Semi di Chia, proprietà e origine di questo elisir di lunga vita

I semi di Chia hanno un’origine antichissima. Sono stati utilizzati per la prima volta come elemento base della nutrizione in America Centrale nel lontano 3500 a.c. Da dove derivano? La Chia è una pianta erbacea delle Lamiaceae, come la menta, il timo, il rosmarino e l’origano e proprio per questo motivo è chiamata anche Salvia Hispanica (è coltivata soprattutto in Messico e nelle zone centrali del Guatemala).

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È una pianta molto resistente perché sopravvive a situazioni climatiche avverse come la siccità e un terreno troppo acido, mentre non tollera il freddo (temperatura minima sopportato è 15 gradi): ha infatti bisogno di molto sole. Si può coltivare anche in vaso, purché non sia mani nascosta nell’ombra. La Chia fiorisce soprattutto in estate, da luglio fino alla fine di settembre.

I fiorellini sono molto carini, abbastanza scuri con macchie grigi. Sono ermafrodita, con organo quindi sia maschile sia femminile. La pianta può raggiungere anche il metro e mezzo di altezza. Quando si può seminare? Il periodo dell’anno migliore è l’inizio di marzo. I semi si possono raccogliere molto facilmente a mano, possono essere conservati per anni, senza che perdano il sapore e le proprietà nutritive.

Ogni seme può generare i germogli prima e la pianta matura poi. Le sostanze nutritive del seme aumentano sensibilmente durante il processo di germogliazione producendo inoltre enzimi, sostanze vive fondamentali per la digestione e il metabolismo. Sono ricchi di Omega 3, proteine, minerali, vitamine (soprattutto A), fibra, antiossidanti e acido alfalinolenico, tutti elisir di lunga vita.

 

Photo Credits | Shutterstock / mchin

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