Ortica, nuove specie scoperte in Cina

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Noi siamo abituati a vedere crescere l’ortica in piena terra, baciata dal sole e dalla pioggia, spontaneamente in tutto il territorio. Due botanici hanno scoperto tre nuove specie di ortiche all’interno di una oscura e profonda grotta nella regione di Guangxi in grado di nascere e svilupparsi anche in condizioni che si ritenevano fino ad ora incompatibili con questa pianta. Cerchiamo di conoscerle meglio.

Le piante di ortica scoperte dai due scienziati appartengono alla specie Pilea, un’urticacea di tipo sempreverde ed a portamento cespuglioso. Nello specifico parliamo della Pilea cavernicola, della  Pilea guizhouensis, capace di crescere aggrappandosi alle pareti verticali dei canyon della zona, e della Pilea shizongensis, che cresce sempre nel buio e dà vita a fiori rosa. Tre piante fortemente caratteristiche ed interessanti, descritte in uno specifico studio dai ricercatori, pubblicato sulla rivista di settore PhytoKeys.

Questi tre stupendi vegetali non crescono ovviamente nel buio completo, ma basta loro per dar vita alla fotosintesi clorofiliana, lo 0,04% di illuminazione. I due scienziati fautori della scoperta sono Wei Yi-Gang del Guangxi Institute of Botany e Alex Monro, esperto di piante tropicali del Natural History Museum di Londra. Ecco cosa ha raccontato attraverso una nota quest’ultimo, raccontando la sua esperienza:

Quando il mio college cinese ha per la prima volta menzionato questa piante, pensavo che stesse traducendo in modo errato dal cinese all’inglese. Quando siamo entrati nella nostra prima grotta, la caverna Yangzi, ero incantato. Aveva l’aspetto di un inquietante paesaggio lunare e tutto quello che potevo vedere erano ciuffi di piante appartenente alla famiglia della pilea, che crescono in condizioni molto buie.

Questi due scienziati sono esperti conoscitori della zona e lavorano da anni alla ricerca di nuove specie ed alla loro catalogazione. Si conosce la presenza di circa 700 specie diverse di pilea in tutto il mondo e i due ricercatori hanno stimato che almeno un terzo risultano essere ancora sconosciute e presenti nella regione in attesa di essere scoperte.

Photo Credit | Alex Monro

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