Viole, malattie e avversità

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Violette selvatiche coltivate

Le violette selvatiche coltivate sono piante piuttosto resistenti e quindi poco soggette a malattie e all’attacco di parassiti, tuttavia non ne sono immuni e vanno quindi protette da queste spiacevoli evenienze adottando qualche precauzione quale concimare con fertilizzanti poveri di azoto ed evitare ristagni idrici nel terreno.

Ciò premesso i nemici più comuni delle violette selvatiche sono gli afidi, gli acari e gli agrizomi, piccole larve che scavano delle vere e proprie gallerie nelle foglie causando un danno estetico notevole all’intera pianta; queste ultime possono essere eliminate usando insetticidi in grado di penetrare profondamente nei tessuti vegetali (i cosiddetti insetticidi translaminari).

Le violette possono venire colpite anche da malattie fungine quali maculature sulle foglie causate da Peronospora violae, ruggine e mal bianco. In questo caso il trattamento dovrà essere a base di funghicidi ad ampio spettro e di composti a base di zolfo. In entrambi i casi però prima di procedere all’applicazione di questi prodotti sull’intera pianta assicuratevi che questa possa tollerarli testandoli su una piccola porzione di essa; solo una volta superato il test procedete alla somministrazione vera e propria. Quanto invece ai composti di zolfo, somministrateli esclusivamente nelle ore più fresche della giornata per evitare che si brucino le foglie.

Riguardo le virosi delle piante, l’unica in grado di colpire le violette selvatiche coltivate è il virus della maculatura fogliare che indebolisce la pianta e la danneggia nella sua interezza. L’unica soluzione consiste nell’estirpare la pianta.

Viole orticole

Mentre riguardo l’attacco di parassiti per le viole orticole valgono le stesse considerazioni fatte per le violette selvatiche, quanto alle malattie fungine queste si manifestano con i seguenti “sintomi”:

macchie di forma irregolare con margini marroni o gialli e centro scuro sulle foglie;

ingiallimenti delle foglie, appassimento della parte basale dello stelo e marciume radicale.

Mentre nel primo caso è possibile intervenire con prodotti a base di rame, nel secondo (che interessa soprattutto le viole del pensiero) non rimane altro da fare se non estirpare la pianta. Lo stesso vale per la ruggine che si manifesta con pustole marroni sulle foglie; le piante con la ruggine vanno addirittura bruciate.

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