Gli appuntamenti floreali del fine settimana

mostre di fiori

Eccoci all’appuntamento settimanale con le mostre floreali e di giardinaggio del fine settimana, sparse lungo la penisola; questo week end è particolarmente ricco di appuntamenti, vediamoli partendo da nord a sud.

Oggi e domani a Bogliaco di Gargagnano, in provincia di Brescia si tiene il Giardino di Delizia durante il quale verranno esposte specie rare di diversi tipi di piante, valorizzando soprattutto la tradizione floreale del lago. A Colorno, in provincia di Parma nella cornice del Parco della Reggia si tiene la mostra mercato Nel segno del giglio, durante la quale questo maestoso fiore sarà il protagonista indiscusso; l’importanza e l’internazionalità dell’eventi è testimoniata dal gemellaggio con Les journees des plantes de Courson.

Passando al centro, grande appuntamento per chi ama le orchidee: a Monte Porzio Catone, in provincia di Roma, fino a domani sarà possibile visitare Orchidee in Centro, un evento che, giunto alla sua XV edizione, si conferma un appuntamento immancabile per gli appassionati di orchidee e per gli esperti del settore.

Piante grasse: l’Echinocereus

echinocereus

Tra le piante grasse con fioritura più spettacolare, merita un capitolo a parte l’Echinocereus, appartenente alla famiglia delle Cactacee ed originaria dell’America centrale e meridionale, in particolare del Messico.

Il nome deriva dal greco Echinos, vale  dire riccio, poiché i fusti spinosi ricordano vagamente l’aspetto del curioso animaletto. E la caratteristica della pianta è proprio in questi fusti ricoperti di spine, con coste diritte e file di aureole disposte in modo regolare.

Le stesse spine, poi, possono assumere colorazioni diverse, dal bianco al rosa al viola, a seconda della varietà o della stagione dell’anno. Molto spettacolari sono i fiori, che spuntano dalle aureole e colorano di rosa l’ambiente circostante, raggiungendo anche gli 8 centimetri di diametro.

Piante grasse: la Leuchtenbergia principis

leuchtenbergia

Il nostro viaggio virtuale alla scoperta delle più belle piante grasse esistenti in natura si ferma oggi davanti ad un vaso di Leuchtenbergia principis, appartenente alla famiglia delle Cactacee ed originaria del Messico.

E’ caratterizzata da una grande radice dalla quale partono dei tubercoli dalla forma triangolare, lunghi fino a 12 centimetri, rigidi e vagamente somiglianti a quelli dell’Agave. Tali tubercoli sono di colore azzurrognolo, ad eccezione della parte terminale che invece è rossastra e presenta un’aureola dalla quale partono diverse spine appiattite e contorte.

I fiori sono gialli, imbutiformi e leggermente profumati e spuntano dalle aureole dei giovani tubercoli centrali, donando alla pianta una spettacolare bellezza.

Piante grasse: Aporocactus

aporocactus

L’Aporocactus (noto anche come coda di volpe o coda di topo) è una pianta appartenente alla famiglia delle Cactacee ed originaria dell’America centrale e meridionale, anche se largamente diffusa a tutte le latitudini. E’ costituita da fusti striscianti, lunghi fino a 60 centimetri e ricoperti da numerose spine.

Nel periodo primaverile presenta una splendida fioritura a forma di imbuto, che può assumere una colorazione che va dal rosso al viola, rendendo la pianta ancor più spettacolare a livello visivo.

Generalmente l’Aporocactus viene colivato in casa, sia in vaso che in panieri sospesi, ma nelle zone a clima temperato non è poi così raro ammirarlo anche in ambiente esterno, dove arricchiscesoprattutto i  giardini rocciosi con la sua particolare bellezza.

Piante grasse: il genere Sedum

sedum

Il genere Sedum comprende circa seicento specie di piante succulente sia annuali che perenni, rustiche e semirustiche, dalle foglie carnose, appartenenti alla famiglia delle Crassulaceae, e originarie dell’Europa e del Caucaso.

Le piante del genere Sedum si coltivano soprattutto per i fiori ornamentali e per la forma e il colore delle foglie, anche se le specie rustiche sono adatte anche per bordure e per i giardini rocciosi. I fiori delle piante appartenenti a questo genere sono stellati, riuniti in infiorescenze e dai colori che variano dal giallo al rosa e al bianco.

Piante grasse: la Faucaria

faucaria

Al genere Faucaria appartengono una trentina di piante succulente, alcune delle quali difficilmente reperibili nei vivai. La famiglia di appartenenza è quella delle Aizoacee, mentre l’area di origine si può individuare nell’Africa meridionale, sebbene al giorno d’oggi siano piante abbastanza diffuse in tutto il Globo.

La Faucaria è caratterizzata da foglie carnose con margini appuntiti e dentellati. Generalmente le foglie sono di colore grigio-verde, ma possono anche presentare una puntinatura bianca o comunque molto chiara. Se lasciata crescere in ambiente poco illuminato, tende ad allungarsi, mentre se coltivata in presenza di molta luce, la Faucaria crescerà a forma di rosetta, regalando un ottimo spettacolo per la vista.

La maggior parte delle specie in primavera o in estate si arricchisce di splendide fioriture gialle, simili a quelle dei crisantemi, che poi restano in bella mostra per diversi giorni prima di appassire.

Piante grasse: la Graptopetalum bellum

graptopetalum bellum

Al genere Graptopetalum appartengono delle piante grasse originaria dell’America Centrale, appartenenti alla famiglia delle Crassulaceae, particolarmente adatti ai giardini rocciosi. Questo genere si caratterizza per le foglie spesse, acquose e succulente, e per i fiori raggruppati in piccole ombrelle sorrette dallo stelo.

Esistono diverse varietà di Graptopetalum: c’è quella Ametistinum che sembra un piccolo arbusto, con foglie di colore grigio-blu, la Pachyphyllum simile alla varietà precedente ma con le foglie bianche, la Paraguayense dalle foglie bianco-grigie e con i fiori bianchi e la Graptopetalum bellum, una pianta grassa ideale per gli interni che si caratterizza da fiori rossi che sbocciano in primavera.

Come innestare le piante grasse

innesto pianta grassa

La fantasia dei vivaisti non conosce limiti, specie quando si tratta di partorire nuove e affascinanti creazioni molto particolari dal punto di vista estetico. In questo senso, l’innesto risulta essere l’arma migliore, poiché permette di “unire” due diverse piante, affinché diventino un solo corpo.

Immaginate dunque cosa può accadere quando le due piante sono due cactacee, già spettacolari se prese singolarmente e rese ancor più affascinanti se messe insieme.

Ma solo i vivaisti esperti possono adoperarsi nell’arte dell’innesto delle piante grasse? Naturalmente no. Anche il giardiniere principiante può creare dei piccoli capolavori, seguendo la procedura corretta ed attenendosi a delle semplici regole. Quali?

Il genere Echeveria

genere echeveria

Le piante appartenenti al genere Echeveria sono delle succulente appartenenti alla famiglia delle Crassulaceae originarie del Messico, che prendono tale nome in onore del pittore messicano Atanasio Echeverria, famoso per i suoi dipinti di piante. Le piante Echeveria si caratterizzano per avere le foglie piatte e carnose disposte a rosetta, e fiori di lunga durata.

Le piante del genere Echeveria sono abbastanza facili da coltivare e hanno poche esigenze: l’importante è ricreare il più possibile le condizioni del loro habitat naturale; richiedono un terreno poroso molto drenante composto da terra concimata unita a polvere di carbone e a sabbia grossolana, e un’esposizione molto luminosa, che per alcune specie si traduce in piena esposizione al sole.

Le annaffiature devono essere regolari nel periodo estivo, mentre possono essere sospese in inverno, soprattutto se la temperatura scende sotto ai 4°C; in caso di temperature superiori, la pianta deve essere bagnata raramente.

Piante grasse: il Notocactus

notocactus

Tra piante grasse maggiormente diffuse alle nostre latitudini ci preme ricordare il Notocactus, pianta appartenente alla famiglia delle Cactacee ed originaria dell’America del sud (in particolare Argentina, Brasile ed Uruguay).

Il genere comprende una quindicina di specie, per lo più a forma globosa o cilindrica, caratterizzate da spine bianche o giallastre e da fioriture a forma di imbuto che possono assumere colorazioni diverse.

E’ una pianta coltivata in appartamento per via della scarsa resistenza alle basse temperature, sebbene in condizione di clima favorevole possa essere coltivata anche all’esterno, per ornare – ad esempio – i giardini rocciosi. In ogni caso, è bene collocare la pianta in un luogo riparato ed esposto il meno possibile alle correnti d’aria ed ai bruschi cambi di temperatura.

Il genere Lobivia

Lobivia

Al genere Lobivia appartengono circa cento piante facenti parte della famiglia delle Cactacee; il nome di queste piante è l’anagramma di Bolivia, ovvero il paese nel quale sono maggiormente diffuse, anche se molte sottospecie sono coltivate in tutta l’America Latina e Centrale. Le Lobivia sono piante succulente di forma cilindrica o sferica, dalla struttura costonata e spinosa; se vengono messe a riposo durante l’inverno in un luogo fresco e asciutto producono grandi fiori colorati.

Le piante del genere Lobivia non sopportano le temperature inferiori ai 4°C. Le Lobivia vanno innaffiate regolarmente in estate, mentre d’inverno non è necessario bagnarle; queste succulente si riproducono per seme in primavera, e poi contestualmente, possono essere moltiplicate per polloni.

Fenestraria Aurantiaca

fenestraria

Al genere Fenestraria appartengono due specie di piante grasse, originarie dell’Africa, in particolare della Namibia, appartenenti alla famiglia delle Aizoacee, un gruppo che comprende circa cento specie di piante perenni, succulente, nane, molto facili da coltivare e dalla crescita rapida.

Dal punto di vista morfologico è una pianta cespitosa praticamente acuale, che dà spesso origine a colonie estese, con foglie lunghe circa due centimetri, carnose e dalla forma di clava; la parte superiore delle foglie, è detta “finestra”, da cui deriva il nome della pianta, perché è trasparente e priva di clorofilla, ma permette il passaggio della luce ai tessuti sottostanti; le foglie sono di colore verde-grigiaste, e assumono tonalità rosate se coltivate in pieno sole. I fiori compaiono alla fine dell’estate e sono di colore arancio e giallo.

Piante grasse: la Fenestraria

fenestraria

Tra le piante grasse di maggior impatto visivo, merita un capitolo a parte la Fenestraria, appartenente alla famiglia delle Aizoacee ed originaria dei deserti dell’Africa meridionale.

Stiamo parlando di una pianta caratterizzata da foglie a forma di clava, tondeggianti e piegate verso l’interno. La particolarità delle foglie è quella di avere la sommità trasparente, il che aiuta la luce del sole a filtrare verso l’interno, nutrendo così i tessuti sottostanti. La ragione di tale conformazione si deve alla zona d’origine della Fenestraria, dove la pianta è sepolta sotto la sabbia e mostra alla vista solo la parte superiore.

In alcuni periodi dell’anno, la bellezza della pianta viene ancor più accentuata dalla comparsa di splendidi fiori dal colore bianco, giallo o rosso, molto simili alle margherite.

Piante grasse, la copiapoa

Copiapoa atacamensis

Le copiapoa sono un gruppo di cactaceae originarie delle zone desertiche dell’America del sud; devono il proprio nome alla città di Copiapò (nel Cile), dove vennero rinvenuti i primi esemplari. Si tratta di una succulenta molto longeva che si presenta singola e di forma arrotondata “da giovane” e tende a formare gruppi e diventare colonnare con il passare del tempo (comunque non prima dei 10-15 anni di vita).  Il colore delle copiapoa varia a seconda della specie, dal marrone-grigiastro al verde-blu, molte specie producono fiori molto grandi e vistosi, di solito gialli e alcune sono ricoperte da una patina pruinosa.

Fra le specie più belle troviamo:

  • Copiapoa cinerea (spine nere e fiori gialli);
  • Copiapoa solaris (in via di estinzione);
  • Copiapoa krainziana (ricoperta da spine bianche morbide e arruffate);
  • Copiapoa laui (ua specie nana molto piccola che non presenta spine);
  • Copiapoa humilis (produce dei bei fiori gialli, seppure rara in natura è la specie più coltivata).