Xylella, stanziati nuovi fondi per la ricerca

Il clamore attorno alla presenza della xylella fastidiosa negli uliveti salentini potrà essersi leggermente placato, ma il batterio permane in zona con i suoi effetti devastanti. Le eradicazioni per quanto definitive non mettono fine alla presenza del microrganismo. E’ questo il motivo per il quale sono stati stanziati nuovi fondi per la ricerca.

alberi ulivo

Non si può continuare a tentare di combattere il batterio xylella con i soli metodi naturali. Rinforzare la pianta con innesti o attraverso i rimedi che utilizzavano i contadini nell’antichità per disinfettare le proprie piante di ulivo è utile, ma non rappresenta una cura.

E’ a questo punto che entrano in gioco i ricercatori ed i fondi stanziati per il loro lavoro. Il ministro alle Politiche Agricole, Maurizio Martina, sembra non avere dubbi. Parallelamente alle eradicazioni richieste dalla Comunità Europea, l’Italia non può rimanere ferma in attesa che il suo patrimonio naturale venga completamente distrutto nel tentativo di arginare i danni creati dalla xylella fastidiosa e proteggersi da un’eventuale diffusione del batterio verso il resto della Regione Puglia e l’Italia.

Si parla di sperimentazioni “a cielo aperto”, concentrate sia sulle piante attaccate dal microrganismo, sia sulle diverse varietà immuni di ulivo. In questo modo si può avere un continuo controllo dei dati e dei progressi effettuati. E’ necessario un approccio scientifico più netto e solo la ricerca può donarlo. Certo, non ci si può aspettare un immediato responso da questo punto di vista, ma allo stesso tempo vi è bisogno di tentare con tutte le forze di trovare una soluzione.

Photo Credits | Dmitry Laudin / Shutterstock.com

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