anna garforth

Eco graffiti: la street art diventa…verde

anna garforthQuante volte abbiamo guardato con disprezzo le scritte che spesso campeggiano sui muri delle nostre città? Sicuramente innumerevoli. Ma cosa pensereste se vi dicessimo che una artista, Anna Garforth, ne ha ideata una versione completamente “verde” composta di muschio? Uno spettacolo straordinario per gli occhi, chiamati a posarsi su composizioni naturali e semplici che non sporcano i muri della città, ma ne esaltano la bellezza.

Lupino, lo snack più amato e conoscito dai palermitani, è un fiore bellissimo

lupinus

II nome scientifico di queste piante, ossia Lupinus, potrebbe derivare dal latino lupus, ma con ogni probabilità esso proviene dal greco lype, amaro, a indicare il sapore acre dei semi crudi, sapore che diviene invece piuttosto gradevole allorché i lupini vengono cotti o tostati.

Molti scrittori antichi, fra cui Columella e Plinio, hanno parlato del lupino, che ha sempre destato molta curiosità per una strana caratteristica; infatti, le foglie di questa pianta hanno la proprietà di seguire il corso del sole spostandosi sul proprio asse, proprio come farebbe un orologio vegetale.

Gli stupendi, svariati colori dei fiori di lupino lo pongono ai primi posti nella graduatoria delle piante decorative per giardino, purché in clima caratterizzato da frequenti piogge estive e da terreno sabbioso siliceo. Con i lupini si possono realizzare ricche e alte bordure, gruppi, macchie e compatte aiuole da sistemare fra l’una e l’altra zona del giardino a guisa di divisorio.

Non bisogna illudersi che la coltivazione dei lupini sia semplice, tuttavia con un po’ di buona volontà si possono ottenere risultati soddisfacenti.

Peperomia, simile al pepe

peperomia

Il nome scientifico di queste graziose piante da appartamento si riferisce alla famiglia cui esse appartengono, ossia le «piperacee», che comprende anche il pepe. Infatti, la pa­rola peperomia che deriva dal greco, signi­fica letteralmente «simile al pepe», anche se le piante di cui stiamo parlando non assomi­gliano davvero alla specie rampicante che produce i piccanti frutti che giungono a noi dalle zone equatoriali e che una volta essic­cati e macinati servono a dare un sapore pic­cante ai cibi.

In varie zone del Pacifico le diverse specie di peoeromia vengono utilizzate a scopo cu­rativo per guarire affezioni della pelle, ma­lattie degli occhi e scottature.

Le peperomie trovano impiego nelle nostre case come piante decorative e rappresenta­no uno degli elementi base per la prepara­zione di «terrarium», per l’ornamento di davanzali interni o per completare ciotole o fioriere anche in accostamento con altre specie dal fogliame colorato o variegato. Data la loro statura, le peperomie si presta­no soprattutto per ornare il contorno dei vari recipienti, mentre le piante di maggior statura debbono essere collocate al centro dove acquistano maggior risalto e dove pos­sono vegetare con maggior libertà, senza costrizione alcuna.

Anthurium per decorare il vostro Natale

fiore di anthurium

L’Anthurium è una pianta altamente decorativa originaria delle foreste equatoriali dell’America del Sud, che deve il suo nome alla parole greche ánthos cioè fiore, e ourá che significa coda. In effetti, la caratteristica principale dell’Anthurium sono è la larghezza delle sue spate dai colori brillanti soprattutto il rosso. Il genere Anthutium comprende circa 800 specie, ma quelle più coltivate in appartamento sono l’Anthurium andreanum e l’Anthurium scherzerianum. Un’altra caratteristica importante di questa pianta è la longevità e la resistenza alle condizioni avverse.

Le inflorescenze dell’Anthurium sono composte da una lunga pannocchia formata da piccoli fiori tondi che contengono i semi, sostenuta da una larga spata rigida e lucida di colore rosso, bianco o rosa; la pannocchia di fiorellini è in genere gialla o bianca, ma ne esistono anche di lilla e di rosate. La fioritura dell’Anthurium dura da giugno a settembre.

L’Anthurium è una pianta che deve essere coltivata in appartamento perché teme il freddo, gli sbalzi termici e le correnti, tanto che la temperatura minima consigliata è di 16°C, ma per ottenere una fioritura ottimale dovrebbe aggirarsi intorno ai 20°C. Ama l’esposizione alla luce ma non a quella diretta dei raggi solari. Il terreno ideale per l’Anthurium è soffice e ricco, costituito da corteccia sbriciolata, terriccio di foglie e torba; va annaffiata regolarmente con acqua dolce e non fredda, avendo cura di aspettare che il terreno sia ben asciutto tra un’innaffiatura e l’altra.

Calceolaria

calceolaria

II caso di queste piante è abbastanza singo­lare, in quanto il loro nome scientifico vanta due probabili derivazioni: dal latino cal-ceolus, ossia pantofola, a indicare la curiosa forma delle corolle che sono fatte a foggia di una borsettina più che di una pantofola vera e propria, e anche dal nome del bota­nico italiano Calzolaris, un frate vissuto nel XVI secolo.

In Europa le calceolarie si coltivano dal 1774, almeno per quanto riguarda alcune specie, mentre altre vennero introdotte nel nostro continente assai più tardi.

Data la varietà delle specie che costituisco­no il genere Calceolaria (erbacee, annuali o perenni, o arbusti) le cure subiscono note­voli varianti secondo il «gruppo» cui la coltura stessa si riferisce.

Le calceolarie arbustive, che possono vivere all’aperto anche in inverno soltanto nel Sud e nel Centro della Penisola, hanno bisogno di frequenti annaffiature nella stagione esti­va (ogni due giorni nella misura di almeno tre litri d’acqua per arbusto) e di generose concimazioni autunnali con fertilizzante or­ganico in polvere.