Ciliegio, l’impianto

Abbiamo già visto come sia possibile distinguere due specie di ciliegio: il ciliegio dolce (Prunus avium) e il ciliegio acido (Prunus cerasus). Il primo, di grosse dimensioni, viene coltivato soprattutto per il consumo dei deliziosi frutti, il secondo invece, di grandezza più contenuta, è maggiormente diffuso come albero da frutto ornamentale.

Il ciliegio è un albero piuttosto resistente e si adatta bene tanto ai climi rigidi quanto a quelli siccitosi. Il ciliegio dolce in particolare, ha bisogno di terreni profondi, ben drenati, mentre quello acido è meno esigente e prospera anche su terreni poco fertili anche argillosi e calcarei. Quest’ultimo è più facile da coltivare anche per le proporzioni della chioma che è più facilmente domabile. I primi frutti in ogni caso si potranno raccogliere solo dopo qualche anno.

L’epoca di impianto del ciliegio è l’autunno o la fine dell’inverno; la distanza tra un albero e l’altro deve essere di almeno cinque-sette metri se si coltivano ciliegi dolci e di tre-cinque metri se si coltivano ciliegi acidi. Se l’albero al momento dell’impianto supera il metro e mezzo è bene aggiungere un palo di sostegno per proteggerlo dal vento e favorire lo sviluppo delle radici.

Dopo l’impianto l’albero va accorciato in funzione della forma che si vuole dare alla chioma: a 40-50 centimetri da terra, per la forma a cespuglio, a 70-90 centimetri per quella a vaso, a 1 metro da terra per la forma libera. A seconda delle varietà le ciliegie maturano fra la terza decade di maggio e la seconda di luglio.

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