Piante medicinali: quelle meno conosciute

piante medicinali

Torniamo oggi a parlare delle piante medicinali, ricordandovi sempre che, questi “rimedi naturali” non vogliono e non sono in alcun modo da sostituire a ciò che vi prescrive il vostro medico e che quindi non dovrete mai abbandonare delle eventuali profilassi indicatevi dagli specialisti.

Di seguito troverete piccole pianticelle delle quali, forse, non tutti conoscono i benefici naturali; attenzione però, perchè, anche se con queste pianticelle si può aiutare l’organismo, se non utilizzate nella maniera corretta, potrebbero essere molto pericolose.

RICINO

Si tratta di una pianta annuale, che raggiunge l’altezza di un metro e mezzo circa, dal fo­gliame folto e decorativo, di un bel verde vi­vo. I semi di questa pianta sono velenosis­simi (ne bastano quattro o cinque per ucci­dere un uomo), hanno sapore gradevolissimo e sono caratterizzati da variegature di vario colore, cosa che attrae la curiosità dei bam­bini che, dopo averli ammirati, sono spesso tentati di portarli alla bocca.

Si coltiva facilmente, in normale terra da or­to, seminando a primavera in piccole buche alla distanza di 50 cm l’una dall’altra e po­nendo due o tré semi per buca.

Serve per estrarre dai semi, che si raccolgo­no a completa maturazione, ossia in autun­no, previo opportuno trattamento, il noto olio di ricino, purgativo ed emolliente.

RUTA

Questa erbacea perenne, dal grazioso foglia­me e dai bei fiori gialli, è molto nota come specie aromatica perché serve a profumare la grappa e altri liquori secchi di tipo «alpe­stre». La ruta cresce spontanea in varie zo­ne collinari (sul Garda e in Toscana soprat­tutto) ma in genere si pianta nell’orto o in vaso; ha anche un discreto valore decorati­vo.

Si coltiva in terra sabbiosa, senza esagerare con le annaffiature. Si moltiplica per semi­na, o per talee in primavera o alla fine ago­sto. In inverno è bene ripararla o ritirarla in ambiente luminoso, non riscaldato.

Serve per preparare un infuso (due grammi di foglie raccolte prima della fioritura poste a macerare in 100 gr di acqua bollente) con azione antinervosa, antispasmodica, antisterica. Da luglio a ottobre è bene usare qual­che precauzione nel raccoglierne il fogliame perché il succo della ruta provoca delle spe­cie di bruciature alla pelle.

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