Piante officinali, a Pistoia un parco didattico con 3mila specie

La prossima primavera esisterà un nuovo gioiellino: si tratta del parco didattico più grande d’Italia con 3.250 piante officinali (750 specie diverse). Il terreno che dovrà ospitare questo polmone verde è quello del Cespevi in provincia di Pistoia e il merito è anche del professor Alain Touwaide, direttore scientifico dell’Institute for the preservation of medical traditions di Washington, che ha donato le piante al Centro Sperimentale per il Vivaismo.

piante officinali

Mister Anthony Lyman-Dixon, vivaista di Bristol e collezionista, ha acquisito nel tempo piante officinali dai maggiori giardini europei, tra cui Versailles e Boboli. Arrivato ai 70 anni ha voluto che la collezione non andasse persa. Ha fatto tre telefonate, e tutte queste persone gli hanno detto di rivolgersi a me. Si è chiuso un cerchio, io avevo la conoscenza storica della materia, avevo i testi, e lui le piante. Volevamo affidarle ad una realtà che se ne intendesse e potesse averne cura. Pistoia è la città delle piante, quale luogo migliore? Ecco che si chiudeva il cerchio.

Ha spiegato il professore a Il Tirreno. Le piante officinali (timo, mirto, basilico, 25 tipi diversi di lavanda e rosmarino) sono state portate in Italia dall’Inghilterra lo scorso anno. A questo punto l’obiettivo è creare un centro di ricerca sperimentale, dove studiare le piante. Per esempio, si desidera estrarre il Dna, ma anche verificare come reagiscono a un cambio di clima così importante, per capirne l’adattamento. Inoltre, si vuole creare una struttura didattica per le persone soprattutto per i bambini e per le scuole.

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