I ghiacciai della Marmolada potrebbero scomparire entro il 2050

In questi anni sembra ormai esserci un’inesorabile e continua fusione dei ghiacciai italiani, in modo particolare della Marmolada, addirittura destinata a scomparire entro il 2050. Il geografo Mauro Varotto, del Museo di Geografia dell’Università di Padova, spiega che il ghiacciaio della Marmolada ha perso in media sette metri in un anno, ma in alcuni punti l’arretramento può essere molto più rapido, arrivando anche a venti o trenta metri.

Marmolada
Marmolada

Cosa succede ai ghiacciai della Marmolada?

La velocità di scioglimento non è una novità, ma una conferma di un fenomeno inarrestabile. Varotto sottolinea che, una volta che un ghiacciaio perde il suo dinamismo e la capacità di accumulo, smette di essere tale e diventa un “fossile glaciale“. Le ragioni principali di questo scioglimento sono l’aumento delle temperature estive e gli scarsi o tardivi apporti nevosi invernali.

Le estati sempre più calde, con lo zero termico che si alza oltre i cinquemila metri, provocano una fusione continua dei ghiacciai, mentre la neve che cade in inverno non ha il tempo di compattarsi e si scioglie rapidamente in primavera. La situazione è critica per tutti i ghiacciai italiani, compreso l’Adamello, che non arriverà a fine secolo. Le soluzioni proposte per rallentare il fenomeno non sembrano essere assolutamente efficaci, come l’uso di teli geotessili per coprire i ghiacciai.

Varotto le definisce inutili per la salvaguardia dei ghiacciai stessi, servono solo a proteggere gli interessi economici dell’industria sciistica. L’autore evidenzia che il turismo sciistico è diventato un “accanimento terapeutico”, sostenuto spesso da fondi pubblici, che cerca di mantenere in vita un modello insostenibile. L’uso dei cannoni sparaneve, ad esempio, diventa sempre più costoso e inefficiente, dato che i giorni con temperature sotto lo zero sono in continua diminuzione.

Questo aumenta i costi degli skipass e riduce il numero di sciatori. La Campagna Glaciologica partecipata e la Carovana dei ghiacciai di Legambiente sono citate come iniziative di sensibilizzazione. Queste campagne non si limitano a monitorare i ghiacciai, ma cercano di educare il pubblico sulle cause e le conseguenze dei cambiamenti climatici.

Un altro problema evidenziato da queste campagne è la scarsa sostenibilità del turismo di massa, che spesso porta all’abbandono di rifiuti in alta quota, come plastica e altri oggetti. Inoltre, i ghiacciai non solo si ritirano, ma diventano anche più scuri a causa dei detriti e dell’inquinamento, fenomeno riscontrato, ad esempio, sul ghiacciaio di Solda. Queste iniziative mirano a promuovere un uso più consapevole e rispettoso della montagna, al di là dei dati scientifici, per incoraggiare una riflessione sui nostri comportamenti.

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