Come seminare le viole

seminare le viole

Vi abbiamo già parlato delle diverse specie e varietà di viole, delle cure colturali di cui necessitano e di come difenderle dalle malattie e dall’attacco di parassiti; oggi vedremo come seminare le violette selvatiche coltivate. La moltiplicazione per seme è solo una delle tante tecniche di moltiplicazione cui possiamo ricorrere per ottenere nuove piantine da quelle che già possediamo, torneremo quindi in seguito sull’argomento per indicarvi l’utilizzo di tecniche alternative.

Se decidete di seminare le violette selvatiche sappiate che questa tecnica di propagazione comporta almeno due inconvenienti: è molto lenta e può dare luogo alla germinazione di  piante molto diverse dalla pianta madre come risultato del contatto con pollini di altre specie. Mentre per la lentezza c’è poco da fare, per evitare la germinazione di ibridi non desiderati è opportuno tenere le piante utilizzate per la produzione dei semi lontane dalle altre. In ogni caso la moltiplicazione per seme è indicata per recuperare le piante affette da virosi (che non si trasmettono attraverso il seme) e per ottenere nuove varietà.

Come seminare le viole

La semina dovrà avvenire in piena estate (Luglio-Agosto). Per raccogliere i semi dalla pianta madre dovrete disporre alla base di questa dei foglietti di carta; una volta che ne avrete ottenuti un buon numero mescolateli a della sabbia fine e spargeteli sulla terra che avrete già disposto dentro a una seminiera o in una cassetta e copriteli con uno strato di terra soffice. A questo punto comprimete leggermente la terra e irrigate nebulizzando con uno spruzzatore o aggiungendo dell’acqua sotto la seminiera.

La seminiera o cassetta dovrà essere posta al riparo durante l’inverno per permettere la germinazione verso febbraio-marzo. Una volta giunta la primavera eliminate eventuali erbacce e quando le giovani piante avranno raggiunto almeno i due centimetri di altezza trapiantatele a dieci centimetri di distanza l’una dall’altra.

La messa a dimora definitiva però dovrà avvenire solo nel settembre successivo (ma se vivete in zone particolarmente fredde dovrete attendere che arrivi ancora primavera) e i primi fiori faranno la propria comparsa solo un anno dopo.

Come vi avevamo anticipato si tratta di una tecnica di propagazione piuttosto lunga, consigliata solo a giardinieri provetti che desiderano ottenere nuovi ibridi e varietà da piante madri già esistenti.

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