Siepi: quale è la distanza giusta da rispettare?

siepe distanza giusta rispettareTorniamo a parlare di siepi. Questa volta in modo differente rispetto a quello botanico canonico. Oggi ci occuperemo di capire quale sia la distanza giusta nella quale mettere a dimora le nostre piante per ottenere delle siepi gradevoli alla vista ma che non ci portino in un aula di tribunale perché denunciati dal vicino.

L’obbligo di rispettare determinate metrature nel piantare un albero è un fattore che nel codice civile è sempre stato presente. E riguarda ogni elemento della pianta presa in considerazione: a partire dalla chioma, che può togliere luce e visuale, fino ad arrivare alle radici che possono mettere a dura prova pavimentazioni e costruzioni.

La distanza deve essere misurata a partire dal punto della semina o dalla base esterna dell’albero piantato, a livello del terreno. Se non vi sono delle metrature specifiche decise in sede di zona, bisogna seguire le seguenti misurazioni:

  • le piante dotate di un fusto non alto possono essere piantate  ad un metro e mezzo dal confine.
  • gli arbusti  e le siepi vive di altezza non superiore a due metri e mezzo possono essere piantati a mezzo metro dal confine.

Bisogna però in quest’ultimo caso fare un eccezione per alcune tipologie di piante specifiche, come ad esempio l’ontano ed il castagno, dai quali si possono ottenere delle siepi attraverso la recisione dei polloni del cespo: in questo caso la distanza da piantare è pari ad un metro e mezzo come quella prevista per le siepi di robinia che in alcuni casi,  possono arrivare a richiedere una distanza specifica di due metri e mezzo dal confine del proprio vicino.

Non rientrano in questa categorizzazione ovviamente le decorazioni di arte topiaria. Difficilmente le sculture naturali vengono utilizzate come parete divisoria e di confine tra proprietà. Potrà sembrare una focalizzazione esagerata, ma non di rado vi è stata la necessità per le persone di abbattere a causa di sentenze dei veri e propri spettacoli naturali. Prevenire è meglio che curare.

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