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Agnocasto, coltivazione in vaso

La coltivazione in vaso dell’agnocasto è possibile? Sebbene si tratti di una pianta che dà il meglio di se in contesti più ampi come un giardino, non è corretto escludere la possibilità di uno sviluppo più “intimo”, soprattutto se si pone attenzione nel gestirlo.

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Fiori autunnali poco comuni: sassifraga, agnocasto

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Vi sono dei fiori autunnali poco comuni che pur essendo spontanei in molte parti d’Italia, non vengono considerati spesso come piante di arredo proprio perchè ignorate dalla maggior parte della popolazione. In particolare pensiamo alla sassifraga ed all’agnocasto, due fioriture dal nome poco diffuso ma caratterizzati da una discreta utilità anche in erboristeria.

Piante officinali: l’Agnocasto

Tra le piante officinali, quella più “amica” delle donne è sicuramente l’agnocasto, in quanto agisce in modo benefico su molti disturbi tipici femminili, come i dolori legati al ciclo mestruale. L’agnocasto è una pianta arbustiva perenne appartenente alla famiglia delle Verbenaceae, ed è riconosciuta come pianta officinale fin dall’antichità, basti pensare che fu menzionata da Plinio già nel I secolo d. C.

Il nome botanico dell’agnocasto, ossia Vitex agnus castus, deriva dalla credenza che questa pianta fosse in grado di contenere la libido delle donne che l’assumevano, tanto che si riteneva che fosse d’aiuto per rispettare i voti di castità delle monache. 

Le parti utilizzate in fitoterapia dell’agnocasto sono i frutti maturi essiccati, delle drupe allungate di colore nero-rossastro che contengono quattro semi neri simili al pepe; questi semi possiedono un odore leggermente aromatico e un sapore aspro dovuto alla presenza di flavonoidi; anche le foglie essiccate sono usate in erboristeria. Per quanto riguarda i componenti, l’agnocasto contiene flavonoidi, glucosidi iridoidi, casticina, principi amari, alcaloidi e una piccola quantità di olio essenziale.