Orti urbani a Roma nel 2015?

Sono 150 gli orti urbani che nasceranno a Roma secondo un progetto del Comune di Roma chiamato “Horti della Marcigliana”. Per quanto la questione sia definitiva, un minimo di dubbio rimane sulle tempistiche, anche se crearli saranno del veri e propri professionisti della materia.

orti urbani

La capitale infatti si arricchirà di nuovi orti urbani grazie agli specialisti del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale della Facoltà di Agraria dell’Università di Perugia che hanno contemporaneamente redatto delle linee guida per la progettazione e l’allestimento degli di questi spazi verdi. Nello specifico si tratterà di orti privati, alcuni legati anche ad appartamenti che verranno messi in commercio in zona, mentre altri verranno messi a disposizione delle persone residenti nel quartiere dove sorgeranno, per la coltivazione di ortaggi da consumo.

Si tratta di un mezzo per sistemare e riqualificare le zone residenziali ma contemporaneamente un modo per aiutare le persone colpite dalla crisi a sopravvivere lavorando la terra. In molte capitali europee progetti similari sono andati in porto con successo da anni. Roma in questo modo si adegua ad un sistema di gestione del verde ottimo per lo stesso e per la popolazione allo stesso tempo. Senza contare che coltivare l’orto aiuta inoltre a combattere lo stress e la sedentarietà nemiche della nostra salute. Gli orti urbani sopra citati verranno creati nell’area residenziale di recente realizzazione adiacente al Parco della Marcigliana. Come spiega il prof. Bruno Romano, docente di botanica ambientale applicata all’Università di Perugia:

Si tratta di un’attività all’aria aperta: coltivare prodotti genuini a centimetro zero e avvicinare i bambini al mondo agrario sono soltanto alcuni dei vantaggi derivanti dal progetto Horti della Marcigliana.

Va sottolineato che molte persone hanno deciso di fare parte di questo progetto, assicurandosi le piccole isole di verde nel cemento. E se per loro è stato comunque necessario “acquistare” il diritto all’usufrutto, non mancherà il supporto dell’Università di Perugia a coloro che decideranno di darsi alla coltivazione.

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