Tarlo asiatico, la Lombardia lotta per liberare il verde dal dannoso insetto

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Il tarlo asiatico sta distruggendo le nostre campagne. Si tratta di un insetto, innocuo per l’uomo ma estremamente dannoso per le piante, che ha raggiunto l’Europa nel 2000 e da allora ha infestato le nostre piante. Questo animaletto si manifesta soprattutto fra giugno e agosto ed è riconoscibile per le grosse dimensioni. Ha un corpo stretto e lungo fino a 3,5-4 centimetri, nero con macchioline bianche e lunghe antenne.

Perché va eliminato? Si nutre della corteccia, soprattutto dei rametti più giovani. Si riproduce velocemente e le larve danneggiano le latifoglie e i coniferesi. L’insetto adulto esce da grossi fori perfettamente circolari dal diametro di circa 1-2,5 cm, visibili alla base del tronco e sulle radici affioranti. La Regione più a rischio è la Lombardia che sta combattendo con una campagna informativa di grande efficacia. L’obiettivo non sarà l’eradicazione totale, ritenuta impossibile, ma una sensibile riduzione della sua diffusione.

I primi risultati già ci sono stati: la contaminazione è passata da 6.300 piante a 2.200, in 34 Comuni delle province di Milano, Varese e Brescia. Il claim della campagna recita così: ‘Trova il tarlo asiatico. Salva gli alberi. Chiama 800.318.318′. in questo modo tutti ci dobbiamo sentire responsabili e contribuire a salvare i nostri alberi. L’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia Gianni Fava, ha commentato:

Questo perché, con la crisi delle vendite interne e il crollo dei fatturati, in alcuni casi anche di due terzi, è necessario, per le imprese vivaistiche lombarde, puntare massicciamente sull’export. Non possiamo permetterci di far uscire dal nostro territorio l’idea che i nostri prodotti non siano immuni da problemi fitopatologici. È in questa direzione, ad esempio, che nelle scorse settimane abbiamo ricevuto una delegazione dalla Turchia nel Distretto vivaistico di Canneto.

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