Moltiplicazione delle piante: Marzo è il mese più adatto

felce

Le piante da appartamento nel mese di mar­zo debbono essere curate come indicato nell’articolo Piante da appartamento: consigli utili per la coltivazione. Soltanto nelle regioni più meridionali, dove la temperatura si è ormai stabilizzata e non sono più da temersi pericolosi ritorni del freddo, gli esemplari più robusti potranno essere riportati al­l’aperto.

Una precauzione sempre opportuna è quella di sistemare i vasi contro un muro o sotto una tettoia per evitare i danni dell’eventuale caduta di prolungate piogge. È anche consigliabile procedere alla conci­mazione delle specie ornamentali da appar­tamento usando fertilizzanti organici in pol­vere da spargere sulla terra.

 

Piante aromatiche: la Santolina

santolina

Se volete colorare di giallo il vostro giardino ed allo stesso tempo avere a portata di mano una pianta aromatica e dalle riconosciute proprietà officinali, potete puntare sulla coltivazione della Santolina.

Si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Composite ed originaria del continente europeo, in particolare della zona mediterranea, sebbene la sua coltivazione sia ormai diffusa a tutte le latitudini. Si presenta come un piccolo arbusto, dai fusti sottili ed eretti e dalle foglie di colore grigio o verde a seconda della specie.

Nel periodo che va da aprile a luglio, la Santolina si mostra in tutta la sua bellezza, facendo germogliare degli splendidi capolini gialli molto caratteristici e particolarmente adatti al processo di essiccazione.

Lavori mese per mese: Marzo

lavori marzo

In casa:
irrorare le piante ogni giorno, insistendo sulla pagina inferiore delle foglie. Smuovere bene il terreno dei vasi. Annaffiare più frequentemente del solito, magari con una dose di acqua ridotta, per evitare alla pianta la siccità, molto dannosa in questo mese. Concimare con fertilizzante organico in polvere sparso in superficie.

Spruzzare le foglie con un buon lucidante antiparassitario. Iniziare, verso la fine del mese, le irrorazioni settimanali con acqua e stimolante ormonico. Evitare la diretta esposizione delle piante da appartamento all’aria fino a quando la temperatura esterna non sia superiore ai 16°.
 
Sul balcone:
rimuovere le ultime coperture invernali. Rinvasare (verso la fine del mese) i gerani e le altre piante perenni, utilizzando terriccio fresco e ben concimato.
Dare inizio al trapianto a dimora delle pianticelle nate da seme in autunno o durante l’inverno.

Controllare tutte le legature dei rampicanti e provvedere a rinnovarle se il gelo ha provocato qualche danno. Provvedere alla potatura del glicine.

 

Come fare il compost

come fare il compost

Il compost, noto anche come terricciato o composta, è un concime naturale ottenuto dalla decomposizione e umidificazione di scarti organici. Tali processi avvengono ad opera di micro e macrorganismi (batteri, funghi, lombrichi, insetti, ecc.) in presenza di alcune condizioni particolari: la presenza di ossigeno e l’equilibrio di alcuni elementi chimici contenuti nelle sostanze utilizzate.

Capirete quindi come i rifiuti organici della cucina e dell’orto, o giardino, rappresentino materiale prezioso che è possibile trasformare in humus e riutilizzare per rendere più fertile il terreno e nutrire le piante riducendo, allo stesso tempo, la quantità di rifiuti immessi nell’ambiente.  Ma cosa bisogna fare per ottenere un buon compostaggio? Vediamolo insieme passo dopo passo:

Il materiale da compostare

Il materiale da compostare deve essere vario e ben miscelato; attenzioni quindi alla proporzione tra sostanze ricche di carboidrati, quali fogliame, paglia, residui di potature, carta, e sostanze ricche di proteine, quali avanzi di cucina, erba verde, letame.

Febbraio, è tempo di piantare il Peperone

peperoni

Progettare l’orto

Le temperature gelide ancora imperversano sul Belpaese, impedendoci di prenderci cura delle nostre amate piante da giardino. Ciò non significa però che dobbiamo starcene con le mani in mano in questo periodo dell’anno, poiché di operazioni da compiere ce ne sono a decine.

Ad esempio, possiamo cominciare a progettare l’orto, in modo da avere ortaggi a sufficienza nel corso della prossima estate, senza dover ricorrere quotidianamente al fruttivendolo di fiducia.

Cosa piantare nei mesi di febbraio-marzo? Tra le piante più utili dal punto di vista culinario c’è il Peperone (Capsicum), appartenente alla famiglia delle Solanacee ed originario del continente Americano. Alle nostre latitudini è parecchio apprezzato come ortaggio, tanto che durante la stagione estiva non può proprio mancare sulla tavola degli italiani.

Erbe aromatiche: il Cardo Mariano

cardo mariano

Il Cardo Mariano è una pianta a fusto eretto e vigoroso, ha foglie grandi, lobate, dal colore verde intenso, lucenti con striature biancastre e bordo spinoso e ciliato. I fiori, di un bel color violetto sono circondati da brattee spinose e riunite in grandi capolini. La fioritura avviene in estate, e la pianta può raggiungere il metro e mezzo d’altezza.

Questa pianta a carattere seminfestante, è particolarmente diffusa nell’area mediterranea e principalmente nell’Italia del Sud e del Centro, più raramente nel Nord-Italia. Si rinviene con una certa facilità nei campi incolti, nei pascoli, lungo i margini dei sentieri, tra le macerie.

Di essa, si utilizzano le foglie, la radice e i semi. Le foglie van colte in primavera e fatte essiccare in luogo ombroso e ventilato, mentre le radici si asportano in primavera o in autunno. Mondate dalla terra si fanno essiccare dopo averle tagliate a pezzi. I semi si raccolgono per scuotimento dei capolini essicati.

Attenzione: i semi vanno usati solo dietro prescrizione medica.

 

Carissa macrocarpa, la Prugna del Natal

carissa

La Carissa macrocarpa, conosciuta anche come Prugna del Natal, è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Apocynacee (la stessa dell’Oleandro) ed originaria dell’Africa del Sud.

Allo stato spontaeo può raggiungere anche i 5 metri di altezza, ma alle nostre latitudini non supera mai i due metri, mantenendo le dimensioni  di un alberello ed adatta quindi anche alla coltivazione in piccoli spazi.

E’ caratterizzata da un fusto liscio e spinoso, con foglie lucide e ovali dal colore verde brillante. In primavera la Carissa macrocarpa regala una spettacolare fioritura a forma di stella, bianca e profumata, alla quale seguono i caratteristici frutti fucsia grandi come prugne (di qui il nome comune), commestibili una volta giunti a maturazione.

Erbe aromatiche: l’Avena

avena

L’avena, è una pianta dal fusto cavo dotato di internodi, ha foglie lineari munite di una guaina con una breve ligula dentata che avvolge il fusto. I fiori di colore verde, tutt’altro che appariscenti, sono posti per lo più in numero di 2 in spighette pendute che a loro volta sono situate in una pannocchia terminale. La fioritura avviene in primavera, ed il fusto può superare il metro e mezzo d’altezza.

Pianta coltivata e conosciuta fin dai primordi dell’umanità, l‘avena è un vegetale di importanza fondamentale per la vita dell’uomo e degli animali. È coltivata in tutte le zone temperate d’Italia e del mondo, e di essa, si utilizzano i semi e la paglia raccolti allorché la pianta ha completato il suo ciclo biologico.

L’ avena, merita una stima assai più elevata di quella i che per solito le si attribuisce. Il suo impiego può essere di giovamento in più di un’affezione.

Parassiti delle piante: le larve minatrici

larve minatrici

Per larve minatrici si intendono le larve di numerosi Lepidotteri, ossia le farfalle, degli insetti di piccole dimensioni, chiamati anche microlepidotteri, perché raggiungono soltanto i 6-8 millimetri di lunghezza. Nonostante le dimensioni molto ridotte, questi insetti sono dotati di un apparato boccale masticatore piuttosto potente, che usano per cibarsi, causando, però danni non indifferenti alle piante che infestano.

Le piante maggiormente colpite dalle larve minatrici sono gli alberi da frutto come melo, pero, pesco, ciliegio, susino, albicocco, e diverse specie arboree e ornamentali, tra le quali la Musa velutina.

Musa velutina, ovvero la Banana rosa

musa ornata

La Musa velutina, conosciuta anche come Banana rosa, è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Musaceae originaria dell’Asia, la cui caratteristica principale è quella di essere l’unica specie di banano che riesce a fiorire e a fruttificare anche in appartamento.

Questa pianta raggiunge altezze di circa 150 o 200 centimetri, e in primavera produce delle infiorescenze a rosetta costituite da brattee di colore fucsia alla cui base sbocciano piccoli fiori gialli o arancioni; in estate, poi, alla base delle brattee, maturano i frutti, ovvero delle piccole banane di colore rosa porpora, coperte di una sottile peluria che rende il frutto come ricoperto di velluto.

Queste piccole banane sono commestibili, anche se il loro sapore è un po’ acidulo e dentro alla polpa ci sono grossi semi; proprio per questo la Musa velutina viene coltivata soprattutto come pianta ornamentale.

Tibucina, la primavera si colora di viola

tibucina

La Tibucina (o Tibouchina) è una splendida pianta da interno appartenente alla famiglia delle Melastomacee ed originaria dell’Africa e dell’America del sud.

Ha un portamento rampicante e per svilupparsi nel migliore dei modi ha bisogno dei cosiddetti tutori che ne evitino la ricaduta verso il basso. E’ caratterizzata da un fusto piuttosto esile, dalla forma quadrangolare e dal colore verde, che può elevarsi fino al metro di altezza. Le foglie sono leggermente vellutate, ovali e ruvide, di un verde più scuro rispetto a quello del fusto.

La spettacolarità della pianta è data però dalla vistosa fioritura viola, con grandi infiorescenze solitarie formate da cinque petali. Come detto, è preferibile coltivare la Tibucina all’interno delle pareti domestiche, a meno che non si abiti in zone particolarmente miti, non flagellate dalle tipiche gelate invernali.

Piante medicinali: l’Agrimonia

agrimonia

Pianta eretta con fusto ramificato solo nella parte finale, ricoperto di peluria sul quale sono disposte in modo alternato le foglie imparipennate composte da foglioline ovali con margine dentellato, l’Agrimonia, fiori gialli riuniti in pannocchie semplici.

La fioritura avviene in estate,  quando la pianta raggiunge i 70 cm di altezza.

L’Agrimonia predilige i terreni soleggiati. Cresce spontanea lungo i sentieri, presso le macerie, sui cigli delle strade, nei luoghi isolati, dal piano all’alta collina. In Italia è abbastanza diffusa.

Dell’Agrimonia, si utilizzano le foglie e le sommità fiorite; la raccolta si effettua a fioritura appena iniziata, e la pianta va fatta essiccare in luogo ventilato all’ombra.

Conosciuta anche con i nomi di Eupatoria, Erba Vettonica, Grimonia, l’agrimonia contiene in particolare tannini e un olio essenziale. Ricca di proprietà salutari la pianta viene impiegata per:

  1. curare i disturbi di fegato;
  2. l’insufficienza epatica;
  3. le infiammazioni del cavo faringeo e della bocca;
  4. le malattie dei reni e delle vie urinarie;
  5. il diabete;
  6. i reumatismi;
  7. l’artrite;

Piante medicinali: l’Aglio, un bulbo dalle innumerevoli virtù

aglio

L’aglio ha un bulbo ricoperto da tuniche, nel cui interno stanno numerosi bulbilli a forma di spicchi. Il fusto porta fino a metà delle larghe foglie lineari appuntite, a margine ruvido, e nella parte terminale reca un’ombrella fiorale avvolta in una brattea che la chiude a guisa di cappuccio. I fiori sono di colore biancastro. La pianta è alta fino ad 80 cm.

Originario dall’Asia Centrale, l’aglio oggi è intensamente coltivato in tutta Italia.

Dell’aglio di solito si utilizzano i bulbi. Per favorire l’ingrossamento dei bulbi si usa torcere il fusto delle piante a giugno. Dopo la raccolta i bulbi si asciugano al sole e si conservano legati in trecce o mazzi in locali asciutti.

Controindicato per quanti soffrono di pressione bassa, ai malati di fegato, ai sofferenti di dermatosi squamose, alle nutrici, nei sintomi congestivi polmonari, per quanti soffrono di irritazioni allo stomaco e all’intestino, l’ aglio vanta un tal numero di proprietà salutari, alimentari e aromatiche che lo pongono senza dubbio tra le piante indispensabili.

Piante grasse, il genere Pereskia

Pereskia aculeata

Il genere Pereskia comprende circa 15 specie di piante succulente appartenenti alla famiglia delle Cactacee, originarie del Messico e del Brasile; queste piante sono delle rampicanti che in natura possono raggiungere anche i 10 metri d’altezza, la cui caratteristica principale è quella di possedere della vere foglie lanceolate, che in genere cadono in inverno; hanno dei fusti sottili e legnosi, alla base dei quali sono presenti areole con circa tre spine molto appuntite. In estate queste piante producono un gran numero di fiori profumati di colore rosa, bianco, giallo o viola, che in autunno lasciano il posto a piccole bacche gialla commestibili.

Le piante del genere Pereskia richiedono una posizione in piena luce, anche se durante i mesi più caldi dell’anno, preferiscono il luoghi ombreggiati; possono sopportare il freddo ma è meglio non lasciarle sotto ai 10°C, per cui in inverno è opportuno ripararle in casa o in serra.