunità Europea, e sono quindi da considerare intoccabili.

Sarebbe stata la diga la causa di questa “giungla” di piante acquatiche: rallentando la corsa del fiume avrebbe dato modo ai vari esemplari di prendere piede. Il miriofillo va rimosso per essere debellato, ma con attenzione ed estraendolo dal fondale al fine di non infestare tutto il corso del fiume e non solo la sua tratta torinese.

Photo Credit | Thinkstock

 

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