Piante grasse: la Caralluma

Tra le innumerevoli varietà di piante grasse, merita un posto di primo piano la Caralluma, appartenente alla famiglia delle Asclepiadacee ed originaria del continente africano. Si tratta di una pianta caratterizzata da fusti cespitosi di colore grigio-verde, a volte ricoperti di piccoli aculei.  La particolarità della pianta è rappresentata dalla fioritura spettacolare, costituita da fiori a cinque petali di colore rossastro o bruno, con striature gialle.

La Caralluma è una pianta adatta per lo più alla coltivazione domestica, non essendo in grado di tollerare temperature prossime allo zero. Tuttavia, nella stagione più calda dell’anno può essere tentato l’allevamento all’esterno, collocando la pianta in una zona ove possa ricevere il sole diretto per molte ore nel corso della giornata. La coltivazione è piuttosto semplice ed è possibile ottenere ottimi risultati sin dai primi anni di coltivazione.

Fioriture invernali: la Kalanchoe manginii

Per chi ha poco spazio per tenere i vasi delle piante all’interno dell’appartamento, la soluzione migliore è data dai vasi sospesi, degli ottimi salvaspazio che, se abbinati, alle piante giuste possono dare le stesse soddisfazioni, a livello di bellezza, di un vaso tradizionale.

Una delle piante più adatte ai vasi sospesi è la Kalanchoe manginii, una pianta succulenta a fioritura invernale appartenente alla famiglia delle Crassulaceae; al genere Kalanchoe, o Calancola, appartengono circa 200 specie di piante originarie dell’Africa meridionale, d

ell’America del Sud, dell’India e della Cina.

La Kalanchoe manginii è una pianta grassa alta circa 30 centimetri che, come dicevamo, è particolarmente adatta ad essere coltivata all’interno di piccoli panieri appesi dai quali può ricadere liberamente e mostrare tutta le bellezza dei propri fiori che produce da dicembre fino a marzo. La Kalanchoe manginii si caratterizza soprattutto per i fiori di forma tubolare di colore rosso o arancione e raccolti in piccoli corimbi; le foglie sono carnose, a forma di cucchiaio e di colore verde.

Fioriture invernali: l’Albero della giada

Tra le fioriture invernali non va dimenticata una pianta grassa che assicura dei bellissimi fiori durante la stagione fredda, ovvero la Crassula ovata, una succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, che si caratterizza per la sua forma ad alberello. La Crassula ovata è originaria della sud dell’Africa e nonostante si sviluppi soprattutto nei climi aridi, può vivere benissimo anche da noi, tenendola in casa durante l’inverno e sul balcone o all’esterno in estate.

La Crassula ovata si caratterizza per i suoi fusti spessi, robusti e ramificati, per le sue foglie color verde giada, particolare che fa attribuire a questa pianta l’appellativo di albero della giada, e dai fiori che compaiono alla fine dell’inverno e che possiedono una forma a stella e sono di colore bianco o rosa.

La Crassula ovata possiede una crescita piuttosto rapida e può raggiungere anche i 100 centimetri di altezza. Molto spesso la Crassula ovata viene confusa con la Portucalaria afra, una pianta simile ma appartenente ad una specie diversa.

Piante grasse: la Zamia furfuracea

Piante grasse, la Zamia

In genere, con il nome Zamia, siamo soliti intendere la Zamia zamioculcas, ma non dimentichiamo che il genere Zamia annovera circa 60 specie di piante succulente appartenenti alla famiglia delle Cycadaceae. Oggi vi vogliamo illustrare le caratteristiche di una pianta appartenente al genere Zamia, ovvero la Zamia furfuracea, una succulenta originaria delle zone semidesertiche del Messico, che può essere coltivata sia come pianta da interno nelle zone fredde e come pianta da esterno nelle regioni a clima mediterraneo.

La Zamia furfuracea possiede una forma particolare e si caratterizza per il fusto corto e tozzo che ha la doppia funzione di sostegno e di riserva di acqua; le foglie sono grandi e lunghe, mentre, a differenza delle piante appartenenti alla famiglia delle Cycadaceae, non possiede le spine difensive.

La Zamia furfuracea è molto apprezzata per la facilità di coltivazione e per la lunga durata, a patto di mantenerne le giuste condizioni di acqua, temperatura e terreno.

Piante grasse: il Discocactus

Il Discocactus è una pianta grassa appartenente alla famiglia delle Cactacee ed originaria dell’America del Sud. E’ caratterizzata da una forma globosa che non supera i 15 centimetri di diametro ed i 10 di altezza. Presenta diverse costolature, attraversate da areole che portano spine lunghe ed acuminate di colore bianco o grigio. In età adulta, il Discocactus produce una fioritura di colore bianco nel corso dell’estate, inebriando l’ambiente circostante di un delicato profumo.

Questo tipo di pianta può essere coltivata in giardino per gran parte dell’anno, avendo però l’accortezza di ricoverarla in casa laddove siano presenti gelate persistenti. La coltivazione non richiede accorgimenti particolari, fatta eccezione per l’umidità che – se eccessiva – può dar luogo a marciumi radicali ed alla morte prematura della pianta.

Come vivono le piante grasse

La vita delle piante dipende in gran parte dal modo in cui sono costituite: poichè esse sono composte in gran parte di acqua (fino al sessanta per cento del loro peso e volume), farà differenza se le piante riceveranno i raggi solari durante tutto l’arco della giornata, o se l’insolazione sarà ristretta solo al mattino o solo al pomeriggio dato che l’evaporazione del loro contenuto d’acqua dipende dalla loro esposizione al sole.

La vita delle piante è però determinata anche dal clima in cui vivono: le piante che hanno una resa migliore nei climi secchi sono le stesse che amano i climi caldi e l’esposizione al sole.  Tra queste, le piante grasse, come i cactus, sono particolarmente adatte a sopportare il caldo eccessivo e a mantenersi costantemente idratate anche in condizioni di scarsità d’acqua. Infatti queste piante accumulano acqua e la conservano al proprio interno fino al momento in cui questa stessa acqua risulta essere vitale per le funzioni della pianta stessa.

I Lithops

I lithops sono piante grasse che hanno un preciso equilibrio nell’utilizzo delle proprie riserve di acqua, e possiedono la capacità di gestire al meglio le sostanze minerali che posseggono. Queste piante, è stato dimostrato, sono capaci di far migrare le sostanze utili assieme all’acqua, dalle foglie vecchie a quelle di nuova formazione, sono quindi completamente autosufficienti e capaci di soddisfare i propri bisogni di elementi chimici e le propire necessità idriche.

Piante grasse: la Matucana

La Matucana è una pianta grassa appartenente alla famiglia delle Cactacee ed originaria dell’America meridionale, la cui diffusione si è ormai estesa a tutte le zone temperate del Pianeta. E’ caratterizzata da una forma tondeggiante e colonnare, con spine fitte o rade, rigide o morbide, a seconda della varietà.

I fiori sono di forma tubulare, colorati di bianco, rosso, rosa o giallo, e fanno la propria comparsa nella stagione estiva, per poi lasciare il posto a frutti contenenti semi fertili, da piantare nella primavera successiva. Non ha esigenze particolari riguardo alla coltivazione e può crescere senza problemi sia in casa che all’esterno delle mura domestiche (ammesso che la temperatura lo consenta), adattandosi alla decorazione dei giardini rocciosi.

Piante grasse: l’Echidnopsis

L’Echidnopsis è una pianta grassa appartenente alla famiglia delle Asclepiadacee ed originaria dell’Africa, sebbene la sua diffusione si sia ormai allargata a tutte le zone a clima temperato del Globo. Comprende una ventina di specie ed è caratterizzata da fusti esagonali lunghi fino a mezzo metro, eretti o striscianti, che possono assumere colorazioni diverse a seconda della specie (verde chiaro o grigiastro). I fiori sono costituiti da cinque petali e fanno la propria comparsa nel periodo estivo, rallegrando l’ambiente con colori diversi a seconda della varietà (giallo, bianco. rosso o arancio).

Con il trascorrere degli anni, i fusti striscianti tendono a radicare nel terreno,  formando dei cespugli disordinati che possono raggiungere dimensioni considerevoli in larghezza. L’Echidnopsis generalmente si coltiva all’interno delle mura domestiche, vista la scarsa resistenza al freddo, ma nella bella stagione può anche essere spostata in giardino, proteggendola però dal sole diretto.

Piante grasse: l’Aporophyllum

L’Aporophyllum è una pianta grassa ottenuta dall’ibridazione di Aporocactus ed Epiphyllum e particolarmente apprezzata per la forma caratteristica. Si presenta come una pianta ricadente, formata da fusti sottili ed arcuati di colore verde brillante o rossastro, a seconda della specie. Un’altra caratteristica che contraddistingue la pianta è la presenza di spine gialle o brune che ricoprono le costolature.

I fiori sono di colore diverso a seconda della varietà e fanno la propria comparsa in piena estate o in primavera, manifestandosi in forme e dimensioni differenti. La particolare conformazione della pianta, la rende adatta alla coltivazione in vasi sospesi, dove tenderà a raggiungere lunghezze considerevoli se lasciata crescere in tranquillità. In ogni caso, sarà opportuno potare la pianta ogni 3-4 anni, in modo da favorire la crescita di nuovi fusti.