Prugnolo, il Fungo di San Giorgio

La Calocybe gambosa (Tricholoma georgii), meglio conosciuta come Prugnolo, è un fungo primaverile molto apprezzato dai cercatori. La sua comparsa  avviene a ridosso del 23 aprile, giorno in cui si festeggia San Giorgio, ed è per questo che il Prugnolo viene chiamato anche Fungo di San Giorgio in diverse regioni italiane. Si tratta di un fungo caratterizzato da un cappello di colore biancastro, grigio o crema, largo fino a 10 centimetri, convesso o aperto a seconda dell’età.

Al di sotto del cappello è possibile ammirare delle lamelle bianche o giallastre, che si presentano come fitte ed aderenti al gambo. Quest’ultimo è tozzo, leggermente piegato verso la base e di colore bianco. La carne del Prugnolo è bianca, soda, compatta, di sapore gradevole dopo la cottura. A contraddistinguere il Prugnolo, oltre alle caratteristiche morfologiche, è l’inconfondibile odore di farina che si mantiene anche durante e dopo la cottura.

DOVE TROVARE I PRUGNOLI. Il Prugnolo si trova per lo più a ridosso dei boschi di latifoglie, più facilmente nei pressi di arbusti spinosi come il Ginepro, il Biancospino e la Rosa Canina. Solitamente cresce in folte comunità (i Cerchi delle Streghe) e – come detto – è facile da reperire nella tarda primavera, sebbene alcuni esemplari facciano la propria comparsa in autunno.

COME CUCINARE I PRUGNOLI. Il Prugnolo può essere cucinato con olio e sale, alla stregua di altri funghi, ma – essendo un fungo dall’aroma molto forte – è opportuno non arricchire la cottura con spezie dall’odore intenso. Può essere congelato previa cottura o essiccato, per essere poi utilizzato come condimento per sughi, pizza, crostini e risotti.

Pur essendo un fungo facilmente riconoscibile, ricordiamo che la certezza della sua bontà può essere assicurata solo da micologi esperti. Dopo la raccolta, dunque, è necessario recarsi in un Asl per accertarsi che il fungo raccolto sia commestibile.

Photo Credits | jaederfeldt.com

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