Evoluzione dell’anticiclone delle Azzorre: aggiornamenti in piena estate 2025

Fino agli anni ’80, il Mediterraneo godeva di un regime climatico più stabile, principalmente grazie all’influenza protettiva dell’anticiclone delle Azzorre. Questa vasta area di alta pressione si espandeva regolarmente verso il bacino centrale, agendo come un “cuscinetto” di aria stabile. La sua presenza garantiva una difesa efficace sia dalle perturbazioni atlantiche, che tendevano a scorrere a latitudini più elevate, sia dal caldo torrido africano, che rimaneva confinato a latitudini inferiori.

anticiclone delle Azzorre
anticiclone delle Azzorre

Le ultime tendenze sull’anticiclone delle Azzorre

Questo equilibrio atmosferico ha per lungo tempo caratterizzato le estati mediterranee, rendendole più miti e prevedibili. Tuttavia, il quadro è radicalmente cambiato. L’aumento della temperatura globale ha avuto un impatto significativo sulla circolazione atmosferica sopra il Mediterraneo, alterando dinamiche consolidate. Uno dei cambiamenti più evidenti riguarda la corrente a getto, un nastro di venti rapidi che si muove ad alta quota. Un tempo più lineare e costante, oggi la corrente a getto appare rallentata, più intermittente e frammentata.

Questo indebolimento favorisce una circolazione atmosferica “meridiana”, ovvero con scambi di massa d’aria che si sviluppano lungo i meridiani (nord-sud) piuttosto che lungo i paralleli (ovest-est). Questa nuova configurazione porta a frequenti blocchi atmosferici. In estate, tali blocchi si traducono in un’espansione più aggressiva dell’alta pressione africana verso il continente europeo.

Di conseguenza, le ondate di calore africane, un tempo eventi sporadici, sono diventate sempre più comuni e prolungate, trasformando le estati mediterranee in periodi di caldo intenso e persistente. Un altro fattore chiave in questa trasformazione è l’espansione verso nord della Cella di Hadley. Questa è una vasta circolazione atmosferica che trasporta calore dalle regioni equatoriali verso le medie latitudini.

È probabile che il maggiore calore presente nell’atmosfera contribuisca a questa espansione, portando la Cella di Hadley a coprire permanentemente le latitudini del Mediterraneo durante la stagione estiva. Questo contribuisce ulteriormente al rinforzo della cintura anticiclonica sull’Europa. Inoltre, il rinforzo di questa cintura di alta pressione è alimentato anche da una maggiore attività delle depressioni oceaniche. Vortici intensi che si formano sull’Oceano Nord Atlantico spingono ulteriori apporti di aria calda verso il continente, contribuendo così a mantenere le ondate di calore e a rafforzare la persistenza dell’alta pressione africana.

Questo trend, destinato a intensificarsi in futuro, espone il Mediterraneo a periodi prolungati di caldo intenso, spesso intervallati da temporali improvvisi e fenomeni meteorologici di forte intensità. Si assiste a una crescente frequenza e durata di ondate di calore estreme, alternate a eventi violenti come grandinate o nubifragi. È una tendenza che, senza un’inversione nel riscaldamento globale, è purtroppo destinata a subire una ulteriore accentuazione nel prossimo futuro, mettendo a dura prova gli ecosistemi e le popolazioni della regione.

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