Ulivi, è tempo di potatura

Con l’arrivo della primavera sono diverse le necessità che orti e giardini portano l’attenzione di coloro che li curano. In particolare, se prendiamo in considerazione un uliveto, marzo rappresenta il tempo limite per una potatura in linea con la vita annuale della pianta. Parliamo di quella che viene definita la potatura secca e che ogni anno fa in modo tale che gli alberi, opportunamente curati, diano il massimo del loro frutti.

Va sottolineato che per quanto riguarda la frequenza degli interventi di potatura degli ulivi sono diversi i fattori che entrano in gioco: la maggior parte dei contadini e dei potatori ritiene però che la giusta cadenza da rispettare sia quella di effettuare tale intervento ad anni alterni. Per essere più precisi si interviene nell’anno precedente a quello nel quale si presume (in base al fatto che l’ulivo è un albero soggetto al fenomeno dell’alternanza, n.d.r.) l’albero non produca frutti. Solitamente si agisce in questo modo anche in un normale orto contenente alberi da frutto.

Ovviamente, tra i fattori che regolano la potatura degli ulivi vi è anche quello della fertilità del terreno: più il terreno sarà fertile meno la potatura sarà richiesta. Sebbene seguendo determinate istruzioni, la potatura sia possibile anche da parte di persone non eccessivamente pratiche nell’atto, è sempre bene affidarsi a professionisti, i quali saranno in grado di stabilire la giusta tecnica di  potatura e l’utilizzo dei migliori attrezzi esistenti.

Non di rado infatti, gente inesperta alla prima esperienza con la campagna, armata di seghetto, riesce a mutilare irrimediabilmente la propria pianta, portando la stessa a produrre meno olive anche negli anni nei quali ci si aspetta un raccolto più abbondante.

L’intervento di potatura degli ulivi ha inizio con l’eliminazione di rami secchi, spezzati, o in qualunque caso affetti da malattie. La scelta dell’attrezzo giusto varia a seconda del diametro del ramo da tagliare: quando si tratta di 2-3 cm di diametro, si utilizza solidamente la cesoia. Si passa al seghetto quando il diametro è superiore. In caso di rami non raggiungibili con facilità perché troppo in alto, si utilizza lo svettatoio, una particolare cesoia collegata con asta azionabile la terra attraverso una cordicella.

A prescindere dall’attrezzo utilizzato il taglio deve essere netto e privo di sbavature, avendo cura di eseguirlo radente al tronco.