Novembre, è tempo di mettere a dimora il Caprifoglio

caprifoglio

Tra le tante operazioni da compiere in giardino, prima di abbandonarci al calduccio della nostra casa, c’è quella di mettere a dimora alcune piante che avremo preventivamente fatto crescere in vaso. Una di queste è il Caprifoglio, pianta dalla rara bellezza, il cui nome botanico è Lonicera.

Il nome volgare deriva dal latino caprifolium (foglia di capra) ed è dovuto alla particolarità della pianta in questione, che sembra arrampicarsi su muri e recinzioni un po’ come fanno le capre sulla montagna.

Si tratta di una pianta che cresce per lo più allo stato spontaneo, ma che sopporta molto bene anche la coltivazione domestica, peraltro piuttosto semplice. Il Caprifoglio, infatti, si adatta perfettamente sia all’esposizione in pieno sole che a quella semi-ombreggiata, mostrando grande resistenza al freddo dell’inverno ed alla calura estiva. Solo alcune specie (la Lonicera etrusca e la Lonicera sempervirens) risultano essere delicate, preferendo trattamenti particolari.

Anche per quanto riguarda l’innaffatura il Caprifoglio non ha bisogno di particolari accorgimenti, chiedendo di essere irrigata solo nei periodi di estrema siccità. La potatura, poi, è operazione estremamente semplice, visto che la pianta chiede solo di essere liberata dai fiori ormai appassiti.

Come detto, bisogna ricordarsi di mettere a dimora le piante coltivate in vaso proprio in questo periodo dell’anno, per poter poi godere di una splendida fioritura dal colore bianco, giallo o rosso, che può manifestarsi da aprile ad agosto, a seconda della specie. E per chi non si accontenta del Caprifoglio fiorito, c’è la possibilità di assistere ad un ulteriore spettacolo della natura, quando la pianta si riempità di magiche bacche rosse, estremamente decorative.

E concludiamo con le proprietà officinali della Lonicera, particolarmente apprezzata come calmante della tosse e come rinfrescante per sciaqui e gargarismi. A tal proposito è opportuno raccogliere le foglie ed i fiori (picciolo compreso) nel periodo estivo, preferibilmente in giornate asciutte, per lasciarli poi essicare ed utilizzarli a mo’ di infuso o di decotto.

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